I proprietari di auto elettriche hanno particolarmente a cuore lo stato di salute della batteria: una componente essenziale, che incide in maniera diretta sulle performance del veicolo. E che, di solito, non ama le temperature estreme.
Ecco perché molti si chiedono se temperature particolarmente elevate o particolarmente rigide possano avere un impatto: sull’autonomia della batteria e, di conseguenza, sulle prestazioni dell’auto elettrica.
Per rispondere alla domanda bisogna tenere conto di diversi aspetti. A partire dalle tecnologie e le componenti tipiche del singolo veicolo. Fino ad arrivare a una serie di piccole attenzioni: da tenere in fase di ricarica, così come in fase di guida.
In che modo il caldo influisce sulla batteria delle auto elettriche
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Quando si parla di rapporto tra caldo e auto elettriche esistono diversi dati di realtà da cui partire. Ricerche recenti attestano che, purtroppo, le temperature elevate possono provocare piccoli, grandi danni ai veicoli.
Più precisamente esiste una correlazione tra l’aumento della temperatura e l’autonomia della batteria. Con una diminuzione che si attesterebbe tra il 3 e il 5%. E che arriverebbe addirittura al 31% in caso di temperature troppo elevate.
La riduzione dell’autonomia della batteria si traduce in una riduzione dei chilometri percorribili dalla vettura. Nel caso estremo descritto in precedenza, un mezzo in grado di percorrere circa 450 chilometri con una ricarica, rischierebbe di percorrerne circa 310.
Ma la diminuzione media di prestazioni e autonomia da tenere in considerazione è molto più vicina al 5 che al 31%. Bisogna inoltre considerare che le temperature elevate provocano una riduzione delle prestazioni anche dei veicoli con motore a combustione interna.
Il caldo eccessivo rischia di limitare l’autonomia e le prestazioni dell’auto elettrica.
Per altro i motori delle auto elettriche non sono caldi, a differenza di quelli delle auto tradizionali. E inoltre sono dotati del cosiddetto BTSM: un sistema di gestione termica della batteria.
Il BTSM serve a tutelare la batteria in caso di temperatura troppo elevata o picchi di vario genere: si pensi in tal senso alla fase di ricarica, ma anche all’utilizzo di più funzioni contemporaneamente.
Il sistema di gestione termica della batteria applica una refrigerazione in caso di riscaldamento eccessivo, ma non solo. Si occupa anche di una funzione opposta quale il preriscaldamento in caso di temperature troppo fredde.
La funzione BTSM è un fiore all’occhiello soprattutto delle auto elettriche Tesla Motors. Non a caso l’azienda fondata da ElonMusk dedica una pagina web proprio a consigli sulle funzioni di pre-riscaldamento e raffreddamento.
Come organizzare la ricarica con temperature elevate
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La temperatura esterna elevata non è l’unico presupposto che può portare al surriscaldamento della batteria dell’auto elettrica. Per farsi un’idea più chiara è possibile pensare ad altre tipologie di batteria: ad esempio quella degli smartphone o dei tablet.
In entrambi i casi, la batteria tende a surriscaldarsi durante momenti di uso pesante del device. Così come tende a surriscaldarsi durante la fase diricarica. Specie nel caso in cui la ricarica vada di pari passo con altre attività.
Per l’auto elettrica il discorso è fondamentalmente lo stesso. Con la differenza che le auto elettriche sono dotate di funzioni di raffreddamento a liquido e di sistemi come il BTSM, già descritto nei capoversi precedenti.
Allo stesso tempo la temperatura è sicuramente un aspetto da tenere in considerazione quando si parla di ricarica dell’auto elettrica. L’aumento o la diminuzione della temperatura esterna possono infatti avere un impatto diretto sui tempi di ricarica.
La ragione è presto detta: per ovviare alle condizioni climatiche esterne, l’auto elettrica dovrà avviare i sistemi di riscaldamento o raffreddamento di cui sopra.
La ricarica dunque avverrà in concomitanza con l’attivazione di funzioni di protezione della batteria. Il risultato finale è un ciclo di ricarica che richiede un tempo mediamente superiore rispetto a quello standard.
Come migliorare l’autonomia della batteria dell’auto elettrica
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Arrivati a questo punto è lecito chiedersi se esistano strategie che permettono di aumentare l’autonomia della batteria di un’auto elettrica. La risposta però è meno netta di quanto non si potrebbe immaginare.
Da una parte non è possibile mettere tutte le auto elettriche del mercato sullo stesso piano. I diversi modelli sono realizzati con componenti, procedure e tecnologie diverse. E di conseguenza sono caratterizzate da autonomia e prestazioni diverse: sia in condizioni climatiche standard, che a fronte di temperature troppo calde o troppo fredde.
Dall’altra esistono alcuni consigli per ottimizzare l’autonomia del proprio veicolo. Il primo consiste nell’affidarsi al mezzo: più precisamente al già citato sistema di gestione termica della batteria.
Il BTSM ha il compito di monitorare in tempo reale condizioni e prestazioni dell’auto elettrica. E spesso suggerisce all’utente comportamenti da seguire: a partire dallo stile di guida, fino ad arrivare all’attivazione di funzionalità specifiche.
Esistono diverse strategie che permettono di migliorare l’autonomia della batteria dell’auto elettrica
In conclusione spazio ad alcuni suggerimenti pratici. Il primo è ricordarsi di attivare il precondizionamento della batteria quando l’auto si trova in condizioni di temperatura ideali.
Dopodiché è sicuramente consigliabile parcheggiare l’auto elettrica in luoghi ombrosi in caso di temperature troppo calde. E in luoghi al chiuso in caso di temperature troppo fredde.
Esistono alcune buone norme da seguire anche durante la guida. Ad esempio è sempre consigliabile mantenere uno stile di guida conservativo, all’insegna di accelerazioni e frenate graduali. Allo stesso tempo è consigliabile sfruttare la frenata rigenerativa: una procedura tipica delle auto ibride che permette all’auto di ricaricare la sua batteria.