La Didattica a Distanza (DAD) è una modalità di apprendimento ormai estremamente diffusa. Dopo l’emergenza sanitaria scatenata dalla pandemia da Covid 19, tutte le scuole, gli istituti di istruzione e le università hanno dovuto trovare nuove soluzioni per permettere agli alunni di poter seguire le lezioni anche nei momenti in cui la presenza fisica era impossibile a causa di quarantene, periodi di isolamento, lockdown e limitazioni degli spostamenti.
Famiglie, studenti e docenti si sono improvvisamente trovati a doversi adeguare a questa modalità di insegnamento, a dotarsi di tutta la strumentazione necessaria e di una connessione ad Internet stabile e veloce.
I problemi da risolvere non sono mancati. Seppur la Didattica a Distanza rappresenta una soluzione efficace e un’opportunità per tante persone che non possono recarsi fisicamente in aula, esistono limiti e imprevisti che devono essere riconosciuti e affrontati.
Il fenomeno del digital divide è stato avvertito prepotentemente e ha colpito soprattutto coloro che, per formazione ed età, non hanno avuto accesso ad una adeguata educazione informatica e digitale.
Quali sono i vantaggi, limiti e problemi della DAD
I vantaggi della Didattica a Distanza sono innegabili. I costi degli spostamenti vengono quasi completamente annullati e vi è un notevole risparmio di tempo, vi è una maggiore flessibilità negli orari e le lezioni sono permesse anche quando è impossibile frequentare le strutture.
Per poter accedere alla didattica a distanza, però, l’alunno deve anche possedere apparecchi tecnologici e strumenti che consentano di utilizzare le piattaforme per le lezioni, di interagire con gli insegnanti e gli altri studenti e di portare a termine compiti assegnati.
Sono necessari un personal computer, un tablet o uno smartphone, una webcam e un microfono.
La strumentazione è uno dei primi limiti della DAD. Non tutti sono in possesso di dispositivi con i requisiti adatti per le lezioni a distanza, per fare videochiamate, per visualizzare i webinar o per partecipare alle riunioni.
Per poter frequentare le lezioni, inoltre, è necessaria una connessione ad Internet stabile che permetta di visualizzare video, partecipare a conferenze, fare verifiche e scaricare materiali per l’apprendimento senza rallentamenti o blocchi.
Non tutto il territorio italiano, però, è ancora coperto da una connessione a banda larga. Alcune zone restano completamente escluse dalla possibilità di accedere ad una rete Wi-Fi adeguata, creando disagi agli abitanti che devono frequentare lezioni a distanza o che lavorano in smart-working.
Carenze tecnologiche, una bassa velocità di connessione, la mancanza di infrastrutture adeguate rappresentano grandi problemi per coloro che devono affrontare, in veste di docente o di studente, la didattica a distanza e per la digitalizzazione del sistema scolastico. Esistono, però, dei modi per ridurre o eliminare ogni tipo di inconveniente.
Didattica a distanza: inconvenienti e risoluzioni
Per poter frequentare è necessario dotarsi dei dispositivi adeguati ed evitare eventuali problemi legati alla DAD. Un pc è la soluzione migliore, poiché consente agli studenti di visualizzare i materiali didattici, video e ascoltare gli audio nella maniera più comoda possibile.
Anche tablet e smartphone possono essere dei buoni supporti per seguire le lezioni, ma è opportuno controllare che dispongano di tutte le caratteristiche e i requisiti necessari per poter fruire della Didattica a Distanza.
La compatibilità dell’hardware con le piattaforme di e-learning non deve essere sottovalutata. I device, inoltre, devono permettere l’apertura di più schede o applicazioni contemporaneamente. I dispositivi devono essere dotati di almeno 4 GB di RAM e un buon processore.
Per poter frequentare le lezioni a distanza bisogna dotarsi dei dispositivi adatti, compatibili con le piattaforme di e-learning.
Senza queste caratteristiche si andrà incontro a problemi di memoria, di archiviazione dei file, rallentamenti e all’impossibilità di scaricare e installare tutte le applicazioni richieste per poter partecipare alle conferenze e assistere alle video-lezioni.
Per ciò che concerne Internet, la connessione minima per seguire lezioni da casa o lavorare in smart working è almeno 20 Mega in download e 2 Mbit in upload. Una condivisione dei dati attraverso il tethering, spesso, non è sufficiente. La fibra ottica, invece, offre una maggiore velocità e stabilità, ma non è ancora diffusa in tutti i territori.
I problemi di connessione e di copertura del segnale Wi-Fi e possono essere ridotti o risolti. Innanzitutto, è bene trovare una buona posizione per il router. Muri spessi e distanze più o meno ampie dal dispositivo possono interferire e influire negativamente sulla velocità e sulla qualità di navigazione.
In caso non fosse sufficiente trovare un nuovo collocamento al router, sarà necessario potenziare la copertura della rete Wi-Fi. Per farlo si può utilizzare un range extender, un ripetitore, ossia un dispositivo che si collega alle prese a muro, che amplifica il segnale e poi lo trasmette.
Rang extender di buona qualità, se posizionati nel modo corretto (possibilmente nella parte della casa in cui la navigazione è lenta o inesistente) possono effettivamente migliorare la qualità di connessione, ma non rappresentano l’unica soluzione possibile.
In alternativa, si può realizzare una rete mesh, ossia una rete che ha come fonte il router, ma che si appoggia poi ad access point (device smart che forniscono un segnale più potente di un normale ripetitore Wi-Fi) creando un sistema che permette alla connessione di raggiungere ogni parte della casa in modo forte e stabile.
I dispositivi si connetteranno automaticamente all’access point più vicino, sfruttando tutta la potenza della rete. Per scegliere la soluzione più adatta occorre valutare bene le proprie necessità: i ripetitori sono più economici delle reti mesh, ma quest’ultime garantiscono una connessione potente in tutta la casa.
Per saperne di più: Cos'è la DAD e come funziona