Si chiama Jannik Sinner e il suo nome non è certo sconosciuto. Giovanissimo tennista italiano, ha in pochissimo tempo scalato l'olimpo del tennis mondiale, superando campioni di fama notevole e diventando, secondo l'ATP (Association of Tennis Professional), il numero uno al mondo.
Classe 2001, è nato a San Candido da una famiglia madrelingua tedesca. Fin da piccolo ha appreso il valore del sacrificio, del lavoro e si è appassionato allo sport, praticando diverse discipline e gareggiando a livello nazionale. Tra queste vi sono stati il calcio e lo sci alpino, ma è con il tennis che Jannik Sinner ha scoperto la sua vera passione.
Jannik e il tennis si incontrano per la prima volta quando lo sportivo ha 8 anni. Il talento di Sinner appare subito evidente e a soli 13 anni si trasferisce a Bordighera per poter inseguire il suo sogno e per avere la possibilità di raggiungere obiettivi ambiziosi.
I risultati non si fanno attendere. Basti pensare che solo un anno dopo, all’età di 14 anni, Sinner fa il suo esordio nel tennis professionistico. Nel 2019 accede agli internazionali d’Italia e vince un Masters 1000, diventando il più giovane italiano ad aver conseguito questo traguardo.
Ma non finisce qui. Jannik Sinner ottiene un posto sul tabellone degli US Opne e vince alla Next Gen ATP Finals fissando un nuovo record: è il più giovane di sempre tra tutti i vincitori della competizione. A circa 18 anni consegue il suo primo titolo ATP e nel 2021 ne conquista altri 3.
Il 2022 è stato caratterizzato dall’amarezza, dovuta ad una serie di infortuni che hanno rallentato l’altoatesino. Rallentato, ma non fermato, perché Jannik Sinner, nonostante le difficoltà, ha dato sfoggio di tenacia, caparbietà e capacità di mantenere la calma in ogni situazione.
Il 2023 è stato il suo anno. Dopo delle iniziali sconfitte, vince al 250 di Montpellier e il Masters 1000 a Toronto. Dopo una serie di semifinali importanti e qualche problema fisico che aveva preoccupato gli appassionati di tennis, vola a Wimbledon disputando una storica semifinale, la prima Slam della sua carriera, dove viene battuto da Djokovic.
Ma da quel momento è un successo dopo l’altro, in giro per il mondo, sconfiggendo i grandi del tennis, tra cui Medvedev. A novembre arriva quella che, fino a questo momento, può forse essere considerata una delle più grandi soddisfazioni di Jannik: nelle ATP Finals di Torino piega Djokovic per la prima volta. Prosegue battendo Holger Rune, Medvedev e si arrende solo di fronte a Nole. Dopo Torino vola in Spagna con la Nazionale, guidandola verso il podio: l’Italia diventa Campione del mondo.
Una scia di successi che non si arresta e che lo porta, a gennaio 2024, a disputare e vincere la finale degli Australian Open. Il suo avversario è di nuovo Medvedev, con il quale ha intrapreso una sfida all’ultimo colpo che ha tenuto con il fiato sospeso gli appassionati di tennis del mondo intero e che lo ha portato alla vittoria del suo primo Slam.
A febbraio dello stesso anno, Sinner vince l'ATP 500 e raggiunge il terzo posto del ranking mondiale, stabilendo un nuovo record per i tennisti italiani. La scia di vittorie si interrompe a Indian Wells, dove viene sconfitto alle semifinale dell'ATP 1000 stagionale da Alcaraz, ma si torna subito a festeggiare. Il Masters 1000 di Miami è un trionfo: sconfigge Grigor Dimitrov in finale e raggiunge il secondo posto del ranking ATP.
Un secondo posto destinato a non durare per sempre. Il 4 giugno 2024 Sinner compie una nuova impresa e segna un traguardo storico per il tennis italiano. Al Roland Garros Djokovic si ritira per un problema al ginocchio e subisce il sorpasso di Jannik, che diventa il numero 1 al mondo.
L'ambizioso traguardo non gli risparmia dei momenti bui, che arrivano immediatamente dopo aver conseguito il titolo. Malanni che lo costringono a rinunciare alle Olimpiadi di Parigi 2024 e ad abbandonare alcune gare, vengono definitivamente superati all'ATP di Cincinnati, ad agosto 2024, dove trionfa diventando uno dei vincitori più giovani del torneo.
La ripresa viene confermata all'US Open 2024, dove sbaraglia gli avversarsi e segna un altro storico momento del tennis italiano: è il primo italiano a conquistare questo premio. Si tratta, inoltre, del suo secondo Slam della carriera e il secondo conquistato nello stesso anno.
Oltre al secondo Slam, a ottobre 2024, arriva anche il suo terzo titolo Masters 1000: vince l'ATP Masters 1000 di Shangai battendo uno dei suoi rivali storici, Novak Djokovic, che non può far altro che complimentarsi con lui e riconoscere la sua bravura.
Il 2024 continua a confermarsi un anno pieno di successi. A novembre raggiunge, con una partita impeccabile, un traguardo tanto desiderato che chiude una straordinaria stagione. Vince le Atp Finals a Torino e conquista il titolo di Maestro.
Nelle numerose competizioni di altissimo livello disputate, ha dimostrato di essere un grande talento e di poter non solo sognare, ma vivere una carriera straordinaria. Gli allenamenti spossanti e le sfide non lo spaventano ed è disposto a tutto pur di restare in cima alle classifiche dei massimi campioni del tennis mondiale.
Jannik Sinner: l’intervista
Le difficoltà a cui un tennista deve andare incontro sono molte, ma Jannik non è mai stato spaventato:
“In un campo da tennis sei sempre in difficoltà. C’è pressione, ci sono gli avversari ovviamente, qualche volta campi che ti piacciono un po’ meno, diversi tipi di palle. Ti alleni proprio per tirarti fuori da queste situazioni difficili”.
La conoscenza di sé stessi non è scontata e non sempre avviene al primo colpo:
“Ho riconosciuto me e la mia personalità facendo altre cose, ma con lo sci, il calcio e il tennis ho capito che il tennis è quello giusto perché io vedo un avversario e devo competere contro quello lì. Nello sci vai giù, non vedi nessuno, nel calcio una persona faccia la differenza è molto difficile; quindi, io ho capito così me stesso”.
Nella famiglia di Jannik il lavoro è sempre venuto al primo posto:
“Papà è un cuoco, la mamma è una cameriera, come primo posto abbiamo sempre il lavoro, e quando sento che dicono “è predestinato Sinner” beh sì, in un senso è vero, nell’altro sono predestinato sul lavoro. Quando avevo preso questa decisione a 13 anni e mezzo di andar via, il mio sogno era di diventare un campione. Ancora non lo sono, però lavoro per questo”.
Jannik ci insegna che bisogna sempre tirare fuori il massimo di noi stessi per raggiungere i propri sogni:
“Poi ci sono i sogni. Per arrivare ai sogni devi fare tanti sacrifici, la strada è lunga però io non ho paura di mettermi in situazioni di stress. La cosa più importante di ognuno di noi è di tirar fuori il cento per cento delle qualità come giocatore e persona, questo è il mio sogno. Per il futuro non lo so ancora, spero di avere anche tante altre cose belle nella vita”.
Jannik è futuro.