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Costa meno ricaricare un auto elettrica piuttosto che fare il pieno di benzina?

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La ricarica di una macchina elettrica costa meno di un pieno di carburante, a patto che si rispettino certe accortezze. Vediamo i pro e i contro dell’elettrico

Auto elettrica | Fastweb Plus

I prezzi di gas e combustibili fossili stanno salendo alle stelle mantenendo un andamento piuttosto altalenante. A fronte di questo in molti si sono chiesti se questo non sia davvero il momento più adatto per il passaggio a un veicolo elettrico o ibrido.

Ma se da un lato il risparmio di carburante e l’impatto ambientale sono due fattori importanti, è anche vero che il costo di questi veicoli è ancora piuttosto elevato e, ovviamente, anche l’energia elettrica subisce i contraccolpi della crisi globale, con un andamento dei pezzi decisamente imprevedibile.

Per saperne di più andiamo a confrontare i dati a disposizione dei consumatori per capire se conviene più una ricarica per un’auto elettrica o fare il pieno di benzina.

Gas contro elettrico, la parola ai numeri

Auto elettrica

Shutterstock

Con una ricarica elettrica, ovviamente, invece di pagare il carburante a litri verrà addebitato all’utente il prezzo di un kWh, che ha un valore diverso a seconda del paese di residenza e delle fasce orarie in cui avviene la ricarica.

Per il gas il discorso varia a seconda del tipo di alimentazione: i veicoli a GPL, ad esempio, hanno costi di gestione ancora relativamente bassi, col costo del carburante che ha subito un aumento “solo” di 15 o 15 centesimi di euro. Il discorso è radicalmente diverso per il Metano che è arrivato a toccare anche i 3 o 4 euro.

L’autonomia del veicolo è molto maggiore con un pieno di uno di questi due gas piuttosto che con uno di benzina e l’impatto ambientale è minimo, ma comunque anche in questo caso i consumatori hanno visto un aumento sostanzioso dei prezzi del carburante.

Ricarica per auto elettrica contro Benzina e Diesel: come cambiano le dinamiche

Benzina e veicolo elettrico

Shutterstock

Al giorno d’oggi, purtroppo, la maggior parte dei veicoli viaggia ancora sfruttando carburanti fossili come Diesel e Benzina. Nonostante le promesse delle istituzioni, di limitare ed eliminare completamente questo tipo di alimentazione, la realtà dei fatti è ben diversa, soprattutto per tre motivi: il costo eccessivo dei veicoli ibridi/elettrici, la presenza di “poche” colonnine di ricarica sul territorio, i tempi di ricarica ancora piuttosto elevati e la questione delle batterie esauste e potenzialmente inquinanti.

Allo stesso modo, però, Diesel e Benzina hanno toccato picchi record, con il prezzo del Gasolio che ancora adesso non accenna a diminuire

Le misure del Governo hanno riequilibrato la situazione ma, generalmente, è difficile trovare prezzi al di sotto di 1,60€ per la Benzina e 1,80€ per il Diesel.

Bisogna anche aggiungere che i veicoli a carburante fossile sono vittime anche di blocchi e limitazioni del traffico, soprattutto nelle grandi città dove molto spesso possono accedere solo i motori più recenti.

Il discorso, ovviamente, è relativo alle emissioni di CO2 e all’inquinamento registrato dalle centraline sparse sul territorio, ma comunque per i moltissimi pendolari che ogni giorno tentano di raggiungere i centri urbani più grandi può essere un bel problema.

Il costo della ricarica di un veicolo elettrico da casa

Auto elettrica

Shutterstock

La situazione cambia da nazione e nazione e a seconda delle fasce orarie, ma secondo un recente studio, in media, il costo della ricarica di un’auto elettrica è 3-4 volte minore di un pieno di Benzina o di Diesel.

Al momento, il costo dell’energia elettrica è più basso rispetto a quello dei combustibilifossili quindi la ricarica tramite colonnina è più conveniente di una sosta al distributore. Questo discorso si applica principalmente ai caricabatterie casalinghi, mentre cambia per quelli pubblici che sono vittime di una ulteriore tassazione. 

È importante ricordare che il costo di acquisto una colonnina di ricarica casalinga si aggira sui 3000 euro. Se a questo si aggiunge un impianto fotovoltaico e magari degli accumulatori, il prezzo potrebbe superare ampiamente i 25 o 30mila euro e, a meno che non venga sfruttato il superbonus 110%, potrebbe rappresentare un bel problema.

Comunque calcolando solo la colonnina di ricarica casalinga, generalmente con 3000 euro si può risolvere il problema dell’approvvigionamento, a patto di avere un garage o un posto riservato dove parcheggiare.

Infine occorre sottolineare che i tempi di ricarica casalinghi sono più elevati di quelli pubblici e, probabilmente, occorrerà lasciare il veicolo in carica tutta la notte per avere l’autonomia necessaria per gli spostamenti più importanti.

Il costo della ricarica di un veicolo elettrico dai caricabatterie pubblici

Ricaricare macchina elettrica

Shutterstock

Se non fosse possibile installare un caricabatterie per veicoli elettrici in casa sarà necessario utilizzare i caricabatterie pubblici. 

Qui il discorso cambia perché questi sono vittime di un’ulteriore tassazione che rende il prezzo dell’energia elettrica più alto di una ricarica casalinga. Tuttavia la maggior parte delle stazioni offre velocità di ricarica più elevate.

Del resto, nessuno userebbe una carica lenta quando può avere a disposizione delle stazioni che possono portare una batteria dal 20 all'80% in circa 25 minuti. Un costo che il consumatore dovrà necessariamente pagare, soprattutto se ha poco tempo a disposizione. 

È importante sottolineare che, seppur in rapido aumento, queste stazioni di sosta sono ancora poco diffuse (almeno sul territorio italiano), cosa che richiede un’oculata pianificazione dei viaggi più lunghi.

A poco servono velocità di ricarica maggiorate se mancano i posti dove fermarsi col proprio veicolo elettrico

Acquistare un’auto elettrica conviene o no

Viaggiare con un'auto elettrica

Shutterstock

Una domanda a cui è difficile rispondere perché molto dipende da alcuni fattori esterni che si distaccano quasi completamente dal veicolo in sé.

Per prima cosa occorre tenere presente l’utilizzo e i chilometri di percorrenza. Per chi utilizza poco l’automobile, passare all’elettrico è ancora un bel rischio, visti soprattutto i prezzi elevati e la batteria che, ovviamente, si scarica anche quando il veicolo è fermo.

Poi occorre tenere presente la posizione geografica. Ci sono molte regioni che ancora sono praticamente sprovviste di colonnine di ricarica e, se non fosse possibile installarne una casalinga, difficilmente se ne troveranno in giro.

Infine occorre tenere presente un dato già più volte citato che va ulteriormente sottolineato: un’auto elettrica è molto più costosa di una a carburante fossile. I prezzi sono molto più elevati e, oltretutto, al momento il mercato dell’usato è ancora povero di questa tipologia di veicoli.

E la situazione cambia di poco con gli incentivi statali o delle case automobilistiche che, seppur interessanti, per molte famiglie non riescono a giustificare economicamente il passaggio all’elettrico.

A cura di Cultur-e
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