Ricavi in crescita dell’1,4% a 1,230 miliardi di euro con Ebitda in crescita del 10% a 370 milioni di euro. Superati i 2 milioni di clienti, di cui il 22% già connesso dalla rete ultraveloce a 100 Megabit al secondo. Lanciato il nuovo piano di espansione della rete che porterà la banda ultralarga sino a 100 Mbps al 30% della popolazione italiana in 100 città.
Milano, 6 Novembre 2014 - FASTWEB annuncia i dati relativi ai primi nove mesi del 2014. Nel periodo da gennaio a settembre, i ricavi dell’operatore di telecomunicazioni hanno raggiunto 1,230 miliardi di euro, con una crescita dell’1,4%, da 1,213 miliardi di euro di un anno prima. Al netto dei ricavi da interconnessione a bassa marginalità, sui quali l’azienda ha avviato una politica di riduzione programmata, la crescita è stata del 2,5% passando da 1,178 miliardi di euro a 1,209 miliardi di euro.
Il margine operativo lordo (Ebitda) nei primi nove mesi dell’anno si è attestato a 370 milioni di euro, in crescita del 10% da 336 milioni di euro di un anno prima, grazie alla migliore performance industriale e all’effetto positivo di partite regolamentari non ricorrenti. Al netto di queste ultime, la crescita dell’Ebitda è stata di 13 milioni di euro, ovvero del 3,9%.
Nei nove mesi, gli investimenti hanno raggiunto i 406 milioni di euro, con una crescita del 3,3% rispetto a un anno prima, dovuta all’espansione della rete in fibra ottica e dell’infrastruttura di Information Technology e al business wholesale. Nei primi nove mesi dell’anno, FASTWEB ha dedicato agli investimenti il 33% del proprio fatturato.
Per quanto riguarda la dinamica del terzo trimestre dell’anno, i ricavi sono cresciuti del 5%, da 403 milioni a 424 milioni. L’Ebitda nel trimestre luglio-settembre è aumentato del 6%, da 126 milioni di euro a 134 milioni di euro.
A fine settembre il numero dei clienti ha superato quota 2 milioni (2,02 milioni) con una crescita di 105 mila unità anno su anno, ovvero più 5,5%, nonostante un contesto di mercato caratterizzato da una forte concorrenza.
Solide anche le performance nel mercato della connettività voce e dati per le grandi aziende e la pubblica amministrazione. In questo segmento FASTWEB è il secondo operatore italiano con una quota di mercato del 28%, mentre è in forte espansione la presenza di FASTWEB nel mercato dei servizi a valore aggiunto per aziende e della security. Il segmento Enterprise ha registrato su base annua un incremento del 4% del portafoglio ordini.
Della base clienti di FASTWEB, circa il 22% (450 mila) è attestato su rete in fibra con una tecnologia che abilita velocità sino a 100 megabit per secondo. Questo dato rende FASTWEB il leader italiano nella fornitura di connessioni a sino a 100 Mbps.
Alla luce del successo del piano Fiber To The Cabinet annunciato a settembre 2012 e che si concluderà alla fine di quest’anno raggiungendo in 20 città 3,5 milioni di clienti potenziali (che si aggiungono ai 2 milioni in Fiber To The Home), a settembre FASTWEB ha lanciato un nuovo piano di espansione della rete in fibra ottica per coprire ulteriori 80 città nel prossimo biennio. Grazie a tale piano, la rete in fibra di FASTWEB raggiungerà 7,5 milioni di famiglie e imprese: circa il 30% della popolazione italiana sarà quindi abilitato a servizi di banda ultralarga, ovvero a 100 megabit al secondo, entro la fine del 2016.
Inoltre, nel mese di ottobre FASTWEB ha avviato la sperimentazione a Milano di collegamenti Fiber To the Cabinet con la tecnologia G.Fast, che consente di aumentare le velocità in download su rame sino a 1 Gigabit al secondo (1000 Megabit al secondo), con una media tra 250 e 400 Mbps per tutti i clienti. “La velocità di 100 Mbps che offriamo oggi sulla nostra rete abilita una vera esperienza Ultra Broadband ma queste velocità saranno aumentate significativamente nel prossimo futuro”, ha dichiarato Alberto Calcagno, amministratore delegato di FASTWEB. “L’evoluzione della tecnologia del Fiber To The Cabinet e i nuovi scenari di servizio che essa abilita sono un ulteriore esempio di quanto sia virtuosa la competizione infrastrutturale tra operatori in termini di qualità, differenziazione di servizio e innovazione”