Le reti mobili di 5° generazione - le cosiddette “reti 5G” - sono reti “convergenti”, in cui la tradizionale differenza tra rete fissa e mobile tende a sfumarsi. Si tratta di reti molto versatili che consentono di offrire servizi di connettività ad altissime prestazioni sia in casa che in mobilità. Grazie alle sue caratteristiche il 5G sta rivoluzionando le nostre vite e il nostro modo di vivere le città nonché moltissimi settori industriali grazie alle infinite applicazioni che possono essere sviluppate.
La caratteristica principale delle reti 5G dal punto di vista dell’infrastruttura è la cosiddetta “densificazione” delle antenne radio-mobili. Il numero di antenne, tutte interamente collegate in fibra, è molto superiore a quello delle reti tradizionali. Grazie a queste caratteristiche, che rendono la rete 5G in qualche modo simile ad una grande rete Wi-Fi, le prestazioni raggiungono livelli di gran lunga superiori a quelle del 3G e del 4G e assimilabili a quelle delle reti fisse.
Scaricare tutti i tipi di file in tempi rapidissimi, anche quelli di notevoli dimensioni grazie a una velocità di download che può raggiungere i 3 Gigabit al secondo e livelli di capacità trasmissiva fino a 10 volte superiore alle attuali reti 4G.
Trasmettere informazioni in tempo reale è più semplice grazie all’abbattimento dei tempi di reazione che passano dai 25-35 millisecondi delle reti 4G a pochi millisecondi.
Collegare in contemporanea un numero elevatissimo di oggetti che possono passare da qualche migliaia, con le attuali reti 4G, ad alcuni milioni di device per chilometro quadrato sta diventando una realtà. Grazie al 5G i dispositivi possono essere connessi e interagire tra di loro, una caratteristica indispensabile per dare impulso allo sviluppo del cosiddetto “Internet delle cose”.
Grazie alle caratteristiche descritte, il 5G rappresenta un abilitatore fondamentale del cosiddetto “internet delle cose” (IoT): le applicazioni basate su questa tecnologia stanno avendo impatti importanti sia sulla nostra vita quotidiana, grazie a tutte le applicazioni in ambito smart city, domotica, Sanità, Pubblica sicurezza, che in moltissimi settori produttivi, dall’agricoltura all’Industria 4.0.
Ma oltre all’IoT e alle applicazioni in mobilità, le reti 5G stanno producendo un effetto significativo anche nel mondo dei servizi di telecomunicazione fissi. Il 5G rappresenta infatti l’evoluzione naturale delle reti fisse in fibra ottica FTTN (Fiber to the Node - fibra fino al nodo intermedio) di Fastweb presenti capillarmente su tutto il territorio nazionale e ne sarà la chiave di sviluppo.
Il 5G infatti è una tecnologia che permette di portare la connettività alle famiglie senza collegamenti in fibra fino a casa, ma lasciando alla copertura in 5G l’ultimo tratto del collegamento ovvero, dall’armadio di strada fino alle abitazioni. Grazie all’utilizzo in modalità “Fixed Wireless Access” è possibile ottenere velocità di collegamento fino ad 1 Gigabit al secondo con il vantaggio di dare ulteriore impulso allo sviluppo delle nuove reti che possono essere così realizzate in tempi molto più rapidi.
Attualmente, nelle aree meno infrastrutturate del Paese, Fastweb che è stata la prima società in Italia a sperimentare l’utilizzo di queste reti per portare connettività a banda ultralarga con prestazioni del tutto paragonabile a quelle dell’FTTH alle famiglie e agli uffici è presente in 1.000 Comuni con la propria infrastruttura Ultra Fixed Wireless Access (FWA). Con l’obiettivo di accelerare ulteriormente la copertura delle aree in digital divide con reti FWA 5G portando connettività fino a 1 Giga Fastweb ha siglato un’intesa strategica con Eolo.
Inoltre, a fine giugno 2019, Fastweb insieme a Wind Tre ha avviato un'importante partnership per lo sviluppo congiunto, facendo leva sugli asset specifici dei due operatori, di una rete 5G mobile su tutto il territorio nazionale con l'obiettivo di fornire servizi mobili di nuova generazione ad elevate prestazioni a cittadini e imprese e coprire il 90% della popolazione entro il 2026. Il roll out della rete 5G condivisa tra i due operatori è in corso e l’infrastruttura che include sia macro siti che micro-celle, connessi attraverso la fibra di Fastweb attualmente copre il 74% della popolazione italiana.
Fastweb grazie al 5G sta implementando un cambio strategico di paradigma facendo evolvere le proprie reti verso l’FTTA, cioè alla “fibra fino all’antenna” per poter sviluppare rapidamente una rete 5G altamente performante partendo dalle principali città italiane.
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Nel 2017 Fastweb, Ericsson e Roma Capitale siglano un protocollo di intesa per l’avvio della sperimentazione basata su tecnologie 5G e Wi Fi per lo sviluppo di servizi di ultima generazione in alcune aree del territorio comunale. In accordo con il protocollo d’intesa firmato, i primi tre ambiti di sperimentazione sono il turismo, con applicazioni digitali per valorizzare il patrimonio culturale, la sicurezza, con telesorveglianza ad altissima definizione, e la mobilità urbana, con applicazioni di tracciamento automatico, nuovi modelli di tariffazione, telemetria della diagnostica di bordo e analisi predittiva dei guasti.
Nel 2019 il Comune di Genova, Fastweb e Ericsson siglano un Protocollo d’Intesa per l’avvio della sperimentazione basata su tecnologie 5G e Wi Fi per lo sviluppo di servizi di ultima generazione. Nell’area del Porto Antico le applicazioni riguardano la Sicurezza, con lo sviluppo di soluzioni innovative di telesorveglianza ad altissima definizione, il Turismo, con la valorizzazione del patrimonio culturale e artistico di Genova grazie alla realtà virtuale, e le soluzioni per Smart City, con l’ideazione di applicazioni per il monitoraggio ambientale e la gestione remota degli impianti di illuminazione. In particolare le prime applicazioni in ambito Sicurezza sono realizzate in collaborazione con Leonardo s.p.a. e abilitano il People Counting, ovvero il conteggio delle persone tramite rilevamento dei passaggi attraverso varchi virtuali realizzati grazie all’uso di telecamere installate presso le aree di accesso e collegate in 5G e il People Density, ovvero il rilevamento dei dati di densità, passaggio e sosta di persone nell’area del piazzale Mandraccio per il controllo degli eventi in corso all’interno dell’area.
Nel mese di dicembre è stata mostrata la prima concreta applicazione relativa alla valorizzazione del patrimonio culturale e artistico della Capitale che vede le Terme di Diocleziano al centro della sperimentazione. La soluzione implementata consente infatti di arricchire ulteriormente l’esperienza del visitatore attraverso la ricostruzione virtuale degli ambienti non più accessibili o esistenti delle Terme attraverso speciali visori. La soluzione basata su una fedele ricostruzione a 360° degli spazi permette infatti di immergersi completamente all’interno delle Terme di Diocleziano proprio come apparivano nell’antichità.