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Come nasce e quanto conta la colonna sonora di un videogioco

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Dietro la colonna sonora di un videogioco c'è arte e lavoro, ma anche il contatto ocn i gamer

musica videogiochi

La musica nei videogiochi è diventata nel tempo uno degli elementi imprescindibili che fissano nella mente di un giocatore emozioni e ricordi. Capace di condurre il giocatore durante l'intero sviluppo dell'azione e di creare sensazioni che perdurano anche dopo aver spento la console di gioco, la colonna sonora può dirsi di successo quando rimane impressa anche a distanza di tempo.

Chiunque possa fregiarsi del titolo di giocatore, da pochi minuti al giorno fino alle lunghe maratone che riempiono la notte e il giorno, difficilmente potrà dimenticare alcune delle melodie che hanno fatto la storia dei videogames. Chi può dimenticare l'onnipresente jingle saltellante di giochi come Tetris o Super Mario Bros.? Di tutt'altra scuola si parla quando invece si cita l'intensa colonna sonora di Final Fantasy, The Legend of Zelda o le note di Halo: basta un accenno per ritornare con il cuore a quei momenti memorabili.

C'è però da dire che dalle musiche a 8 bit degli anni '80 alle composizioni mozzafiato delle ultime creazioni, la musica nei videogiochi ne ha fatta di strada. Agli albori delle colonne sonore da videogame, a comporre le musiche erano soprattutto compositori assoldati direttamente dagli sviluppatori per poter accompagnare l'azione, a volte ripetitiva come quelli dei puzzle o degli sparatutto, durante le lunghe ore di giocate. A causa delle limitazioni tecniche dell'epoca, però, spesso il risultato erano musichette memorabili ma purtroppo poco incisive dal punto di vista della ricchezza sonora.

Con l'arrivo dell'era della tecnologia in 16-bit la musica è completamente cambiata. Arrangiamenti d'orchestra e compositori di alto livello, la forma della colonna sonora cambia volto e si prepara a spiccare il volo. Il grande passo si compie con i giochi a 32 e 64-bit: la musica ormai non è più un elemento di sottofondo ma diventa una reale parte del tutto, dando il soffio vitale ad atmosfere rarefatte o a scontri epici degni dei più coinvolgenti film d'azione.

Colonne sonore dei videogiochi: i segreti del successo


super mario bros

Ma qual è il vero elemento intorno a cui un compositore di musica nei videogiochi deve riuscire a costruire la sua melodia? La risposta è una e una soltanto: il gameplay. Sebbene questo elemento venga spesso utilizzato come sinonimo del termine italiano giocabilità, il gameplay è un concetto ampiamente più vasto. Infatti, in esso viene racchiusa tutta la qualità dell'interazione del giocatore con il videogioco. Ad essa, si aggiunge poi anche la trama vera e propria del gioco mentre non ne fa parte l'altro elemento fondante, e già citato, che invece è solitamente il primo a carpire l'attenzione del giocatore: la grafica.

A concordare su questa teoria è Winifred Phillips, compositrice americana che si è fatta le ossa con le musiche dei radio drammi della National Public Radio, e un passato meno remoto nella creazione di musiche per videogame a partire dal primo capitolo di God of War fino ad Assassin's Creed III: Liberation.

In una recente intervista rilasciata a Mashable, l'artista che può vantare una nutrita lista di premi alle sue spalle ha infatti dichiarato: "Per un compositore, il gameplay è una struttura su cui avvolgere la nostra musica. C'è un livello di energia intrinseco e un ritmo cinetico visivo nel gameplay a cui come compositrice cerco di prestare particolare attenzione. Se sto facendo il mio lavoro correttamente, la mia musica si inserirà bene nel ritmo visivo generale del gameplay, sembrerà sposarsi ottimamente con il livello di energia e promuoverà il coinvolgimento dei giocatori".

Che si tratti di un viaggio di esplorazione all'interno di mondi sconosciuti o attimi di adrenalina pura fatti di scontri contro nemici armati fino ai denti, per Gareth Coker la musica nei videogame deve essere in grado di creare dei momenti. E qui emerge l'importanza del ruolo del compositore, capace di scindere l'attimo e giocare con gradi d'intensità diversi e registri che fanno la differenza.

Per Coker non è certo difficile giocare secondo queste regole. Da quando a 8 anni ha iniziato a suonare il pianoforte, il compositore inglese classe 1984 non si è mai fermato: Minecraft, entrambi i capitoli di Ori e Ark: Survival Evolved fino all'attesissimo nuovo capitolo di Halo previsto per il 2021, Halo Infinite, sono solo alcuni dei nomi che hanno portato agli onori della cronaca e nelle orecchie dei giocatori alcune delle più interessanti colonne sonore di videogames degli ultimi anni. "Avere quella differenziazione tra musica di combattimento, musica da scontro più intenso e musica di gioco regolare e avere una gamma dinamica piuttosto ampia tra tutti e tre è la chiave per costruire un'esperienza emotiva", ha dichiarato Coker sempre a Mashable, "Se hai tutto al massimo tutto il tempo, semplicemente non farà effetto".

Accompagnare il gameplay (e ascoltare i gamer)


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Segnare lo scorrere dell'azione, i traguardi raggiunti lungo il percorso e incoraggiare il giocatore a provarci di nuovo per ottenere risultati ancora più soddisfacenti: anche questo è il compito della musica nei videogiochi. Ne è l'esempio lampante Celeste, gioco indipendente con struttura a piattaforma musicato da Lena Raine. È proprio quando il protagonista deve affrontare le sfide più dure, con passi falliti e morti ripetute che le note devono spingere a fare click sul corrispettivo del vecchio bottone "Try Again?".

"Quando viene suonata la musica in un videogioco – ha detto Raine a Mashable - è come se stessi dicendo qualcosa al giocatore. Stai dicendo: 'Sei sulla strada giusta' o 'Qualcosa cambierà'. È creando questo tipo di messaggi subliminali che si comunicano in qualche modo dei progressi". Celeste è solo uno dei videogiochi a cui ha contribuito Raine. Con un'educazione di stampo classico e jazz, la compositrice ha tirato fuori dal cilindro anche brani per Minecraft e Guild Wars 2 di tutto rispetto.

Se da una parte a fare da padrone è la bravura del compositore, a decretare il successo della musica nei videogiochi è senza alcun dubbio la community dei gamer che circondano questo ecosistema fatto di bit. È proprio tra di loro che si nascondono alcuni elementi di grande talento, in grado di rinnovare e rielaborare alcune delle composizioni in remix e nuovi arrangiamenti al pari delle migliori produzioni.

Molti di loro sono riusciti addirittura ad affiancare i compositori originali, dando una diversa identità e un'intensità del tutto personale – ma con lo spirito duro e puro del giocatore – alle melodie di gioco. Con milioni e milioni di persone sempre più appassionate al mondo del gaming, il ruolo della musica nei videogiochi sembra non avere dunque alcun limite, se non la creatività dei talenti di questo mondo al di fuori del tempo e dello spazio.

A cura di Cultur-e
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