Tanti utenti interessati ad abbandonare i motori termici si chiedono quanto costa ricaricare un’auto elettrica. Ma anche come ottimizzare i costi di ricarica e quelli relativi ai consumi.
L’acquisto di un veicolo a emissioni zero è innanzitutto una scelta ecologista. Non a caso i diversi paesi propongono molteplici incentivi per le auto elettriche: bonus o supervalutazioni per incoraggiare il loro acquisto.
D’altro canto le auto elettriche garantiscono un notevole risparmio in termini di consumo. Basti considerare che non hanno bisogno di carburante e che vengono alimentati esclusivamente tramite la ricarica della loro batteria.
Da questo punto di vista la scelta è tra le soluzioni domestiche e le ormai note colonnine di ricarica per auto elettriche: dispositivi che iniziano a moltiplicarsi, soprattutto nelle metropoli.
Le diverse opzioni di ricarica prevedono costi differenti. Ciononostante il motore elettrico è tendenzialmente più conveniente di quello tradizionale. Per avere un’idea più chiara a riguardo, basta analizzare e confrontare qualche dato.
Come funziona la ricarica delle auto elettriche
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Le batterie delle auto elettriche possono venire ricaricate in modi diversi. È possibile ricorrere a una presa di corrente domestica o a un wall box.
Oppure è possibile ricorrere a colonnine di ricarica esterne: una realtà che inizia ad essere sempre più distribuita, soprattutto nelle grandi città.
A prescindere dalla fonte prediletta, è fondamentale che la potenza garantita dall’impianto di energia elettrica sia di almeno 3 kW. La rete domestica è perfettamente in grado di erogare questa potenza, ma è bene chiarire che in questo caso si parla di ricarica lenta.
La modalità ricarica lenta richiede fino a 12 ore per terminare il ciclo di una batteria. Il wall box invece parte da una potenza fissata di 7,4 kMper arrivare fino a 11 e, in certi casi, addirittura fino a 22kW.
In tutte queste circostanze è possibile alimentare la batteria del veicolo elettrico con corrente continua, riducendo il tempo necessario per un ciclo a circa 3 ore.
Le colonnine di ricarica per le auto elettriche sono le uniche ad oggi che garantiscono una vera e propria ricarica veloce. Queste strutture sono dotate di una potenza massima di 50 kW e riescono a ricaricare circa l’80% della batteria di un’auto in poco più di un’ora.
Infine va considerato che esistono addirittura esempi di stazioni ultraveloci. Colonnine di ricarica che arrivano fino a 350 kW e che riescono a ricaricare la batteria di un’auto elettrica in una manciata di minuti.
Questo genere di dispositivi però, al giorno d’oggi, sono ancora piuttosto rari. Tesla ha realizzato degli esemplari di stazione Supercharger che raggiungono i 250 kW.
Si tratta però di soluzioni ancora in fase di sperimentazione, che possono essere testate soltanto dai proprietari di determinati veicoli realizzati dall’azienda di Elon Musk.
Quanto costa ricaricare un’auto elettrica
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Dopo avere passato in rassegna le modalità di ricarica disponibili per le auto elettriche è possibile entrare più dettagliatamente nel merito dei costi.
In linea di principio, la ricarica domestica è la più economica in assoluto. Il prezzo in questo caso dipende chiaramente dal contratto in essere col proprio fornitore energetico. Detto ciò questa modalità di ricarica permette di pagare l’energia meno di 0,50 euro a kWh
Il discorso varia leggermente con i wall box: le stazioni di ricarica con corrente alternata a bassa potenza (da un minimo di 11 a un massimo di 22 kW). In questo caso il costo dell’energia elettrica viene calcolato mediamente tra 0,50 e 0,60 euro al kWh.
Infine le colonnine esterne di ricarica per le auto elettriche. Le stazioni di ricarica veloce sono le più costose in assoluto. Anche in questo caso le tariffe sono variabili, ma i modelli con oltre 50 kW di potenza arrivano a costare quasi 0,80 euro a kWh.
La ricarica domestica è la più lenta, ma anche la più conveniente. Wall box e colonnine di ricarica sono più veloci e più costose
Per avere un’idea più chiara di quanto costa ricaricare un’auto elettrica è possibile provare a fare un raffronto con il costo della benzina.
Si prenda ad esempio un’utilitaria, con circa 80 cv di potenza e un propulsore 1.2 di cilindrata. Questo genere di veicolo tende a consumare mediamente 18-20 chilometri per litro (km/l) nel ciclo combinato.
Immaginando che il veicolo percorra un tragitto giornaliero da 35 chilometri, si avrebbe un totale mensile di 1.200 chilometri. Questo chilometraggio può corrispondere grosso modo a 4 ricariche complete di una batteria di auto elettrica. Il risultato sarebbe una spesa media di più o meno 90 euro.
Applicando lo stesso chilometraggio a un’auto a benzina, la spesa mensile sale ad almeno 120 euro al mese. Con alcune varianti da considerare: una su tutte che il consumo di benzina in città (specie se nel traffico) è sensibilmente superiore a quello indicato nell’esempio.
Il risultato è che, secondo diversi studi, un’auto elettrica permette di risparmiare fino a 400 euro l’anno sui costi del carburante. Per non parlare poi dei costi di mantenimento, anch’essi decisamente inferiori.
Come risparmiare con un’auto elettrica
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Gli incentivi per l’acquisto di auto elettriche sono soltanto uno degli elementi di risparmio a disposizione degli utenti. Esistono tanti altri modi per risparmiare grazie a un veicolo a emissioni ridotte. Tutto sta nel seguire alcune linee guida.
La prima riguarda la scelta dell’auto elettrica da acquistare. Questo vuol dire tenere conto in partenza della sua autonomia, della sua efficienza energetica e del suo consumo medio.
Dopodiché chiunque ricarichi la propria auto elettrica in casa può pensare all’opportunità di installare un impianto fotovoltaico. Un modo per diminuire sensibilmente i costi di ricarica.
Infine anche il consumo dell’auto elettrica viene influenzato dalle scelte del suo proprietario o pilota. A partire dal carico della vettura, che non dovrebbe mai essere eccessivo. Fino ad arrivare allo stile di guida, che permette di minimizzare o massimizzare la percorrenza con una ricarica.