Il fotovoltaico elastico è l’ultima novità del settore dell’energia pulita. Un polimero in grado di realizzare celle solari con prestazioni mai viste prima e che potrebbe rivoluzionare un intero settore.
Negli ultimi anni il settore delle energie rinnovabili ha regalato diverse innovazioni tecnologiche, ma in questo caso c’è qualcosa di più che deriva dagli altissimi livelli di efficienza fv ed estensibilità.
Ma soprattutto perché il polimero del fotovoltaico elastico, presentato al mondo da un team di ricercatori coreani, potrebbe divenire il materiale alla base di prodotti e dispositivi elettronici diversi.
Cos’è il fotovoltaico elastico
Quando si parla di fotovoltaico elastico si fa riferimento a dei nuovi materiali con prestazioni elettriche superiori. Nel caso delle ultime ricerche svolte dal gruppo di ricerca coreano KAIST (dal Dipartimento di Ingegneria Chimica e Biomolecolare), il riferimento è a un materiale polimerico che potrebbe venire utilizzato per la realizzazione di celle solari organiche.
Le celle solari elastiche si distinguono dai classici pannelli solari per via del loro peculiare strato fotoattivo: da una parte è dotato delle prestazioni elettriche note, che gli permettono di catturare la luce e trasformarla in elettricità. Dall’altra vanta una particolare elasticità metallica ed è in grado di resistere sotto sforzo.
Il risultato, secondo gli addetti ai lavori, è semplicemente la cella solare organica più performante mai vista fino ad ora. Soprattutto perché sembra superare i limiti storicamente riscontrati in merito alla loro flessibilità. E che sembra rendere molto più semplice il suo utilizzo nello sviluppo di sistemi di elettronica indossabile.
Come funziona la cella solare elastica
Il primo fiore all’occhiello del fotovoltaico elastico presentato dal gruppo di lavoro del KAIST è caratterizzato dal livello di efficienza fv più alto mai registrato (19%), per lo meno nel settore dei comparti organici.
A ciò si aggiunge un livello di estensibilità massima di circa il 40% in fase di funzionamento. Un’altra cifra monstre, corrispondente a circa dieci volte i risultati garantiti da altri dispositivi di questo periodo storico.
A fronte di questi risultati, è facile comprendere l’entusiasmo dei ricercatori del KAIST, guidati da Bumjoon Kim. Il professore ha ammesso di avere presentato quella che, ad oggi, è la miglior cella solare organica elastica del mondo.
E che il nuovo polimero sviluppato potrà essere utilizzato come materiale base per realizzare dispositivi elettronici di vario genere: da quelli malleabili a quelli elastici.
Ad oggi le reali potenzialità della cella solare elastica sono ancora tutte da esplorare, anche se è già nettamente evidente un miglioramento rispetto al pannello fotovoltaico tradizionale. E chissà che, in un futuro non troppo lontano, possa rappresentare un punto di svolta per il settore dell’energia pulita.