Chi arriva in Cina, per viaggio di vacanza o per lavoro, quando si connette a Internet non riuscirà ad accedere ai propri social network, né a fare ricerche su Google. La Repubblica popolare cinese si è dotata di un sistema di sorveglianza che limita la libertà di stampa, ribattezzato negli anni “Great Firewall”.
Il sistema blocca il traffico in uscita dagli indirizzi IP cinesi e permette al governo di Pechino di avere un controllo diretto su cosa viene visualizzato quando si naviga in Internet.
Per gli utenti, questo significa non poter utilizzare Google e tutti i suoi servizi come YouTube,Gmail o Drive, né poter accedere liberamente a Facebook, Instagram, Twitter e addirittura l’app di messaggistica WhatsApp. Per aggirare le grosse limitazioni imposte dal filtro del governo cinese, le soluzioni sono principalmente due: adeguarsi utilizzando le versioni cinesi dei servizi, come il social network Weibo e l’app di messaggistica WeChat, oppure dotarsi di una valida rete virtuale privata (VPN) che mascheri l’indirizzo IP di origine e sblocchi l’accesso ai siti. Ecco alcuni consigli per usare Internet in Cina.
Golden Shield Project: cos’è e perché è chiamato Great Firewall
Il Golden Shield Project, ribattezzato dai media occidentali con il nome di Great Firewall, è un sistema di sorveglianza e censura del governo cinese per avere un diretto controllo su cosa i propri cittadini possono trovare in rete. Sostanzialmente, il governo applica il blocco del traffico in uscita dagli indirizzi IP cinesi attraverso un grande filtro che censura tutti i risultati di ricerca considerati dannosi per la reputazione della Cina e che potrebbero creare problemi con l’opinione pubblica.
Se connettendosi a una Wi-Fi pubblica cinese si eseguirà una ricerca sul web sulle proteste di piazza Tienanmen del 1989, difficilmente si troveranno risultati che raccontino cosa accadde.
Anche l’accesso ai social media, accusati di produrre disinformazione, viene bloccato dal Great Firewall, che impedisce l’uso di Facebook e Twitter. Gli utenti cinesi, o residenti in Cina, non potranno così avere accesso ai servizi e alle piattaforme occidentali, ma solo alle loro controparti cinesi.
Come usare Internet in Cina: le alternative a siti e social
La prima soluzione è anche la più ovvia, ma forse la meno consigliata. Gli utenti potranno scegliere di adattarsi alle limitazioni imposte dal Great Firewall e utilizzare le versioni cinesi di siti web e servizi. Per le ricerche in Internet, si potranno usare i motori di ricerca Bing di Microsoft oppure il cinese Baidu. Per i servizi e-mail, l’alternativa è installare un client di posta elettronica che consenta connessioni POP e IMAP, come Outlook, anche se non sempre questa soluzione è efficace. Al posto di WhatsApp, si potrà installare e utilizzare WeChat, mentre per i social network l’occidentale Facebook è sostituito da Weibo.
L’uso delle alternative, però, potrebbe rivelarsi non ottimale e soprattutto non adeguato alle esigenze degli utenti, che potrebbero non volere un profilo social cinese.
Ad esempio, chi ha uno smartphone Android, cioè equipaggiato con il sistema operativo mobile di Google, potrebbe riscontrare malfunzionamenti. Questo perché a partire dal 2014 Big G è stato bannato in Cina e con lui tutti i suoi servizi: anche provando a utilizzare il proprio account Gmail con un client di posta elettronica diverso, il servizio risulterebbe inaffidabile.
Come usare Internet in Cina: dotarsi di una VPN
La soluzione più efficace per chi ha bisogno di navigare in Internet in Cina, e non vuole essere soggetto alle limitazioni del governo cinese, è dotarsi di una valida ed efficiente rete virtuale privata (VPN) con sede al di fuori del Paese, che quindi andrà scaricata sui propri device prima di partire. L’efficacia di questa soluzione si cela proprio nella natura di funzionamento delle VPN: il provider della rete virtuale privata maschera l’indirizzo IP dell’utente ed è l’unico a conoscere la vera posizione dal quale si sta connettendo. Utilizzando una VPN con server non in Cina, ad esempio in Italia o semplicemente in un Paese vicino e non oggetto di censura come Taiwan o il Giappone, permette di arginare il blocco del Great Firewall e connettersi al proprio account Facebook e Twitter, oppure utilizzare la posta elettronica di Gmail indisturbati.
Il motivo è semplice: poiché il Great Firewall monitora le connessioni in uscita e filtra quelle che provano ad accedere ad una lunga lista nera di indirizzi IP (quelli di Google, Twitter, Facebook etc etc…), non verranno bloccate tutte le richieste di accesso ai server di chi gestisce le VPN, che al momento non sono in black list.
Poiché il traffico tramite VPN è criptato, poi, le autorità cinesi non potranno sapere che tra i dati che tornano all’utente ci sono quelli relativi ad una ricerca su Google o ad un profilo Facebook.
Questa soluzione viene utilizzata non solo da chi arriva in Cina per viaggio, ma anche da chi ci vive e per esigenze lavorative ha bisogno di connettersi a Google o usare i social network occidentali. Anche questa soluzione, che potrebbe apparire semplice e veloce da utilizzare, ha però un limite: alcune VPN in Cina non funzionano, altre sono soggette a gravi rallentamenti e non esiste una lista per capire quale sia utilizzabile o meno, se non dopo essere già arrivati nel Paese. Il consiglio per chi desidera utilizzare la VPN in Cina e aggirare le restrizioni è di individuare almeno un paio di provider VPN e scaricarne il relativo programma client prima di partire, altrimenti l’installazione in loco sarà bloccata dal Great Firewall, scegliendo magari tra quelle che potrebbero essere consigliate sulle community di chi recentemente ha viaggiato nel Paese orientale.