Che un informatico, un ingegnere o un analista di big data debbano avere delle competenze digitali per eccellere nel loro lavoro è cosa risaputa. Che anche in altri settori a minor impatto tecnologico siano necessarie, quanto meno per i livelli apicali, competenze digitali avanzate in pochi lo avevano messo in conto. E invece è quello che emerge dalla quarta edizione dell'Osservatorio delle Competenze Digitali, condotto dalle principali associazioni ICT in Italia (AICA, Anitec-Assinform, Assintel e Assinter Italia con il supporto di CFMT, Confcommercio, Confindustria e in collaborazione con MIUR e AGID) e che ha esteso per la prima volta l'osservazione alle professioni non informatiche, quelle in cui si colloca il grosso degli occupati e dei candidati all'assunzione.
E, per l'appunto, è emerso un quadro per molti versi inatteso: analizzando le informazioni contenute in 540 mila ricerche di personale via web per 239 figure professionali avvenute nel 2017 (settori manifatturiero della meccanica e del fashion, piccolo commercio al dettaglio della moda, alberghi, ristorazione e settore pubblico) si scopre che nel 15% circa dei casi i candidati devono possedere competenze digitali avanzate, con punte del 63% e del 41% nelle aree "core" di industria e del commercio. E se per chi mastica pane e informatica le competenze digitali sono fondamentali per creare applicazioni o gestire sistemi, gli "altri" devono essere in grado di servirsene con efficacia per comunicare, vendere, produrre, amministrare, gestire il personale e così via.
Competenze digitali per tutti
Dall'analisi dei dati effettuata dall'Osservatorio competenze digitali emerge chiaramente una crescente richiesta di digital skill, indifferentemente dal settore. Se si prende come esempio il settore manifatturiero-industriale, si scopre che la richiesta di competenze digitali continua a crescere, tanto da essere considerata una componente imprescindibile sia per le attività caratteristiche dell'azienda (Core) sia per quelle di Supporto e Management. Nel primo caso, come già accennato, l'analisi ha evidenziato una richiesta di digital skill avanzate nel 15% delle inserzioni; nel secondo la percentuale cresce sino al 20%.
Discorso analogo per i settori dei Servizi e del Commercio, dove la percentuale di inserzioni con richiesta di competenze digitali è, in media, del 15% sia per le attività caratteristiche dell'azienda, sia per quelle di supporto e management. Insomma, indipendentemente dal settore e indipendentemente dalla tipologia di figura ricercata sul mercato del lavoro, possedere adeguate competenze tecniche e tecnologiche è diventato ormai di fondamentale importanza per trovare un'occupazione.
Competenze digitali, cosa cerca il mercato
Visti i risultati ottenuti dall'analisi dei big data, la ricerca dell'Osservatorio è stata poi estesa alla tipologia di digital skill che il mercato del lavoro richiede ai nuovi candidati. Sono state così individuate quattro "aree tematiche" nelle quali racchiudere le varie tipologie di competenze digitali tipiche del mondo ICT e non solo: Applicate (capacità di usare strumenti e software nei processi operativi e decisionali), Tecniche ICT (vicine alle specialistiche, su soluzioni e piattaforme tecnologiche), di Base (per l'uso quotidiano di strumenti informatici) e di Brokeraggio Informativo (utilizzo di strumenti informatici per lo scambio di informazioni e la comunicazione).
Emerge così che le competenze di base – come la scrittura di un documento di testo con un editor informatico, tanto per fare un esempio – sono richieste mediamente nel 48% dei casi, con punte del 54% nel settore del commercio. Diversa, invece, la situazione negli altri settori, dove è maggiore la richiesta di skill avanzate (come quelle applicate e di tecniche ICT). Dai dati dell'Osservatorio emerge che le competenze digitali più complesse sono più apprezzati nei settori del manifatturiero e dei servizi, perché visti come fattori di una più evoluta professionalità. E questo si accentua per le attività più tipiche dell'azienda (Core) ove la rilevanza media degli skill avanzati sale al 63% nell'industria e al 41% nei Servizi.
Inoltre, emerge sempre più chiara una commistione tra le competenze digitali e le cosiddette soft skill, ossia quelle competenze lavorative trasversali un po' a tutti mestieri: apertura al cambiamento, conoscenza dell'inglese, problem solving, team working, pensiero creativo e così via.
Competenze digitali, le indicazioni dell'Osservatorio per il futuro
Per dare una risposta alla richiesta crescente di digital skill, gli esperti dell'Osservatorio hanno anche individuato quattro aree di intervento sulle quali impostare nuove iniziative e rafforzare quelle esistenti. Affinché ci siano sempre più candidati con competenze digitali elevate è necessario, prima di tutto, investire in formazione, rinnovando i percorsi educativi e formativi a tutti i livelli: dalla scuola secondaria all'università, dalla riconversione professionale alla formazione del management. Necessario, inoltre, ridurre l'eterogeneità nella domanda di competenze digitali nelle professioni, a livello settoriale, funzionale o territoriale, così da creare competenze "standard", più facili da formare e trovare.
Come monitorare e migliorare le proprie competenze digitali
Appurato che le digital skill sono sempre più importanti per affacciarsi sul mercato del lavoro, indipendentemente dal lavoro che si cerca e dal settore nel quale lo si sta cercando, emerge il problema della loro rilevazione e del loro monitoraggio.
Una soluzione, valida e certificata, è rappresentata dal Digital IQ, realizzato da Fastweb con la collaborazione scientifica del dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell'Università Bicocca di Milano e degli psicologi e psicometristi di People&Business Value (azienda specializzata nella formazione aziendale) nell'ambito del progetto #getdigital.
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