Si è svolto ieri a Palazzo della Corgna a Castiglione del Lago (PG), sul Lago Trasimeno, l'evento conclusivo delle celebrazioni per i 90 anni della Rivista del Cinematografo. Il programma dell'ultima giornata di Castiglione Cinema 2018 – RdC Incontra, organizzato dalla Fondazione Ente dello Spettacolo, ha visto come evento principale la consegna dei riconoscimenti.
Il Premio Castiglione Cinema. Il futuro per tradizione è stato conferito al regista Gianni Amelio e ad Alberto Barbera, direttore artistico della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. Le motivazioni per Amelio: "Non è solo un titolo, ma un attributo: L'intrepido Gianni Amelio solca i mari cinematografici con sprezzo del pericolo, impermeabilità alla noia, desiderio di scoperta.
Da Colpire al cuore del 1983 all'ultimo La tenerezza, ha saputo mantenere la barra dritta senza timore di innovare e rinnovarsi a ogni ciak, con una premura costante per l'umano, essere e condizione insieme. I migranti de Lamerica (1994) e Così ridevano (1998), la disabilità de Le chiavi di casa (2004), la fragilità e gli attacchi di panico de L'intrepido: dove c'è una debolezza lì c'è la forza del suo cinema, capace in ogni inquadratura, in ogni taglio di farsi futuro senza dimenticare il presente né eludere il passato. Come ben testimonia il suo nuovo progetto, Hammamet, dedicato a Bettino Craxi".
Gianni Amelio: "Leggo riviste di cinema da quando avevo dodici anni. La Rivista del Cinematografo la conservo, sempre. Gli attori sono i colori di ogni regista. Se sbaglia a sceglierli, il quadro viene male".
Le motivazioni per Alberto Barbera: "Che cos'è un festival? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d'esecuzione. Per dirla con l'indimenticabile Perozzi di Amici miei, Alberto Barbera ha messo del genio nella direzione artistica della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, associando alla gloriosa tradizione della Biennale le tendenze più innovative dell'audiovisivo, dalla Realtà Virtuale a - non è un refuso - i restauri dei capolavori del passato, senza dimenticare il cinema in fieri di Biennale College. Il futuro in Mostra".
Alberto Barbera: "Un premio che in qualche modo certifica il grande lavoro che stiamo facendo alla Mostra di Venezia. Lo dedico alla grande squadra di professionisti che mi accompagna".
Elena Sofia Ricci ha consegnato il Premio Pino Passalacqua, in onore del grande regista, a Lino Guanciale, già alunno del Maestro alla scuola Silvio D'Amico.
Una commossa Elena Sofia Ricci: "Pino Passalacqua è stato il mio padre putativo. Mi ha insegnato tutto. Era un maestro, si sarebbe meritato molto di più". Lino Guanciale: "Lui mi ha convinto. Potevo diventare un attore. È stato un maestro, e molto di più".
I premi sono stati realizzati da Giovanni Raspini.
In presenza di Elisabetta Soglio (Corriere della Sera – Buone Notizie), Anna Lo Iacono (Fastweb), Giacomo D'Alelio (FEdS) e Paolo Baldini e Valerio Sammarco della giuria, sono stati proclamati i vincitori del contest Digitali e solidali – L'Italia, rete delle buone notizie, il cui scopo era raccontare le storie di solidarietà e di bene possibili grazie alla rete e al digitale:
- Giulio Matromauro (Produzione e Distribuzione, Zen Movie) per Bismillah. Samira è tunisina, ha 10 anni e vive illegalmente in Italia con suo padre e suo fratello che di anni ne ha 17. Una notte si troverà ad affrontare un problema più grande di lei.
- Gabriele Marino per Il regalo di Alice. Lei è una bambina di dieci anni introversa e appassionata di cinema. E proprio il giorno del suo compleanno la magia della settima arte accorrerà in suo aiuto.
- Gianluca Mangiasciutti e Massimo Loi per Je ne veux pas mourir. La tragedia dei nostri tempi vista da chi dovrà imparare a vivere il domani.
I cortometraggi possono essere visti, con quelli dei 10 finalisti, sul sito della Fondazione Ente dello Spettacolo.