Tutti abbiamo un amico un po' complottista che ogni tanto ci parla del fatto che governi e multinazionali potrebbero spiarci utilizzando microfoni, sensori e fotocamere del nostro smartphone. Chi non crede a questo genere di storie, spesso mette tutto a tacere con una risata o una battuta, ma possiamo davvero dirci al sicuro? Hacker, cybercriminali oppure organizzazioni governative (e non) possono realmente spiarci grazie ai sensori presenti nel nostro smartphone? Una risposta certa e univoca, in un senso o nell'altro, non esiste: effettivamente, ci sono strumenti per mettere in pratica questo controllo capillare, ma non è dato sapere se siano effettivamente utilizzati o meno.
Al giorno d'oggi, infatti, esistono moltissimi software che possono leggere i nostri messaggi, scattare foto con la nostra fotocamera, spiarci attraverso le webcam e accedere alla posizione esatta del nostro smartphone. Questi programmi, detti spyware, possono essere acquistati per poche decine di euro da chiunque sul dark web. E non immaginatevi software difficili da installare e da utilizzare. Si tratta di virus pronti all'uso che anche un utente senza grande esperienza con le nuove tecnologie può installare sul dispositivo di un'altra persona.
Oltre agli spyware esistono anche software più sofisticati, utilizzati solitamente dalle forze dell'ordine per controllare i telefoni di terroristi e sospettati. Si tratta di strumenti per controllare ogni aspetto di uno smartphone e ogni gesto di un utente da remoto. Non sempre è possibile difendersi da questi sistemi di controllo però sicuramente esistono tutta una serie di azioni che gli utenti possono compiere per mettersi al sicuro e proteggere i propri dati da attacchi informatici di tipo spyware.
Come gli hacker prendono possesso del nostro smartphone
Esistono fondamentalmente due modi attraverso i quali un hacker prende possesso del nostro telefono. Per installare uno spyware il malintenzionato deve avere accesso in maniera fisica allo smartphone: deve quindi prendere possesso del nostro telefono (rubandolo o sottraendolo per alcuni istanti mentre siamo distratti) e installare manualmente il malware per controllarci. In questo modo potrà vedere dalla fotocamera del dispositivo, ascoltare messaggi e chiamate, attivare da remoto il GPS per conoscere la nostra posizione e persino scattare delle foto. Solitamente, questo genere di programmi è utilizzato da amanti, coniugi gelosi o capi ufficio molto invadenti. Di fatto, non sono gli hacker a utilizzarli su di noi ma delle persone che ci sono vicine, anche se va detto che i cybercriminali guadagnano dalla vendita di questi programmi.
Il secondo metodo di manomissione del nostro smartphone avviene da remoto. Questa tecnica è usata sia dai cybercriminali sia, come già accennato, anche dalle forze dell'ordine. Sfruttando software e piattaforme di hacking particolarmente avanzate, i cybercriminali sono in grado di sfruttare vulnerabilità del sistema operativo o di alcune applicazioni per poter avere accesso al nostro dispositivo. Questa tipologia di attacco, inoltre, passa del tutto inosservata: non c'è modo, per l'utente, di accorgersi di quanto sta accadendo. In questo modo, chiunque può spiare dalla fotocamera del nostro telefono cosa stiamo facendo, dove stiamo andando e con chi stiamo parlando senza che possiamo rendercene conto.
Attenzione alle webcam del PC
Gli smartphone non sono il solo strumento nelle mani di hacker e cybercriminali vari per spiare le nostre azioni e i nostri movimenti. Se hackerare uno smartphone può essere, in qualche modo, complesso, riuscire a bucare un computer è molto più semplice e veloce. Non c'è da stupirsi, dunque, se le webcam del nostro computer sono uno degli obiettivi preferiti dei criminali informatici che vogliono spiarci.
Come visto per gli smartphone, anche i PC possono essere manomessi da remoto o attraverso uno spyware installato mentre siamo distratti e non abbiamo il nostro dispositivo sotto il nostro diretto controllo. E gli esiti sono, a grandi linee, gli stessi visti per lo smartphone: se un hacker controlla il nostro computer può spiare i nostri movimenti, ascoltare le nostre conversazioni e avere libero accesso ai file presenti nella memoria del dispositivo.
Come proteggere la nostra privacy
Per evitare che i nostri dati finiscano nelle mani sbagliate possiamo mettere in atto alcune semplici azioni che ci consentono di metterci al riparo da tentativi di spionaggio. Nel caso appena descritto della webcam, ad esempio, è sufficiente coprire l'obiettivo con una pecetta – un cerotto, un pezzo di scotch con della carta o qualunque altra soluzione vi venga in mente – per impedire a qualche malintenzionato digitale di spiarci mentre siamo in casa o a lavoro.
Per difendersi da spyware e altre infezioni malware, invece, è consigliabile evitare di scaricare allegati o di cliccare sui link dei messaggi di posta elettronica sospetti che riceviamo ogni giorno. Prestiamo poi particolare attenzione alle password che utilizziamo sul web: quando possiamo, scegliamo password complesse e sempre differenti l'una dall'altra. Il rischio che si corre è quello di scatenare una sorta di effetto domino, con l'hacker in grado di accedere a tutti i nostri profili con un'unica chiave d'accesso. Infine, ricordiamo di installare sempre gli aggiornamenti del sistema operativo e di aggiornare il database dell'antivirus: in questo modo saremo sempre protetti dalle minacce più recenti e opporremo resistenza ai tentativi di incursione di hacker e cybercriminali.
22 maggio 2018