In risposta a quanto apparso sulla stampa lesivo della reputazione della società
Iniziativa legale a tutela della società e di tutti gli azionisti
Milano, 27 gennaio 2007 - In risposta a quanto apparso oggi sulla stampa secondo cui FASTWEB sarebbe coinvolta in attività volte a generare traffico telefonico fittizio, la società precisa che tali indiscrezioni sono false.
Tali ipotesi, lesive dell'immagine della società e dei suoi manager, stanno alimentando speculazioni ribassiste sul titolo FASTWEB a danno di tutti gli azionisti, come accade dal 23 gennaio scorso con la pubblicazione di un analogo articolo. Pertanto, la società ha dato mandato ai propri legali di intentare una causa civile di richiesta danni per diffamazione nei confronti del Signor Giovanni Pons, autore di entrambi gli articoli sopra indicati. Inoltre, FASTWEB ribadisce di aver dato mandato ai propri legali di segnalare alla magistratura e alla Consob ipotesi di turbativa di mercato.
FASTWEB non ha mai svolto alcuna attività volta a generare ricavi e margini fittizi. Tutte le attività poste in essere dalla società, incluse quelle relative a servizi per il trasporto di traffico telefonico, sono sempre state svolte in piena ottemperanza alle regole contabili e alle vigenti norme tributarie. In particolare, si ribadisce che tali servizi rientrano nella normale attività di un operatore telefonico, sono stati effettivamente erogati da FASTWEB, sono sempre stati regolati a normali valori di mercato e non hanno, quindi, generato in alcun modo margini di guadagno anomali.
FASTWEB sottolinea inoltre che il contributo generato da tali servizi sul margine operativo lordo complessivo è stato pari all'1% circa negli ultimi anni. Pertanto appare evidente che la valutazione della società non sia mai stata alterata in alcun modo e che, di conseguenza, l'informazione al mercato e quella resa alle autorità di controllo oggi e nel passato è sempre stata improntata alla massima trasparenza.
In considerazione di quanto affermato fino a oggi, FASTWEB conferma la sua più ampia fiducia nell'operato della magistratura ed è certa che i manager coinvolti nell'inchiesta risulteranno del tutto estranei alla vicenda.