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Utilizzare Facebook proteggendo i propri dati personali

I nostri dati presenti su Facebook possono finire nelle mani di aziende terze che li utilizzano per analisi di mercato, andando contro le regole di Facebook. Ecco cosa fare per proteggere le informazioni personali su Facebook

facebook proteggere dati personali

Lo scandalo che sta travolgendo in queste ore Facebook fa tornare di moda il tema della privacy e della protezione dei propri dati personali degli utenti. Facebook fa veramente tutto quello che è in suo possesso per difendere le informazioni degli utenti? O basta un semplice stratagemma come quello messo in atto da Cambridge Analytica per entrare in possesso di dati personali di 50 milioni di cittadini (in questo caso statunitensi). Il caso "Cambridge Analytica" che ha portato Facebook a bloccare quattro account (due profili di aziende e due di semplici utenti) sembrerebbe fare ragione all'ipotesi che basta un semplice stratagemma per aggirare le norme di Facebook che vietano in qualsiasi modo di utilizzare i dati degli che vengono raccolti sulla piattaforma.

 

facebook dati personali

Per chi non ha mai sentito parlare finora del "caso Cambridge Analytica" è necessario fare un piccolo riassunto di quanto accaduto a metà marzo. Un'inchiesta del New York Times e del Guardian ha permesso di scoprire che i dati di 50 milioni di elettori statunitensi sono stati ottenuti in modo illecito da Cambridge Analytica, azienda specializzata nei big data e che utilizza grandi masse di dati per condizionare l'opinione pubblica sui social media usando le tattiche di persuasione tipiche del mondo pubblicitario. L'azienda è accusata di aver avuto un ruolo fondamentale nella vittoria della Brexit e nell'elezione di Trump a Presidente degli Stati Uniti. Cambridge Analytica ha ottenuto tutti questi dati da Aleksandr Kogan, uno psicologo e data scientist dell'Università di Cambridge, che nel 2014, sfruttando un'app che aveva sviluppato su Facebook, riuscì a collezionare tutte queste informazioni. L'applicazione non era altro che un test che prometteva agli utenti di delineare il loro profilo psicologico. Ma per far ciò richiedeva l'accesso a molte informazioni personali. Ingenuamente oltre 200mila utenti hanno risposto a questo test e Aleksandr Kogan è riuscito a costruire un database contenente dati su oltre 50 milioni di elettori statunitensi. Tutte queste informazioni sono state poi girate a Cambridge Analytica, infrangendo le regole di Facebook che non permette la condivisione dei dati raccolti ad aziende di terze parti. Lo scoop dei due quotidiani ha portato Facebook a pubblicare un post sul proprio blog ufficiale in cui si afferma che la piattaforma è a conoscenza del caso dal 2015 e ha cercato di bloccare la condivisione dei dati. Ma come hanno dimostrato i due giornali, senza riuscirci.

Tutta questa vicenda ha fatto nascere nuovamente il dibattito su come proteggere i nostri dati su Facebook e se è possibile limitare le informazioni che ogni giorno "doniamo" alla piattaforma social. Se si vuole utilizzare Facebook, si deve partire dall'idea che dovremo cedere una parte dei nostri dati alla piattaforma. Altrimenti l'unica alternativa è cancellare il nostro account. Ma prima di arrivare a una decisione tanto tragica, ci sono delle cose che si possono fare per proteggere i dati presenti sulla piattaforma social. Partendo dal controllare quali applicazioni hanno l'accesso ai nostri dati presenti su Facebook.

