Il crowdsourcing e il crowdfunding (sua variante finanziaria) sono due degli aspetti più interessanti che la rivoluzione di Internet ha portato nelle nostre vite. Grazie al crowdsourcing possiamo lavorare per aziende i cui uffici distano migliaia di chilometri da casa con una semplice connessione alla Rete; il crowdfunding assicura, invece, la copertura finanziaria di progetti innovativi che altrimenti avrebbero difficoltà nel reperire risorse.
Che cos'è KickStarter
Nell'ambito del crowdfunding il sito web kickstarter.com è una vera e propria autorità. Si tratta di una piattaforma di finanziamento per progetti innovativi in ambiti di business diversificati: dalla produzione di un cortometraggio all'incisione di un CD musicale, dal finanziamento di una stampante 3D innovativa alla pubblicazione di un libro. Tutto ciò che riguarda l'arte, l'innovazione e la creatività troverà il suo spazio su KickStarter e, si spera, finanziatori pronti a investire. Dal 2009 (non della sua apertura) al novembre 2015, tra incredibili successi e clamorosi fallimenti, KickStarter ha aiutato a finanziare decine di migliaia di progetti, arrivando a totalizzare oltre due miliardi di dollari di "donazioni" da parte di utenti di tutto il mondo. I progetti che ricevono più denaro sono quelli legati a film e video, seguiti da musica, editoria, giochi, arte, tecnologia e design.
Che cosa non è KickStarter
Va sottolineato che KickStarter non è una piattaforma di investimento propriamente detta. Questo significa che le donazioni non permetteranno agli investitori di ottenere alcuna forma di guadagno economico. Tutto ciò che si ottiene sarà una "ricompensa" commisurata al valore della donazione effettuata (dal semplice biglietto di ringraziamento all'oggetto che si sta finanziando). L'obiettivo primario di KickStarter, così come di moltissime altre piattaforme di crowdfunding esistenti, non è il profitto fine a sè stesso, ma supportare idee e progetti che altrimenti avrebbero difficoltà nel reperire coperture finanziarie adeguate.
Il modello KickStarter
Alla base del grande successo economico e di pubblico di KickStarter troviamo il cosiddetto modello KickStarter. Ovvero, le particolari modalità che consentono agli internauti di pubblicare progetti sulla piattaforma alla ricerca di finanziamenti.
Su KickStarter vige la regola del tutto o niente (all-or-nothing): i finanziamenti verranno erogati al progetto se e solo se questo riesce a raggiungere la cifra stabilita, altrimenti i soldi tornano direttamente ai finanziatori. Questo, secondo i fondatori della piattaforma, protegge sia i creatori che gli investitori: i primi non dovranno preoccuparsi di mettere in pratica il loro progetto con un budget minore del previsto; i secondi non avranno invece buttato al vento i loro soldi. Di contro, però, gli investitori non hanno alcuna garanzia del fatto che i progetti (anche quelli finanziati a pieno) vadano a buon fine: può accadere che chi propone il progetto non lo porti a termine o che i prodotti non saranno completamente in linea con quanto visto i fase progettuale e di raccolta fondi. Per questo conviene essere sempre prudenti quando si cercano progetti su cui investire: potrebbe anche accadere di restare delusi.
Come funziona KickStarter
Nel caso si volessero raccogliere fondi per il proprio progetto o la propria idea su KickStarter si dovrebbe verificare, prima di tutto, che possa rientrare all'interno di una delle quindici categorie nelle quali è suddivisa la piattaforma. Si tratta di sezioni piuttosto generiche, capaci di coprire i settori più disparati (dal giornalismo alla tecnologia, passando per musica e cinema), ma prima di sprecare tempo nella progettazione della propria "inserzione" è sempre meglio controllare.
Trovata la categoria più adatta, si dovrà realizzare una descrizione del progetto per il quale si cercano finanziamenti (realizzando, magari, un video di presentazione) e decidere due parametri fondamentali: durata della campagna e obiettivo economico da raggiungere. Nel caso non si riesca a raggiungere il goal (ad esempio, 20mila euro in due settimane) i soldi saranno restituiti ai finanziatori. In caso il progetto sia finanziato, invece, i donatori ricevono una ricompensa commisurata alla donazione fatta. I soldi saranno raccolti attraverso la piattaforma Amazon Payments (che trattiene il 3% circa delle donazioni raccolte), mentre il guadagno di KickStarter deriva dalla commissione del 5% applicata ai progetti finanziati.
Dove "funziona" KickStarter
Dal giugno 2015 KickStarter è accessibile liberamente anche agli utenti italiani. Ciò vuol dire che anche aziende o professionisti con base in Italia potranno proporre progetti e cercare finanziamenti attraverso KickStarter (in passato era necessario avere base negli Stati Uniti o Regno Unito). Oltre alle già citate Italia, Stati Uniti e Regno Unito, possono utilizzare KickStarter alla ricerca di finanziatori i cittadini residenti in Canada, Germania, Francia, Spagna, Olanda, Danimarca, Norvegia, Svezia, Irlanda, Australia, Nuova Zelanda, Austria, Belgio, Lussemburgo e Svizzera.
Differente il discorso per i "bakers" o finanziatori. Chiunque, indipendentemente dal Paese di residenza, può decidere di finanziare uno dei progetti presenti su KickStarter.
25 marzo 2013 (aggiornato l'11 dicembre 2015)