Ormai sembra un refrain, quasi un disco rotto. Si tratta, invece, della cruda realtà dipinta dal report Akamai sullo stato della Rete. Anche nel III trimestre 2016, infatti, i dati registrati in Italia per quanto riguarda la velocità di connessione e la diffusione della banda larga non sono così positivi come vorrebbero gli internauti nostrani. Non che sia una novità, visto che anche nei trimestri precedenti il nostro Paese non aveva brillato. Eppure tra luglio e settembre 2016 la situazione si è ulteriormente incrinata.
Velocità di connessione, calma piatta all'orizzonte
Variazione minima – nulla, potremmo dire – sul fronte della velocità di connessione media degli oltre 16,5 milioni di internauti italiani (numero in calo rispetto ai trimestri precedenti). Chi naviga nel web raggiunge una velocità media di 8,2 megabit al secondo, mentre i picchi di velocità si attestano a 38,9 megabit al secondo.
Dati, come anticipato, non esaltanti: la media cresce solo dello 0,4% rispetto al II trimestre 2016, mentre i picchi sono addirittura in calo dell'1,3%. Situazione differente se i dati registrati tra luglio e settembre 2016 sono confrontati con lo stesso periodo del 2015. In questo caso la velocità di connessione media fa registrare un miglioramento percentuale del 26%, mentre i picchi salgono del 29%.
Adozione banda larga in Italia
La broadband, d'altronde, non gode di migliore salute. Le connessioni che possono contare su una velocità di almeno 4 megabit al secondo sono calate del 2% rispetto al periodo tra maggio e giugno 2016. "Solo" il 79% degli internauti italiani, infatti, può contare su una velocità di connessione media da banda larga, mentre il restante 21% deve accontentarsi di connessioni lente rispetto agli standard degli altri Paesi EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa). Se il confronto viene fatto con il III trimestre del 2015 la situazione è un po' meno cupa: i sensori della rete Akamai hanno registrato una crescita dell'11%.
Adozione banda ultralarga in Italia
Se si prendono in considerazione le connessioni con velocità superiore ai 10 megabit al secondo (le cosiddette high broadband) si scopre che il nostro Paese fa segnare una delle migliori performance dell'area EMEA. Ma non c'è necessariamente da esserne orgogliosi: l'Italia resta ancora nelle retrovie della graduatoria, facendo segnare un incremento del 4,8% rispetto al Q2 2016 (+111% rispetto ai dati di luglio-settembre 2016). Ora le connessioni con velocità da banda ultralarga sono il 19% del totale.
Adozione banda 4K in Italia
La situazione non cambia quando si arriva alle connessioni con velocità di almeno 15 megabit al secondo (definite 4K perché si tratta della velocità minima per lo streaming in diretta di contenuti in ultra alta definizione). Nel nostro Paese solo l'8% degli utenti ha una linea telefonica capace di garantire queste prestazioni, contro la media del 20% degli altri Paesi europei. Una situazione che, fa notare Akamai nel report, dovrebbe migliorare grazie anche all'accordo tra Telecom Italia e Fastweb per la costruzione di una rete Fiber-to-the-home per un investimento totale di 1,2 miliardi di euro.
Velocità connessioni mobili in Italia
Qualche piccola soddisfazione in più per gli internauti che optano per connessioni mobili. La velocità di navigazione da cellulare, infatti, cresce fino a una media di 11 megabit al secondo rispetto ai 10,6 megabit fatti registrare nel II trimestre del 2016.