Le aziende produttrici di dispositivi elettronici sono sempre alla continua ricerca di nuove tecnologie per migliorare e aumentare le applicazioni offerte da smartwatch e smartphone. Dopo la realtà virtuale che modificherà il nostro modo di approcciarci al mondo, the next big thing del settore digitale potrebbe essere la tecnologia sonar.
Il termine nasce dalla locuzione inglese sound navigation and ranging e spiega l'utilizzo che si fa della tecnologia sonar in campo militare. Sfruttando la propagazione del suono, le navi usano la tecnologia sonar per comunicare e trasmettere la propria posizione alle altre imbarcazioni. I primi a carpirne l'importanza furono i marinai inglesi e tedeschi, che utilizzano la tecnologia sonar per localizzare la posizione dei sottomarini avversari.
Ma il settore navale non è l'unico che può sfruttare le caratteristiche della tecnologia sonar per migliorare le funzionalità dei dispositivi. Anche smartphone e smartwatch possono utilizzare i sensori sonar per aumentare e migliorare le applicazioni disponibili sullo store online. Installando un piccolo chip all'interno del device sarà possibile ricevere gli stimoli provenienti dall'esterno e implementare nuovi servizi e funzioni. Ecco come funziona e quali sono gli sviluppi futuri della tecnologia sonar.
Come funziona la tecnologia sonar
La tecnologia sonar è l'unica tecnica utilizzabile dai sottomarini per localizzare la posizione delle imbarcazioni intorno a loro e scongiurare incidenti e danni collaterali. Il funzionamento è molto semplice: il sonar capta i suoni trasmessi dagli oggetti nelle vicinanze e riesce a localizzarne la posizione esatta. I moderni sonar riescano ad "ascoltare" i suoni emessi da un'imbarcazione anche a decine di miglia nautiche di distanza.
Esistono due tipi di sonar: quelli attivi e passivi. I sonar passivi si limitano ad ascoltare i suoni provenienti dagli oggetti in mare senza emettere nessun tipo di impulso. I segnali raccolti sono processati dal computer di bordo che riesce a capire se il rumore è prodotto da un siluro o da una nave. I sonar attivi, invece, producono dei suoni, chiamati ping, e in base al tempo che separa l'emissione dell'impulso dalla ricezione dell'eco stima la distanza dell'oggetto.
Il funzionamento della tecnologia sonar su uno smartwatch è molto simile: utilizzando dei microfoni per l'emissione e la ricezione dei rumori si potrà captare le istruzioni date dall'utente ampliando la "superfice di lavoro" del device. Questo grazie ad onde sonore ad alta frequenza in grado di recepire i movimenti adiacente lo smartwatch.
Le applicazioni possibili per lo smartwatch
Una delle prime aziende a ricercare nuovi metodi per tracciare il movimento degli utenti è stata Google che nel 2015 ha presentato Project Soli. Il progetto lanciato dall'azienda di Mountain View utilizza la tecnologia radar per localizzare la posizione delle persone: ogni secondo il chip prodotto da Big G segnala oltre riceve oltre tremila movimenti, anche se la mano dell'utente è ferma. Gli algoritmi auto apprendenti riconoscono i movimenti intenzionali e possono dare l'input allo smartwatch di compiere un'azione.
Partendo dal progetto di Google, l'Università di Washington ha sviluppato FingerIO, una tecnica che utilizza la tecnologia sonar per captare il movimento delle persone. Il progetto non richiede nessun hardware aggiuntivo, sarà necessario solamente lo speaker e i due microfoni dello smartphone o dello smartwatch. FingerIO è un'applicazione che migliora enormemente le possibili interazioni che ogni utente può fare con il proprio dispositivo: tra non molto si potranno spalancare le porte all'arrivo della tecnologia gesture, che permetterà di controllare i device muovendo solamente un dito della propria mano. L'unico inconveniente è la quantità di energia che l'applicazione consuma, ma FingerIO è ancora alle prime fasi e con il tempo anche questo problema sarà risolto.