Milano, 18 ottobre 2013 - Fastweb accoglie con orgoglio e soddisfazione la sentenza del collegio della prima sezione penale del tribunale di Roma che ha assolto con formula piena, anche per i reati per i quali era nel frattempo intervenuta la prescrizione, Silvio Scaglia, Mario Rossetti e Roberto Contin.
La sentenza, oltre a porre fine a una vicenda che ha sconvolto la vita di queste persone, riconosce la correttezza di quanto sostenuto da Fastweb sin dalle prime indagini, ossia che la società è stata vittima di una frode fiscale. E' stato infatti dimostrato che Fastweb ha sempre correttamente corrisposto l'IVA dovuta ed una associazione criminale, attraverso l'uso fraudolento di complesse transazioni, si è appropriata di questi soldi.
La decisione sgretola le ipotesi accusatorie che hanno determinato, tra l’altro, la lunga privazione della libertà degli imputati ieri riconosciuti innocenti, danneggiato il nome e l' attività della Società, mettendone a rischio la stessa sopravvivenza e il lavoro di migliaia di persone, con la minaccia di commissariamento "preventivo", evitato solo con le generose dimissioni di Stefano Parisi da amministratore delegato.
La sentenza conferma e rafforza la fiducia che Fastweb ha sempre avuto nella giustizia, ma non riesce a cancellare il peso dei gravi danni subiti in conseguenza della scelta di portare sul banco degli imputati le vittime del reato.