Installando un sistema di pannelli solari in casa è possibile azzerare (o almeno ridurre di molto) la bolletta e persino ricevere del denaro per l’energia venduta al fornitore del servizio elettrico.
Queste, naturalmente, sono tutte informazioni note e rappresentano forse il più grande incentivo che potrebbe spingere una persona a valutare l’installazione dei propri pannelli sul tetto.
Chiaramente ci sono molte altre cose da considerare e decidere di passare al solare non è facile come sembra.
Vediamo allora se conviene installare dei pannelli solari sul tetto (o quelli da balcone) e a quanto ammonta il risparmio effettivo.
Con i pannelli solari si può risparmiare
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Il primo punto del discorso sull’installazione dei pannelli solari (da tetto o da balcone) dovrebbe essere quello relativo all’impatto ambientale e all’indipendenza energetica.
Naturalmente anche il punto di vista economico è importante e il risparmio in bolletta è un fattore fondamentale (specialmente di questi tempi) che potrebbe davvero fare la differenza per molte famiglie.
Anzitutto bisogna pensare che per la maggior parte delle persone, passare all’energia solare è un investimento a medio e lungo termine.
Come ben noto c’è un certo “periodo di recupero” e consiste essenzialmente nel tempo necessario per recuperare l'investimento iniziale attraverso il risparmio energetico mensile.
Con i pannelli solari è possibile risparmiare in bolletta e, vendendo l’energia prodotta al proprio gestore è possibile anche guadagnare, ma ci sono diverse variabili da considerare
A quanto ammonta questo risparmio dipende da molte incognite, come le dimensioni dell’impianto, il consumo energetico della propria casa e da molti altri fattori.
Oltretutto bisogna considerare anche che l'energia in eccesso torna, come già detto, al gestore che chiaramente la pagherà all’utente.
Non si parla di un guadagno così importante ma comunque, sommandolo al risparmio in bolletta, può diventare un’entrata importante per la propria famiglia.
Tuttavia i parametri descritti fino a questo punto non sono fissi e variano di caso in caso, perciò prima di tutto è bene sapere in che modo stimare il risparmio effettivo in bolletta.
Costo dell’impianto e risparmio in bolletta
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Per stimare il risparmio effettivo esiste una formula che può essere utile conoscere.
Per prima cosa bisogna considerare il costo iniziale dell'installazione a questo vanno sottratti, chiaramente, tutti gli eventuali incentivi ricevuti, le sovvenzioni e gli sconti statali e non.
A questo punto si conoscere il costo netto dell’impianto, un dato fondamentale per stimare l’effettivo risparmio.
Adesso è necessario eseguire un monitoraggio nel lungo periodo e per farlo bisogna controllare il risparmio mensile sulla bolletta elettrica.
Spesso le persone immaginano che con i pannelli solari si può ottenere tutta l'energia necessaria ad alimentare la propria abitazione, azzerando la bolletta elettrica.
Installare un impianto fotovoltaico può essere un investimento ma, chiaramente, non bisogna dimenticare della spesa iniziale che in certi casi può essere anche piuttosto elevata
Naturalmente non è così e, oltre alle tasse da pagare, anche in questo caso entrano in gioco diversi fattori tipo i consumi della propria famiglia, il tipo di tariffa per l’energia elettrica e naturalmente i parametri ambientali che determinano una maggiore o minore produzione di energia elettrica.
Comunque per controllare il risparmio mensile basta tenere conto delle variazioni in bolletta e verificare se realmente il proprio impianto riesce ad azzerare i costi (anche con i rimborsi da parte del gestore dell’energia elettrica). Con queste informazioni, calcolare il risparmio annuale è un’operazione piuttosto ovvia.
Dati alla mano è sufficiente considerare i costi di installazione dell’impianto (eliminando tutti gli incentivi) e dividerli per il risparmio annuale. Il risultato è il periodo di tempo necessario per recuperare l’investimento iniziale per l’installazione dell’impianto.
Teoricamente parlando, da passato quel periodo di tempo, l’utente non avrà più costi sull’energia elettrica e, anzi, potrebbe addirittura avere un guadagno derivante dalla vendita dell’energia in eccesso.
