La prima a debuttare è stata, nel 2008, la Roadster, con un’autonomia di 340 km, un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,7 secondi e una velocità di oltre 200 km/h. Il “gioiellino” in questione è la prima auto elettrica della Tesla Motors, azienda automobilistica con sede a Palo Alto, nel cuore della Silicon Valley, che prende il nome dal celebre ingegnere e inventore Nikola Tesla. Oggi la casa si appresta a debuttare in Europa con il primo centro di distribuzione, a Tilburg, nei Paesi Bassi. La struttura si occuperà dello smistamento nei paesi europei dei veicoli provenienti dagli Stati Uniti. In particolare, a essere distribuita non sarà solo la Roadster, ma anche la nuova Model S, le cui consegne sono iniziate, per gli USA, a giugno 2012, mentre per l’Europa e l’Asia sono previste nei prossimi mesi.
L’auto è sostanzialmente una berlina di lusso (a dirlo è anche il prezzo, circa 45mila euro per la versione base), con la rilevante differenza che, rispetto alle vetture “tradizionali”, è elettrica. Quanto all’autonomia, si può scegliere tra due tipi di batteria. Con quella da 40 kwh si possono percorrere al massimo 257 km, con un’accelerazione da 0 a 100 in 6,5 secondi e una velocità massima di 176 km/h. Con il modello da 85 kwh (pacchetto batterie più costoso), invece, si arriva a un’autonomia di 480 km, l’accelerazione da 0 a 100 si riduce a 4,4 secondi e la velocità massima “schizza” a 208 km/h.
I vantaggi di un’auto elettrica sono numerosi: innanzitutto si tratta di una vettura che porta indubbi benefici in termini ecologici e di sostenibilità, perché ovviamente non è alimentata a combustibile. Poi, come assicurano dalla Tesla Motors, la manutenzione in caso di guasto prevede costi molto bassi. Entro sette anni dall’acquisto dell’auto o a 60mila chilometri percorsi, si può beneficiare della sostituzione gratuita delle batterie, grazie a un tecnico che arriva direttamente a casa. Una delle incognite principali legate alle auto elettriche è, invece, la diffusione delle stazioni di ricarica. In diversi paesi d’Europa si sta investendo per incentivare questo tipo di infrastruttura e la stessa Unione Europea si è pronunciata a favore dell’auto elettrica come soluzione per migliorare la sostenibilità ambientale nei paesi del continente. Per l’Italia, di recente si è parlato di 125mila stazioni di ricarica da realizzare entro il 2020, a cui si aggiungerà la maggiore diffusione di biocarburanti, Gpl e idrogeno.
Una seconda incognita riguarda i tempi di ricarica dell’auto elettrica: ovviamente più alto è il voltaggio, più gli intervalli di tempo di restringono. Negli Stati Uniti, ad esempio, una classica stazione di servizio ha prese elettriche a 120V e si può arrivare fino 440V in quelle degli aeroporti. Un fattore, questo, da non sottovalutare in vista della costruzione di nuove stazioni anche nel continente europeo.
3 febbraio 2013