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La tecnologia Near Field Communication e le sue applicazioni pratiche

La Near Field Communication (NFC) è una tecnologia di comunicazione wireless che sta vivendo un improvviso boom grazie agli smartphone. Ma, nello specifico, cosa è e a cosa potrebbe servire?

Un cartello che pubblicizza l'NFC

 

La Near Field Communication (ovvero comunicazione di prossimità) è una tecnologia di comunicazione wireless bidirezionale che permette a due smartphone di comunicare tra di loro a una distanza massima di 10 centimetri. A differenza della tecnologia RFID da cui deriva, la NFC permette un vero e proprio "scambio comunicativo" tra i due dispositivi: quando gli apparecchi vengono accostati entro un raggio di 4 centimetri,  si stabilisce una connessione peer-to-peer, nella quale entrambi possono sia inviare che ricevere messaggi. Per questo motivo, si dice che la Near Field Communication sia bidirezionale. In questi ultimi mesi sono sempre più gli smartphone Android – come ad esempio il Samsung Galaxy S3 - a essere dotati di modulo NFC, mentre per il momento Apple ha deciso di non corredare l'iPhone 5 di un modulo NFC.

La storia della tecnologia NFC ha inizio nel 2004 quando Sony, Philips e Nokia danno vita al Near Field Communication Forum per stabilire i principi tecnologici del nuovo standard comunicativo. Per il primo cellulare dotato di modulo NFC bisognerà però attendere due anni, quando Nokia lancia il 6131. Da lì in avanti, lo sviluppo di questa tecnologia finisce in stand-by, fino a un paio di anni fa, quando la diffusione massiccia di smartphone di fascia alta dotati di modulo NFC ne ha permesso una rapida diffusione.

Ma, nella pratica quotidiana, quali possono essere le applicazioni della Near Field Communication? Molteplici, se ci si ferma a pensare. Innanzitutto, la NFC trova applicazione nei pagamenti telematici, in sostituzione delle carte di credito. In Giappone e negli Stati Uniti sono già moltissimi i punti vendita dotati di un dispositivo NFC che permette agli utenti di pagare grazie al loro smartphone. Sono i cosiddetti wallet virtuali, che consentono di salvare le informazioni della nostra carta di credito tramite app sicure e che ci permettono di pagare utilizzando direttamente lo smartphone. Ed è notizia di ottobre 2012 che anche in Italia, ben presto, questa nuova modalità di pagamento troverà applicazione. Le quattro compagnie telefoniche italianae (Tim, Tre, Vodafone e Wind) assieme all'operatore virtuale PosteMobile hanno trovato un accordo per lo sviluppo e la diffusione di sistemi di pagamento tramite NFC. I "magnifici 5" si impegneranno a vendere sempre più cellulari dotati di questa tecnologia, mettendo a disposizione degli istituti di pagamento che ne faranno richiesta l'infrastruttura tecnica necessaria per rendere possibili i pagamenti on-the-fly.

Ma non solo. La tecnologia NFC può essere utilizzata per gli scopi più vari. Ad esempio, in queste ultime settimane a San Francisco sono stati installati dei nuovi parchimetri dotati di NFC: basterà avvicinare il proprio smartphone sul sensore per pagare la propria sosta.

 

Paga la tua sosta con lo smartphone NFC

 

È poi possibile scambiare contatti, foto, video e canzoni tra uno smartphone e l'altro semplicemente avvicinandoli: Research in Motion ha lanciato in ottobre il BlackBerry TAG, che permette a due possessori di smartphone BlackBerry di scambiare automaticamente dati. La catena francese di supermercati Groupe Casino ha lanciato, in via sperimentale, il progetto Think&Go, che permette alle persone anziane di ricevere informazioni con caratteri grandi sui prodotti che vogliono acquistare direttamente sullo schermo del proprio smarthphone. Queste sono solo alcune delle applicazioni attuali, mentre il solo limite alle applicazioni future è l'immaginazione. Ben presto potremmo imbarcarci a bordo dell'aereo semplicemente passando il nostro cellulare nelle vicinanze di un sensore NFC: grazie alla carta d'imbarco virtuale, tutti i nostri dati verranno inviati al nostro smartphone al momento della prenotazione.

 

A cura di Cultur-e
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