Con la crescente diffusione delle auto elettriche, sono sempre di più le domande al riguardo e la maggior parte di queste riguardano la batteria e l’autonomia del veicolo.
Per chi ha appena acquistato un veicolo elettrico o per chi volesse fare il grande passo, il dubbio più grande è uno solo: che cosa succede quando la batteria si scarica.
Chiaramente, è una preoccupazione più che legittima considerando che nessuno vorrebbe mai restare con l’auto ferma chissà dove.
All’atto pratico, comunque, non succede niente di particolare: il veicolo smetterà di funzionare, bisognerà accostare al bordo della strada in sicurezza e chiamare l’assistenza stradale.
Ma il discorso è più ampio e vale la pena esplorare le varie eventualità.
Cosa fare quando muore la batteria dell’auto elettrica
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I veicoli elettrici hanno due sistemi di batterie: il primo è composto da una normale batteria per auto da 12 volt simile a qualsiasi altro veicolo sul mercato.
Questa batteria fornisce alimentazione al cruscotto, ai computer, alle luci e alle serrature delle porte.
Naturalmente, la batteria principale, quella che fornisce energia ai motori elettrici, è un discorso a parte ed è composta da un sistema molto complesso che, di fatto, rappresenta il cuore pulsante dell’auto, al fianco del motore.
Se il sistema di batteria standard da 12 volt si scarica l'auto non si avvierà. Questo accade perché la piccola batteria “ausiliaria” alimenta anche il pulsante di avviamento del motore.
All’interno di un’auto elettrica ci sono due batterie una da 12 V per i sistemi “secondari” e il pacco batteria principale che si occupa di alimentare il motore elettrico
Naturalmente è possibile caricare questa batteria esattamente come avviene per un qualsiasi veicolo a benzina, la procedura è un po’ più complessa ma il funzionamento è lo stesso.
Questo “piccolo” accumulatore va sostituito ogni 3-5 anni, allo stesso modo di qualsiasi altra soluzione del genere può essere fatto facilmente anche da soli, a patto che si abbia un po’ di manualità.
Se il problema, invece, fosse nell’accumulatore principale, bisogna sapere che non è possibile farlo ripartire con i classici cavetti e bisognerà necessariamente chiamare il carro attrezzi, anche perché si tratta di un sistema molto sofisticato e molto delicato e, prima di causare danni ancora peggiori, è opportuno lasciare fare a un professionista.
Cosa succede quando la batteria principale si scarica
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Una delle maggiori preoccupazioni di chi acquista (o di chi guida) un’auto elettrica è la cosiddetta ansia da autonomia.
Abbiamo detto che quando si esaurisce la batteria la macchina si fermerà esattamente come accade quando si rimane senza benzina.
In questo caso, però, non sarà sufficiente recarsi al distributore più vicino e ci sarà bisogno di collegare l’auto a una colonnina di ricarica, nella speranza che ce ne sia una nelle vicinanze.
Naturalmente la cosa non sarà immediata e una notifica sullo smartphone o sul computer di bordo avviserà l’utente con larghissimo del livello di carica basso.
In alcuni modelli di Tesla, lo schermo della console centrale inizierà addirittura a lampeggiare compulsivamente per attirare l’attenzione del guidatore che avrà tempo per trovare un caricabatterie.
Quando la batteria di un’automobile elettrica si scarica, di base, non succede nulla e il veicolo si spegnerà permettendo al conducente di accostare in sicurezza e chiamare i soccorsi
Inoltre, molti veicoli indicheranno anche sul sistema di navigazione dove si trova la stazione di ricarica più vicina.
In caso di batteria molto bassa, si attiverà il corrispettivo della “riserva” con il veicolo che riuscirà a percorrere ancora un po’ di chilometri disattivando in automatico tutto il superfluo, come l’aria condizionata, la radio e così via.
In alcuni casi, addirittura il computer centrale limiterà la potenza del motore in modo da ottenere un po’ di preziosa autonomia.
Cosa fare dopo
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A questo punto non resta altro da fare che far rimorchiare l’auto e portarla a casa o in una colonnina di ricarica per collegarla alla rete.
Tuttavia è bene ricordare è che il traino non è sempre un'opzione e in alcuni casi ci sarà bisogno che la macchina venga caricata di peso su un carro attrezzi perché, in assenza di energia, i sistemi di freno vanno in blocco.
Da poco, è stata implementata una “modalità di traino” che sbloccherà le ruote consentendo il trasporto tramite gancio di traino.
Naturalmente si tratta di un’eventualità piuttosto spiacevole e, prima di partire per un qualsiasi viaggio, è opportuno conoscere l’autonomia residua e pianificare alla perfezione il percorso, così da avere sempre nelle immediate vicinanze una piazzola con le apposite colonnine di ricarica.
Cambiare la batteria dell’auto elettrica
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Se il problema non fosse dovuto alla batteria scarica, ma il componente avesse problemi di qualsiasi genere bisognerà ovviamente cambiarlo.
Un discorso più facile a dirsi che a farsi e che, anzitutto, richiederà l’intervento di un’officina specializzata e, generalmente, non è un’operazione economica.
Secondo le stime sostituzione delle batterie dell’auto elettrica può rappresentare quasi il 50% del prezzo finale del veicolo stesso, una cifra importante che (almeno per ora) sta scoraggiando molti potenziali acquirenti dal fare il grande passo.
Generalmente queste batterie sono garantite per un periodo non inferiore agli 8 anni e per chilometraggi piuttosto diversi che variano in base al brand produttore.
Naturalmente questi 8 anni sono solo un riferimento e bisogna tener conto principalmente dei cicli di carica e scarica a cui, generalmente, corrisponde un certo chilometraggio.
È chiaro che chi utilizza molto un veicolo, percorrendo migliaia di chilometri ogni anno la durata della vita delle batterie potrebbe essere molto inferiore agli otto anni di cui sopra.