Lo "stato" su WhatsApp è stata una funzionalità amata dagli utenti sin dai primi passi dell'app. Che si stia condividendo il proprio stato effettivo (come "Occupato" o "Hey, sto usando WhatsApp!") o che si stia comunicando un messaggio criptato dedicato solo a chi ci conosce realmente, lo stato di WhatsApp è servito ad una miriade di scopi.
Poi, parallelamente allo "stato" vero e proprio, nel 2017 l'app di messaggistica ha implementato una funzione simile alle "Storie" di Instagram, Facebook o Snapchat. In Italia non ha attecchito granché, ma nel mondo si contano circa 450 milioni di utenti giornalieri.
Questa funzione consente di condividere frammenti di vita sotto forma di immagini e didascalie con i nostri contatti.
E no, non c'è nulla di male nel voler controllare chi ha visualizzato le nostre storie. Non c'è nulla di male nel voler controllare se i nostri contatti sono interessati agli avvenimenti della nostra vita. Dopotutto, chi utilizza queste funzioni, che sia su Instagram, Facebook o WhatsApp, cerca sempre di creare una storia che sia bella, con un filtro su un'immagine o con un font particolare per la didascalia.
Possiamo sapere chi guarda le nostre storie?
Sì, WhatsApp può rendere visibile chi guarda le nostre storie. La piccola icona a forma di occhio, in basso, rivela i dettagli su chi ha visto il nostro stato e quando. Basta scorrere verso l'alto sull'icona, per controllare.
Tuttavia, c'è un trucco. Non è possibile vedere i nomi di tutti quelli che guardano le nostre storie: la funzione mostra, infatti, sono quei contatti che hanno attiva la "conferma di lettura" dei messaggi sull'app (la classica spunta blu). Pertanto, se la persona dall'altra parte ha disabilitato questa funzione, non sarà possibile visualizzare il proprio nome nell'elenco di visualizzazione delle storie.
Ma funziona anche al contrario. Se abbiamo disabilitato le conferme di lettura, non saremo in grado di vedere quando qualcuno ha visto la nostra storia.
Chi può vedere i nostri aggiornamenti?
Per impostazione predefinita, solo quelli che hanno il nostro numero salvato in rubrica possono vedere le nostre storie su WhatsApp. Ma non è tutto. Sarà anche necessario avere noi, il loro numero salvato.
E' inoltre possibile selezionare il pubblico "autorizzato" a vedere il nostro stato WhatsApp. La piattaforma consente tre opzioni:
- i miei contatti
- i miei contatti tranne
- condividi solo con
Come suggerisce il nome, la prima opzione consente a tutti i contatti di vedere il nostro stato.
La seconda opzione può impedire solo ad alcuni di vedere cosa sta succedendo nella nostra vita.
La terza, invece, consente di creare un "gruppo chiuso" di amici a cui mostrare i nostri aggiornamenti.
Le modifiche alla privacy, tuttavia, rimarranno valide per tutti gli stati futuri. Significa che se creerete il gruppo solo dopo aver pubblicato una storia, gli utenti "bloccati" potranno ancora vedere questa storia, ma non quella successiva.
Esistono app di terze parti che possono aggirare questo blocco?
Di tanto in tanto è possibile imbattersi in componenti aggiuntive di WhatsApp realizzate da terze parti che promettono di "rivelare tutto" quello che un utente bloccato non può vedere.
WhatsApp, però, è un servizio end-to-end crittografato e l'API non condivide nessun tipo di informazione con app di terze parti. Anche se doveste imbattervi in app del genere, l'idea migliore è ignorarle, perché non si può mai sapere come queste app gestiranno i vostri dati.