Lo sapranno in pochi, probabilmente, ma le orecchie non sono l'unico mezzo attraverso il quale ascoltiamo. Certo, il sistema uditivo, sviluppato e perfezionato attraverso centinaia di migliaia di anni di evoluzione, resta il mezzo principale, ma anche le ossa della faccia giocano un ruolo fondamentale per il nostro sistema uditivo.
Le ossa della mandibola e della mascella, infatti, sono degli ottimi conduttori di vibrazione e partecipano alla percezione dei suoni da parte dell'intero sistema uditivo. Una persona, tanto per fare un esempio, ascolta la propria voce più per mezzo delle ossa della faccia che per mezzo delle orecchie. Anche per questo motivo la voce che ascoltiamo dal vivo ci sembra più bassa e profonda di quella che ascoltiamo registrata: le ossa fanno da cassa di risonanza e amplificano alcune tonalità della voce piuttosto che altre.
La conduzione ossea del suono
Tra i primi a rendersi conto di quanto le ossa del viso partecipino alla "composizione" del suono all'interno del cervello è stato Ludwig van Beethoven. Il celebre compositore tedesco (ma austriaco di adozione) soffriva di ipoacusia (una sordità quasi completa) dall'età di 30 anni: per riuscire ad ascoltare le sue composizioni era solito legare un'asta al pianoforte e stringerla con i denti. In questo modo le vibrazioni del piano passavano attraverso l'asta e le ossa del viso, arrivando così fino all'orecchio interno.
La conduzione ossea del suono, però, non è un'esclusiva del genere umano. Le balene sono solite captare i suoni (o, per meglio dire, gli ultrasuoni) degli altri esemplari della specie sfruttando la mandibola piuttosto prominente: le vibrazioni risalgono sino al sistema uditivo e qui sono poi processate dal nervo e dal cervello.
Come funzionano le cuffie a conduzione ossea
Da qualche anno a questa parte, alcuni produttori di periferiche audio tentano di sfruttare questa peculiarità del sistema uditivo per realizzare le cuffie a conduzione ossea. Queste periferiche si distinguono dalle normali cuffie e auricolari perché non "spediscono" le vibrazioni musicali attraverso il canale uditivo, ma le fanno "viaggiare" attraverso le ossa.
Le cuffie a conduzione ossea, infatti, non vanno inserite all'interno del canale uditivo esterno o poggiate sull'intero padiglione uditivo. Vanno poggiate, invece, nel punto di congiunzione tra mascella e mandibola, poco sotto "l'ingresso" del padiglio auricolare. Da qui i suoni bypassano il timpano e si propagano direttamente verso gli ossicini, nel canale uditivo medio, per poi raggiungere la chiocciola, la parte più interna dell'orecchio. A questo punto i suoni sono trasformati in stimoli elettrici e inviati al cervello per mezzo del nervo uditivo.
I vantaggi delle cuffie a conduzione ossea
Rispetto alle "normali" cuffie da poggiare sulle orecchie (se dotate di padiglione) o da inserire nella parte più esterna del condotto uditivo, le cuffie a conduzione ossea presentano vantaggi non indifferenti.
Prima di tutto, non coprono totalmente i suoni e i rumori provenienti dall'ambiente che ci circonda. Poggiate sulle ossa del viso, infatti, lasciano completamente scoperto il condotto uditivo: in questo modo il timpano è ancora in grando di "captare" i suoni e inviare le vibrazioni verso l'orecchio interno. In questo modo ciclisti e runner potranno continuare ad ascoltare musica mentre praticano l'attività sportiva senza mettere a rischio la loro vita: nel caso dovessero arrivare auto o altri mezzi pesanti in movimento, saranno in grado di accorgersene per tempo ed evitare il pericolo.
Inoltre, ascoltare musica ad alto volume indossando le cuffie può portare alla sordità (o, comunque, provocare lesioni al timpano e altre parti del sistema uditivo). Le cuffie a conduzione ossea, facendo transitare le vibrazioni del suono attraverso le ossa anziché il padiglione auricolare, mettono al sicuro da rischi o lesioni il timpano e le altre parti interne del sistema uditivo.