Su Urban Dictionary, dizionario della lingua inglese composto con termini dello slang urbano e dei modi di dire, per Internet troll si intende “Una persona il cui solo scopo nella vita è cercare persone su Internet con cui litigare sugli argomenti più banali. Tali discussioni possono avvenire su piattaforme di blogging, Facebook, Twitter o altre piattaforme social”. Non c’è quindi un motivo che li spinge a insultare, punzecchiare e, nei casi peggiori, minacciare o addirittura violare la privacy dei propri interlocutori (come accaduto qualche mese fa con alcuni personaggi del mondo dello spettacolo statunitense).
Chi sono i troll
Secondo WIKIPEDIA un troll, nel gergo di Internet e in particolare delle comunità virtuali, è una persona che interagisce con gli altri utenti tramite messaggi provocatori, irritanti, fuori tema o semplicemente senza senso, con l'obiettivo di disturbare la comunicazione e fomentare gli animi. Questi utenti, che lo stesso Tim Berners-Lee non ha esitato a definire “disgustosi”, approfittano dei grandi palcoscenici - come, per l’appunto, le reti sociali, i forum pubblici e blog seguiti da molte persone - per mettere in scena attacchi volti a scatenare liti in Rete fino ad arrivare a fomentare odio, fanatismo, razzismo, misoginia, omofobia.
La tipologia dei troll, quindi, è tutt’altro che uniforme: a un estremo troviamo “normali” internauti con il pallino della battuta e dello scherzo, magari un po’ pesante, all’estremo opposto, invece, si trovano quegli internauti che, tramite il loro comportamento carico di malvagità e odio, hanno l’obiettivo di mettere “a ferro e fuoco” le community online.
Come riconoscere i troll
In alcuni casi, a seconda della veemenza e della portata degli attacchi, un troll può incutere timore negli interlocutori, tanto da indurli a modificare le proprie abitudini online o addirittura nella vita reale.
I troll, solitamente, si inseriscono in una discussione avviata da tempo, alla quale prendono parte già molti utenti: in questo modo si assicurano una platea ampia, composta da internauti eterogenei e pronti a rispondere a eventuali provocazioni. Di norma, il loro intervento non ha però nulla a che fare con la discussione in corso: il troll - che si nasconde dietro l’anonimato dei nickname- si limita a insultare direttamente e, spesso, personalmente, gli altri utenti, mirando a scatenare la reazione di uno o più partecipanti. L’obiettivo finale è infatti quello di disturbare la discussione, portandola su tutt’altri binari rispetto a quelli iniziali.
Le categorie dei troll
I troll si dividono sommariamente in quattro categorie.
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Playtime troll. Detti anche troll a tempo perso, sono facilmente identificabili e neutralizzabili. Sono caratterizzati dalla scarsa frequentazione della community e da un comportamento non lineare, alternando interventi gentili e in tema con la discussione con interventi casuali caratterizzati da odio e voglia di rivalsa
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Troll tattici. Per alcuni versi ricordano i troll a tempo perso, ma pianificano - a volte anche per lungo tempo - i loro interventi su forum e reti sociali di vario genere. Inizialmente i troll tattici si inseriscono “nell’ecosistema” sociale della community online in maniera pacata e collaborativa, instaurando - in alcuni casi - rapporti cordiali con altri membri della rete sociale. Si tratta, però, di una tattica studiata a tavolino, necessaria per “irretire” gli altri utenti e lasciarli spiazzati nel momento in cui l’attacco del troll sarà messo in atto. Per capire se si ha a che fare con un “troll tattico” o con un utente infastidito da alcuni commenti e comportamenti si devono analizzare a fondo le informazioni personali presenti online: nel caso in cui siano lacunose, frammentarie e portino a evidenti contraddizioni o punti morti, probabilmente si tratta di un troll
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Troll strategici. Come i troll tattici, mettono in atto piani variamente articolati e a lungo termine, ma si differenziano dai precedenti perché agiscono in gruppo anziché come singoli. Lo scopo finale, comunque, è sempre lo stesso: “irretire” gli altri utenti e farli scendere al loro livello fatto di insulti, ingiurie e messaggi minatori che finiscono con il far allontanare dalla discussione i frequentatori più pacati
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Domination troll. In alcuni casi i troll riescono a raggiungere la vetta della “catena di comando”, divenendo amministratori di gruppi di discussione, forum e gruppi sulle reti sociali. Riescono quindi a trarre benefici e “gratificazioni” personali sfruttando la loro posizione di dominio rispetto agli altri utenti. Grazie al loro ruolo possono insultare e denigrare gli altri utenti con la certezza che il loro comportamento resti impunito. In altri casi, invece, comminano sanzioni e provvedimenti in maniera arbitraria e immotivata, facendo pesare il loro ruolo sul resto della communityi n maniera discriminatoria, spinti dalla voglia di rivalersi sugli altri