Controllare le applicazioni connesse con il proprio account

 

app facebook

Molti servizi online offrono la possibilità di accedere utilizzando le credenziali dell'account Facebook. Tutti almeno una volta abbiamo utilizzato questo strumento per non dover perdere tempo a registrarsi al servizio, ma in questo modo non abbiamo fatto altro che regalare parte dei nostri dati personali all'azienda che ha sviluppato il servizio. Per controllare quante applicazioni hanno accesso ai nostri dati è necessario entrare all'interno delle Impostazioni dell'account. Premendo sull'icona con la freccia verso il basso, si dovrà cliccare su Impostazioni. Si aprirà una nuova finestra e si dovrà selezionare App dalla colonna di sinistra. A questo punto verranno mostrate tutte le applicazioni alle quali abbiamo effettuato l'accesso con Facebook. Se nella lista troviamo app che non utilizziamo più, il consiglio è di eliminarle, in modo che la raccolta dei dati venga fermata. Si ha anche la possibilità di limitare la condivisione delle informazioni premendo sulla matita presente di fianco ad ogni app. Questo è il primo passaggio da fare per limitare la presenza dei nostri dati sulla piattaforma social.

Disabilitare i servizi di localizzazione

 

disabilitare-servizi-localizzazione

Non si conosce quale tipo di informazioni sono in possesso di Cambridge Analytica, ma si può dire con certezza che i dati sulla geolocalizzazione di un utente sono quelli che fanno più gola alle aziende. Per essere sicuri di non essere tracciati è necessario disattivare i servizi di localizzazione tramite l'app di Facebook.

Negli smartphone Android si deve premer l'icona con tre linee orizzontali in alto a destra, poi su Impostazioni Account, su Luogo e controllare che sia disattivata l'opzione "Cronologia delle posizioni". Su iOS la procedura è un po' differente. Bisogna entrare all'interno delle Impostazioni dello smartphone, scrollare verso il basso fino a trovare Privacy e poi premere su "Servizi di localizzazione". Si aprirà una nuova pagina con tutte le app presenti sullo smartphone e si dovrà andare verso il basso fino a Facebook e impostare l'opzione Mai. Così saremo sicuri che Facebook non controllerà la nostra posizione attraverso il GPS dello smartphone.

Limitare le persone che possono accedere al proprio account

 

protezione privacy facebook

A questo punto è necessario controllare chi sono le persone che possono controllare quello che postiamo e che possono accedere alla nostra bacheca. Il consiglio è limitare l'accesso ai dati personali solamente agli Amici. Per controllare questi settaggi, si deve entrare nelle Impostazioni e premere Privacy dalla colonna sinistra. Sullo schermo appariranno diverse impostazioni e bisognerà analizzarle una per una.

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Nella sezione "Le tue attività" potremo decidere chi può vedere quello che pubblichiamo e se vogliamo controllare tutti i post in cui veniamo taggati. Alla domanda "Chi può vedere i tuoi post futuri?" dovremo selezionare "Amici", mentre a "Controlla tutti i post in cui sei taggato" dovremo scegliere "Usa il Registro attività". La sezione "In che modo le persone ti trovano e ti contattano" è composta da cinque domande. Alle prime quattro ("Chi può inviarti richieste di amicizia?"; "Chi può vedere la tua lista degli amici?"; "Chi può cercarti usando l'indirizzo e-mail che hai fornito?"; "Chi può cercarti usando il numero di telefono che hai fornito?) dovremo selezionare l'opzione "Amici" o "Amici di amici". L'ultima è dedicata all'indicizzazione del nostro profilo sui motori di ricerca: il consiglio è di disattivare questa opzione.

Le impostazioni sulla pubblicità

 

impostazioni pubblicità

Gran parte dei dati che Facebook raccoglie su di noi servono al social network per mostraci annunci pubblicitari basati sulle nostre abitudini d'acquisto e su quello che ci piace. Per riuscire ad essere così preciso, Facebook utilizza dei tracker che tengono sotto controllo tutto quello che facciamo su Internet. Per limitare il tracciamento da parte di Facebook, è necessario entrare all'interno delle Impostazioni del proprio account e premere su Inserzioni. Si aprirà una nuova pagina e nella sezione "Impostazioni delle inserzioni" si dovrà cliccare su "Inserzioni basate sul tuo utilizzo di siti Web e app" e alla voce "Mostra le inserzioni basate sugli interessi online" bisogna scegliere l'opzione "No".

21 marzo 2018

A cura di Cultur-e
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