Fastweb al fianco dei ministeri di Giustizia e Trasformazione digitale per il reinserimento dei detenuti nel mondo del lavoro

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Comunicati 24/06/2022
L’azienda di telecomunicazioni ha avviato una importante iniziativa volta a trasmettere ad alcuni detenuti del carcere di Bollate il know how del processo per smaltire e recuperare li apparati di rete.

Fastweb aderisce al Memorandum d’Intesa del Programma “Lavoro Carcerario”, un progetto promosso dal Ministero della Giustizia e dal Ministero dell’Innovazione Tecnologica e la Transizione digitale per aumentare le opportunità professionali dei detenuti nei settori Tlc e Ict e favorire il loro reinserimento sociale.  L’adesione all’iniziativa rientra nell’ambito di “TU SEI FUTURO”, la nuova visione strategica di Fastweb basata sul perseguimento dei più alti standard di responsabilità sociale e sostenibilità ambientale, oltre che sul rinnovato impegno per lo sviluppo infrastrutturale del Paese, con la quale l’azienda si impegna a costruire un futuro sempre più connesso, inclusivo ed ecosostenibile.

Al fine di consentire alle detenute e ai detenuti di acquisire competenze professionali tecniche ed imparare così un mestiere volto al reinserimento nel mondo del lavoro, e al tempo stesso contribuire allo sviluppo dell’economia circolare, Fastweb ha dato il via ad una iniziativa che prevede il coinvolgimento di alcuni reclusi del Carcere di Bollate nelle attività dell’azienda dedicate al recupero, al riciclo e al ricondizionamento di componenti dei propri apparati di rete.

Grazie al supporto di Sielte e alla collaborazione con Bee4, cooperativa impegnata nell’inclusione sociale all’interno degli istituti penitenziari, sarà così possibile integrare un numero crescente di detenuti in attività di rigenerazione degli apparati di rete Fastweb presso il Centro di Assistenza Tecnica di Colico (LC) e in attività di pulizia, sanificazione e confezionamento presso la sede della Casa di Reclusione di Milano a Bollate.

Per entrambe queste attività è prevista una formazione del personale detenuto - che apprende tanto il recupero a nuova vita di oggetti ancora funzionanti per ridurre l’aumento di rifiuti, quanto il corretto trattamento del materiale che invece non può essere ricondizionato - e favoriscono dinamiche di aggregazione e di collaborazione costruttiva dovute al necessario e continuo scambio di informazioni tecniche tra il personale.