Il campo della realtà aumentata (Augmented Reality, AR) è ancora terra vergine di conquista, ma nei prossimi anni potrebbe esplodere con la presentazione di nuovi dispositivi per sovrapporre alle immagini reali quelle virtuali generate in 3D via software. Nel 2018 c'è stato il primo assaggio, con la presentazione del visore AR di Magic Leap basato sulla tecnologia del chip fotonico a campo luminoso. Si tratta di un prodotto ancora ampiamente da sviluppare, ma che promette molto bene tanto che l'azienda sta facendo incetta di finanziamenti e ha già una valutazione di mercato pari a oltre 6 miliardi di dollari.
Nel frattempo, anche altre aziende stanno lavorando alle loro soluzioni di realtà aumentata. Apple, ad esempio, continua a sviluppare il suo ARKit, arrivato l'anno scorso alla nuova versione 2.0. Ma cosa dobbiamo aspettarci nel 2019 in fatto di realtà aumentata? E, cosa ancor più interessante, cosa dobbiamo aspettarci negli anni a venire, dopo il 2019? Ecco alcune previsioni che potrebbero avverarsi.
Nuove funzionalità AR per il multiplayer
Con il lancio di ARKit 2.0 di Apple è ora possibile usare la realtà aumentata in multiplayer con dispositivi mobili. Ciò vuol dire che più persone potranno condividere una esperienza di realtà aumentata. Nel 2019 le funzionalità verranno ulteriormente sviluppate e potremo vedere, ad esempio, personaggi digitali in 3D che interagiscono tra loro e con oggetti reali e tangibili nello spazio.
Più realtà aumentata con gli smartphone
Gli smartphone saranno la porta d'accesso più diffusa per l'AR. Il fatto che questi dispositivi siano sempre più potenti e abbiano schermi sempre più grandi e definiti, permetterà a molti utenti di sperimentare la realtà aumentata con un dispositivo che già hanno, e che già sanno usare, senza comprare un device apposito. Giusto per fare un esempio e per citare il concorrente di Apple ARKit, cioè Google Android AR, già nel 2018 i dispositivi compatibili con questa tecnologia sono cresciuti da 100 a 250 milioni. A fine 2018 gli iPhone con ARKit erano già 350 milioni. È logico pensare che nel 2019 questa tendenza abbia un ulteriore sviluppo.
La pubblicità sarà in realtà aumentata
Il mondo dell'advertising non vede l'ora di poter usare l'AR per distribuire nuovi formati di pubblicità. Con la realtà aumentata, infatti, potenzialmente ogni oggetto del mondo può diventare una forma di pubblicità. Basterà inquadrarlo con lo smartphone e lasciare scorrere il messaggio pubblicitario AR. Ma non solo: i grandi marchi della moda potranno usare i nostri smartphone per farci vedere come ci stanno addosso i loro capi d'abbigliamento, senza nemmeno il bisogno che noi ci rechiamo in negozio per provarli. Poi li si potrà acquistare online. Forse l'AR non sarà un grande affare per i commercianti al dettaglio.
La fotocamera diventerà una piattaforma
Anche per permettere la pubblicità in AR, Apple e Google prima o poi costruiranno una piattaforma standardizzata per le funzionalità di realtà aumentata delle fotocamere degli smartphone. Sarà necessario anche per semplificare l'accesso alle nuove funzioni da parte degli sviluppatori delle app e, nel caso dei dispositivi Android, affinché gli sviluppatori possano essere sicuri che l'esperienza AR offerta all'utente sia uniforme e uguale su tutti gli smartphone con sistema operativo Google, a prescindere dal produttore.
La realtà aumentata oltre il 2019
Se quelle che abbiamo descritto fino ad ora sono solo le tendenze ragionevolmente probabili in tempi molto brevi, ce ne sono altre a lungo termine che si possono solo ipotizzare. E che, per questo, potrebbero avverarsi ma anche no. Se forziamo un po' la mano e lavoriamo di fantasia, infatti, possiamo anche immaginare un mondo in cui andare in giro con una qualche forma di visore AR sia la normalità. E, allora, tutta la realtà diventa aumentata. Chi vorrà essere alla moda, quindi, non dovrà per forza acquistare un vestito "fisicamente reale", ma potrà semplicemente comprarne uno virtuale che "aumenti" una maglietta bianca.
Chi vorrà arredare casa potrà farlo con mobili e soprammobili virtuali, che hanno anche il vantaggio di poter essere sostituiti senza consumare risorse fisiche come il legno o la plastica. Un amante dei fiori potrebbe acquistare un mazzo di tulipani che, all'occorrenza, può diventare un mazzo di rose. O può essere un mazzo di tulipani per me e un mazzo di rose per te, anche se entrambi viviamo nella stessa casa. Questo, però, apre le porte ad un enorme problema etico: la frammentazione e personalizzazione della realtà. Se ognuno ha la sua realtà personale, nulla allora è più reale.
18 aprile 2019