I pannelli solari nella vita reale
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Chiaramente i calcoli fatti fino a questo punto non rappresentano al 100% i casi reali ed entrano in gioco moltissime variabili che potrebbero allungare notevolmente i tempi per iniziare a risparmiare con i pannelli solari.
A questo bisogna aggiungere che dopo un certo periodo di tempo, i pannelli inizieranno a produrre meno energia e quindi a rendere di meno.
Naturalmente è una prospettiva a lungo termine, circa 20 o 25 anni, ma comunque va tenuta in considerazione soprattutto se si parla di una spesa iniziale molto elevata che va dilazionata in un periodo di tempo molto lungo.
Oltretutto bisogna anche considerare gli aumenti in bolletta che, ovviamente, non sono direttamente proporzionali all’energia prodotta e, ad esempio, potrebbe capitare un mese di avere un costo dell’energia più alto e una minore produzione, magari perché è stato un periodo particolarmente piovoso.
Chiaramente può verificarsi anche il contrario con un abbassamento del costo dell’energia e un periodo particolarmente positivo per la produzione di energia elettrica.
Perciò, in sintesi, i calcoli visti fino a questo punto sono (teoricamente) esatti ma vanno contestualizzati in base alle tante variabili di cui sopra e, naturalmente, elaborati nel tempo.
Tipologie di impianti fotovoltaici e accesso alle detrazioni fiscali
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A questo punto è opportuno aprire un capitolo a parte per parlare della tipologia di impianto da installare anche per chi volesse accedere alle detrazioni fiscali e ai vari incentivi statali.
Chiaramente esistono diversi tipi di impianti fotovoltaici: ci sono quelli Grid Connected, connessi cioè alla rete elettrica nazionale.
Una soluzione del genere conviene perché l’abitazione non avrà mai problemi di approvvigionamento e, in caso di produzione ridotta, si attingerà sempre alla rete elettrica.
Oltretutto con questo sistema si può accedere alle Detrazioni Fiscali e l’utente potrà scegliere se stipulare un contratto di Scambio sul Posto (per compensare l’energia prodotta con quella consumata) o il Ritiro Dedicato (per vendere l’energia prodotta al GSE).
Gli impianti Stand Alone che non sono connessi alla rete elettrica nazionale e accumulano l’energia prodotta nelle apposite batterie.
Questo sistema può essere utilizzato anche da quelle abitazioni che non hanno un allaccio diretto alla rete nazionale e possono comunque alimentare i propri dispositivi elettronici utilizzando, appunto, l’energia che producono.
Naturalmente una soluzione del genere è consigliabile per le seconde case dove il consumo di corrente non è importante come quello di una prima casa.
Infine ci sono gli impianti Storage, una soluzione “ibrida” che unisce le due tipologie appena citate e che, tra le altre cose, è quella più comune.
Accedere agli incentivi statali e alle detrazioni fiscali può essere un’ottima soluzione per abbattere i costi di installazione e realizzare un impianto fotovoltaico senza la spesa iniziale o con una spesa parziale
Con quest’ultimo sistema l’energia prodotta viene per prima cosa immagazzinata nelle batterie e, una volta che queste sono cariche al 100%, l’impianto stesso riverserà l’energia “in eccesso” sulla rete elettrica nazionale.
In questo caso l’abitazione non avrà mai mancanza di corrente che può essere prelevata dai pannelli, dalle batterie o dalla rete elettrica.
Questa soluzione è migliore per utilizzare i pannelli solari anche per produrre acqua calda (utilizzando una caldaia a condensazione elettrica o ibrida) e consente di abbattere notevolmente i consumi anche se, ad onor del vero, nelle zone particolarmente fredde potrebbero esserci dei problemi.
Rispetto a un sistema Grid Connected, l’energia prodotta e autoconsumata è molto più elevata (grazie appunto alle batterie) con un maggiore risparmio sulla bolletta elettrica.
Infine un sistema ibrido può accedere alle Detrazioni Fiscali.
Bisogna sottolineare, però, gli impianti Storage e quelli ibridi hanno costi di realizzazione più alti dovuti, appunto, alle batterie che hanno un prezzo anche molto importante.