L'attuale offerta di smart TV prevede modelli più o meno evoluti, con funzionalità sempre più raffinate man mano che si sale di prezzo, e una risoluzione 4K ormai standard dalla fascia media del mercato in su. Ma ci sono differenze enormi soprattutto nella tecnologia usata per lo schermo vero e proprio, il pannello del display che disegna i pixel che formano l'immagine che stiamo guardando. Per lungo tempo la tecnologia praticamente standard è stata quella LCD: un pannello retroilluminato con dei cristalli liquidi che si polarizzano per far passare o per bloccare la luce, al fine di disegnare i pixel.
Questa tecnologia ha tenuto banco per diversi anni e si è evoluta notevolmente, nonostante l'apparizione di un terribile concorrente: l'OLED, Organic Led. Negli ultimi anni, poi, è arrivata una ulteriore tecnologia, chiamata QLED. Un nome simile a OLED, che però identifica qualcosa di completamente diverso. Per capire quale tecnologia è migliore per le nostre esigenze, e per le nostre tasche, dobbiamo capire che differenza c'è tra QLED e OLED.
QLED: come funziona
La tecnologia QLED, nonostante il nome ricordi l'OLED, è un'evoluzione dell'LCD: i pixel vengono sempre disegnati tramite la polarizzazione dei cristalli liquidi, ma il pannello di retroilluminazione non è più dotato di lampade fluorescenti dalle quali parte la luce che attraversa il cristallo liquido. Sugli schermi QLED, infatti, la luce viene prodotta da piccolissimi Led, chiamati Quantum Dot Led. Qui, però, si apre una questione immensa a causa della guerra commerciale tra LG e Samsung. La tecnologia Quantum Dot Led è stata inventata da Sony nel 2013, ma il termine QLED è stato presto brevettato da Samsung in riferimento a una sua tecnologia simile, ma non uguale. Nel 2017 Samsung ha stretto un accordo con Hisense e TCL per l'implementazione di questa tecnologia, con il nome di QLED, sugli smart TV di questi altri due costruttori.
Legalmente, quindi, il termine QLED indica una tecnologia che tecnicamente non è realmente la Quantum Dot Led di Sony. La tecnologia brevettata da Samsung, infatti, prevede la presenza di un "Quantum-dot enhancement film" (QDEF) posizionato in mezzo tra la retroilluminazione e lo strato dei cristalli liquidi. La retroilluminazione, sui Samsung QLED, avviene tramite un pannello "Direct Full Array", formato da migliaia di Led che possono essere accesi o spenti per singole zone (il cosiddetto "local dimming") e non solo tutti insieme. Il QDEF, invece, è una sorta di filtro formato da migliaia e migliaia di punti quantici posizionati su un materiale semiconduttore che servono a variare il colore del pixel disegnato. In uno schermo QLED di Samsung, quindi, il colore non è dato dal Led ma dal QDEF e, per questo, LG (che invece usa la tecnologia OLED) ha a lungo affermato che non è possibile considerare questa tecnologia come "autoemissiva" al pari della OLED e, di conseguenza, il termine QLED sarebbe fuorviante. Questa guerra commerciale è finita a giugno 2020, quando la Federal Trade Commission americana ha stabilito che entrambe le tecnologie possono essere considerate "autoemissive in senso ampio".
OLED: come funziona
Gli schermi OLED sono quelli con tecnologia Led "vera": non c'è lo strato di cristalli liquidi ma ogni pixel è disegnato direttamente dai Led organici di colore rosso, verde e blu che si accendono e si spengono singolarmente. Ogni Led di un pannello OLED, quindi, produce contemporaneamente sia luce che colore. I Led organici che costituiscono un pannello OLED sono ovviamente tantissimi, perché per disegnare ogni pixel servono almeno tre Led. Samsung ha recentemente presentato il suo primo smart TV "MicroLED" (il mastodontico "The Wall" da 146 pollici e 400 mila dollari di costo), con Led che emettono luce e colore ma che non contengono sostanze organiche. La tecnologia MicroLED non va confusa con la "MiniLED" che, invece, è una evoluzione dell'LCD come la QLED di Samsung.
OLED Vs QLED
Fatte queste doverose premesse tecniche, andiamo al dunque: meglio QLED o OLED? Dipende: entrambe le tecnologie hanno pregi e difetti. Quel che è certo, però, è che se guardiamo ai top di gamma QLED e OLED non possiamo che ammettere che sono ottimi schermi entrambi. La cosa buona degli schermi OLED rispetto ai QLED è che hanno un nero assoluto: per disegnare il nero, infatti, basta spegnere i led. Le varie tecnologie derivate dall'LCD, invece, soffrono tutte (alcune più e altre meno) di un fastidioso riverbero di luce proveniente dal pannello di retroilluminazione. Di contro, però, gli schermi QLED e altri LCD evoluti emettono più luce in totale e questo li rende ben visibili anche in condizioni di luce ambientale difficile, come quando c'è parecchia luce solare nella stanza.