Nella vita di tutti i giorni a chiunque sarà capitato di acquistare (e utilizzare) delle batterie ricaricabili o usa e getta.
La principale differenza è piuttosto immediata: le prime possono essere ricaricate un certo numero di volte utilizzando dei caricabatterie specifici, le seconde vanno buttate negli appositi contenitori una volta esaurite.
Naturalmente c’è molto di più e vale la pena approfondire l’argomento, soprattutto perché a lungo andare si potrebbe rivelarsi un’ottima soluzione per risparmiare denaro.
Pile ricaricabili e usa e getta, le principali differenze
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Prediamo come esempio delle comuni pile AA sia ricaricabili che usa e getta. In termini di utilizzo entrambe non sono poi così diverse: hanno la stessa forma, le stesse dimensioni e offrono una capacità più o meno simile.
A livello chimico, invece,il discorso cambia e la possibilità di ricarica influisce, naturalmente, sui materiali utilizzati, nello specifico il NiMH (nichel-metallo idruro) e NiCd (nichel-cadmio).
La differenza più importante tra le due tipologie di pile sta nella velocità di autoscarica che, come ben noto, colpisce questo tipo di prodotti.
Le batterie usa e getta e quelle ricaricabili sono uguali in tutto e per tutto, ad eccezione della velocità di autoscarica che potrebbe influire sul funzionamento di alcuni dispositivi
L'autoscarica è il modo in cui una batteria si scarica da sola, anche quando non viene utilizzata.
Le batterie alcaline (usa e getta) perdono solo circa il 3% della carica all'anno, quindi hanno un tasso di autoscarica abbastanza basso.
Ma le batterie NiHM, proprio a causa dei materiali con cui sono fatte, perdono circa l’1% della carica ogni giorno. A fronte di questo è chiaro che una pila del genere può scaricarsi completamente nel giro di pochi mesi, mentre una alcalina può mantenere la carica anche per un decennio.
Infine bisogna aprire una parentesi a parte per le batterie usa e getta al litio che possono mantenere un'alta tensione fino al momento in cui si esauriscono del tutto. Questo tipo di pile, però, non possono essere ricaricate.
Quali batterie scegliere per i nostri dispositivi
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Solo pochi decenni fa, la stragrande maggioranza dei dispositivi elettronici erano alimentati a batteria e, ovviamente, si utilizzavano pile alcaline usa e getta.
Indubbiamente una soluzione costosa, anche perché questi device consumavano molta energia. Immaginiamo le vecchie console portatili o lettori CD, che potevano prosciugare completamente un set di batterie dopo poche ore.
Oggi però, i moderni dispositivi elettronici funzionano quasi tutti con batterie ricaricabili integrate, ed è una comodità che porta anche a un risparmio di denaro piuttosto importante.
A fronte di questo, la scelta delle batterie ricaricabili sembrerebbe migliore in tutto e per tutto ma ci sono delle eccezioni da valutare.
Alcuni strumenti, in particolare dispositivi a basso consumo come orologi e telecomandi TV, utilizzano ancora batterie AA e AAA usa e getta.
E per una buona ragione: perché, come già detto, questi prodotti hanno un tasso di autoscarica molto inferiore rispetto ai loro equivalenti ricaricabili.
Quindi, se un dispositivo deve durare diversi mesi (forse anche anni) con l'alimentazione a batteria, le usa e getta sono solitamente l'opzione migliore.
Utilizzare batterie ricaricabili è la soluzione migliore per risparmiare soldi e per avere un minore impatto sull’ambiente, tuttavia non è un sistema ottimale per tutti i dispositivi
Ovviamente è possibile utilizzare qualsiasi tipo di batteria nei vari device e l’unica differenza che riscontrerà l’utente sta nella durata.
Per cui, utilizzare le pile usa e getta su un device energivoro (come una vecchia console) non ne influenzerà il funzionamento, l’utente sicuramente andrà a risparmiare sull’acquisto e avrà un minore impatto ambientale.
Tuttavia avrà bisogno di caricare le proprie batterie più e più volte.
Bisogna infine sottolineare che ci sono dispositiviche sono progettati per funzionare solo con determinati tipi di batterie.
Generalmente si tratta di casi molto specifici, pensati per funzionalità mirate come, ad esempio, i rilevatori di fumo o i vari sistemi di sicurezza che non sono alimentati dalla rete elettrica.
Oltretutto è buona norma scegliere batterie usa e getta per tutti quegli strumenti “di emergenza” come le torce elettriche o le radio che potrebbero servire in situazioni estreme, come in caso di calamità naturale e affini.
In questo caso, ha poco senso utilizzare le batterie ricaricabili perché l’utente non avrebbe comunque il tempo di collegare il device alla rete per ricaricarlo.
Si possono mescolare le batterie
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Se un dispositivo richiede più batterie è sempre opportuno utilizzare un set identico e non mischiare mai diverse tipologie di prodotti.
Mescolare batterie usa e getta con quelle ricaricabili potrebbe ridurre le prestazioni del device in questione e, cosa ancora più importante, danneggiare le batterie, rendendole inutilizzabili e anche pericolose per l’uomo e per l’ambiente.
Anche se si utilizzano solo batterie alcaline usa e getta, è importante prestare attenzione e non mischiare mai prodotti nuovi con quelli usati.
Il perché è semplice: perché cariche diverse potrebbero garantire performance peggiori e un utilizzo prolungato potrebbe addirittura danneggiare le pile e, come sopra, farle diventare un pericolo per l’uomo e per l’ambiente.