Il tethering è un metodo di condivisione della connessione a Internet molto utile, ma poco conosciuto. Può salvarci in più di una occasione, sia a casa o in ufficio che quando siamo in giro e abbiamo bisogno di connessione. Letteralmente il termine vuol dire "incatenamento", e il nome non è casuale: con il tethering non facciamo altro che agganciare un dispositivo mobile ad un altro, affinché il primo possa condividere la sua connessione ad Internet con il secondo.
Questo ci permette di trasformare il nostro smartphone o tablet in un vero e proprio router Wi-Fi al quale altri device mobili, o anche un computer desktop o laptop, possono connettersi e usarlo come ponte verso il Web. La condivisione della connessione tra smartphone e altri dispositivi può avvenire sia tramite Wi-Fi che tramite Bluetooth o USB.
Tethering: quando è utile
Gli scenari di utilizzo tipici del tethering sono due. Il primo è quando siamo a casa (o in ufficio) con il nostro smartphone e il nostro computer, entrambi connessi a Internet tramite il modem router del nostro Internet Service Provider. Finché la connessione fissa funziona non c'è alcun motivo di attivare il tethering, ma se la connessione fissa per un motivo qualsiasi "cade" allora tutta la casa (o tutto l'ufficio) resta senza Internet. Se non possiamo aspettare che il problema venga risolto, ma abbiamo bisogno della connessione Internet subito, allora possiamo attivare il tethering sullo smartphone e condividere la sua connessione dati mobile con gli altri dispositivi.
Il secondo scenario in cui è utile attivare il tethering è quando siamo lontani da una connessione fissa, in compagnia di qualcuno che ha necessità di connettersi a Internet ma ha terminato i gigabyte del suo piano tariffario (o non ha copertura di rete del suo operatore). In questo caso attiviamo il tethering sul nostro dispositivo e "regaliamo" connessione al suo. In entrambi i casi la procedura per attivare il tethering è la stessa.
Come attivare il tethering su Android
Per attivare il thetering su un dispositivo Android basta andare su Impostazioni > Rete e Internet > Hotspot e Tethering. Come sempre, i vari produttori di smartphone Android modificano i nomi delle sezioni delle impostazioni e potrebbe quindi capitare che nel menu del vostro dispositivo non troviate questi nomi. Non dovete comunque "disperare": i nomi sono comunque simili e non avrete difficoltà a ritrovarli.
Tornando alla sezione "Hotspot e Tethering", qui dovremo toccare "Hotspot Wi-Fi", "Tethering USB" o "Tethering Bluetooth" a seconda del tipo di connessione che vorremo usare per condividere l'accesso a Internet con l'altro dispositivo. Il caso tipico è quello della connessione Wi-Fi, quindi facciamo tap su "Hotspot Wi-Fi" e troveremo il toggle per attivare il tethering. Poi potremo cambiare il nome dell'hotspot (di solito è il modello del nostro smartphone, ma possiamo cambiarlo), il tipo di crittografia da applicare alla connessione e la password che l'altro dispositivo dovrà usare per connettersi.
Se il nostro smartphone ha Android 10 troveremo anche, accanto al nome dell'hotspot, l'immagine del QR Code per permettere all'altro smartphone di connettersi inquadrando il codice con l'app fotocamera. Altrimenti, dopo aver attivato e configurato l'hotspot Wi-Fi, l'altro dispositivo rileverà la nuova connessione disponibile e potrà usarla con la password che avremo impostato noi.
Come attivare il tethering su iOS
Per attivare il tethering su iOS si segue una procedura simile: bisogna andare su Impostazioni > Cellulare o Impostazioni > Hotspot personale e toccare il cursore vicino a "Consenti agli atri di accedere". Anche in questo caso dovremo impostare una password, per evitare che chiunque possa usare il nostro iPhone o iPad come router, e potremo scegliere se condividere la connessione a Internet tramite Wi-Fi, Bluetooth o cavetto USB.
È anche possibile permettere ai dispositivi del nostro gruppo "In famiglia" di usare l'hotspot senza immettere alcuna password. Basta andare su Impostazioni > Hotspot personale > In famiglia, attivare e configurare "In famiglia" toccando il nome di ciascun membro del gruppo e selezionando l'opzione affinché non debbano chiedere l'approvazione per connettersi automaticamente al nostro hotspot personale.
Tethering da smartphone: a cosa stare attenti
Il tethering, come detto, consiste nel condividere la nostra connessione dati con altre persone. In linea di massima in Italia gli operatori telefonici ormai tendono a non far pagare i dati scambiati con questa modalità con una fatturazione diversa, né a limitare la quantità di dati scambiati. Resta il limite della nostra offerta dati: se abbiamo 10 GB di abbonamento, e li usiamo contemporaneamente da due smartphone grazie al tethering, non diventano 20 GB, si consumano nella metà del tempo.
Tuttavia, se abbiamo ancora una vecchia offerta potrebbero esserci dei costi aggiuntivi, quindi è meglio verificarlo prima di attivare il tethering, o potremmo avere brutte sorprese. Un piccolo problema da tenere in considerazione quando attiviamo il tethering sul nostro dispositivo mobile è che questa funzionalità consuma abbastanza batteria, quindi se dobbiamo usarla per diverso tempo sarebbe meglio connettere il dispositivo al caricatore.
Infine, la raccomandazione più importante di tutte: sia attivando il tethering Wi-Fi sia attivando quello Bluetooth (ma non quando attiviamo il tethering via USB) siamo a rischio hacker. Il nostro smartphone diventa un router, al quale gli altri possono connettersi e, se non impostiamo una password abbastanza robusta, il rischio è che qualche malintenzionato di passaggio rilevi il nostro hotspot e ci "buchi" lo smartphone. Anche per questo è buona regola, non appena il secondo dispositivo non ha più bisogno di connessione, disattivare subito il tethering.