Persuadere un pubblico ampio attraverso le parole non è semplice: difficoltà personali, come l’ansia e lo stress, e la resistenza e la diffidenza degli ascoltatori possono influire negativamente e impedire agli oratori di raggiungere i propri obiettivi.
Prima di affrontare la platea è bene prepararsi attentamente e capire come parlare in pubblico per evitare di incorrere in blocchi e situazioni imbarazzanti. Si possono fare degli esercizi di rilassamento, ripetere più volte il discorso finché non ci si sente sicuri e adottare delle tecniche per rendere persuasivo il messaggio che si vuole trasmettere.
Una delle tecniche più diffuse della comunicazione efficace è la sequenza motivata di Monroe, ideata dallo psicologo americano Alan Monroe, che ha utilizzato la psicologia della persuasione per costruire uno schema da utilizzare per pronunciare i discorsi.
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1. Sequenza di Monroe: un discorso efficace in cinque passaggi
La sequenza di Monroe è schema semplice, articolato in cinque passaggi, che permette a tutti di elaborare e articolare un discorso in grado di persuadere il pubblico. Può essere utilizzato per convincere la platea delle proprie opinioni, per motivare un team di lavoro o per fare presentazioni d’impatto nelle situazioni più disparate.
L’obiettivo della sequenza è quello di conquistare immediatamente l’attenzione dell’audience e mantenerla elevata per tutto il tempo del discorso. Dopo aver seguito passo dopo passo quanto da Monroe suggerito, si può invitare il pubblico all’azione. È un metodo collaudato e ritenuto efficace da un gran numero di oratori.
L’abilità comunicativa è una delle soft skills più ricercate nel mondo del lavoro: saper convincere colleghi e dipendenti della propria visione è essenziale per ottenere elevate performance.
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2. Attirare l'attenzione
Il primo passo da compiere prima di iniziare a pronunciare il discorso è quello di attirare l’attenzione del pubblico. Per evitare l’imbarazzo iniziale si può utilizzare l’umorismo, raccontando una barzelletta o un aneddoto divertente.
In alternativa, si possono analizzare delle statistiche che forniscono dei dati inaspettati, utilizzare le tecniche dello storytelling per raccontare qualcosa di interessante su aziende o progetti o fare una domanda retorica.
È momento cruciale, che rappresenta una vera e propria introduzione al discorso. Dura pochi minuti, ma aiuta a stimolare l’empatia del pubblico, la creazione di un legame positivo tra l'oratore e la platea e dare credibilità a chi sta parlando. Dopo questa fase, la predisposizione all’ascolto sarà elevata.
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3. Definire un bisogno
Dopo l’introduzione, si entra nel vivo del discorso. Il problema deve essere esplicitato per cercare di convincere il pubblico della sua esistenza, portando alla luce esempi pratici e ipotetiche conseguenze che coinvolgono tutti. L’obiettivo è quello di incrementare la consapevolezza di chi ascolta.
Viene suscitata la preoccupazione del pubblico. La tensione, durante questa fase, aumenta. È opportuno fare esempi pratici per far comprendere ad ogni membro dell’audience come il problema che è al centro del discorso lo riguardi direttamente.
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4. Soddisfare un bisogno
Una volta sollevato il problema, occorre presentare una soluzione e la propria tesi. È la parte più importante di tutto il discorso. Bisogna essere convincenti, discutere dei fatti, essere disposti ad ascoltare e a rispondere alle domande del pubblico e fornire tutti i dettagli necessari.
La soluzione deve essere basata sui dati, concreta, realistica e chiara. Deve essere ripetuta più volte per poter essere appresa dal pubblico. L’oratore deve sempre essere pronti a ricevere delle obiezioni e a rispondere in maniera convincente.
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5. Visualizzare la soluzione
Dopo aver dichiarato apertamente le proprie convinzioni e aver proposto la soluzione, occorre far immaginare al pubblico i benefici che deriveranno dall’applicazione. Bisogna visualizzare e descrivere il futuro realisticamente, sottolineando i vantaggi che si possono ottenere.
Si può anche riportare una visione negativa, descrivendo quanto potrebbe accadere se la propria proposta non venisse accettata e applicata. Ci si concentra sui rischi, sui pericoli e sulle difficoltà che potrebbero coinvolgere tutti.
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6. Invito all’azione
Nella fase finale, l’oratore dice al pubblico cosa vuole che faccia. Se tutti riescono a sentirsi importanti, responsabili e parte della soluzione l’obiettivo sarà raggiunto facilmente. È bene fornire diverse soluzioni e lasciare che gli ascoltatori si sentano liberi di scegliere tra le diverse possibilità.
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7. Parlare in pubblico: altri suggerimenti
Per applicare correttamente la sequenza di Monroe occorre dimostrare grande sicurezza di fronte all’audience. L’ansia e la paura di parlare in pubblico non devono essere trasmesse al prossimo. È consigliabile preparare diligentemente il discorso, provandolo più volte e registrandosi durante la ripetizione.
In questo modo sarà possibile captare e alleggerire i passaggi più difficili, individuare le parti da rendere più chiare e capire quando inserire delle pause strategiche. Occorre fare attenzione al linguaggio non verbale e paraverbale, allenandosi davanti allo specchio. La posizione del corpo, il tono della voce e le espressioni del viso possono essere utili per creare un legame con il pubblico.
La comunicazione non verbale ha una forte influenza sulla riuscita di un discorso: un buon oratore sa gestire la mimica e i gesti.
Prima di affrontare il pubblico, è possibile fare alcuni esercizi di respirazione e di rilassamento. Individuare volti amici, studiare l’ambiente circostante e preparare del materiale di supporto sono possibili soluzioni per superare la paura e la timidezza e migliorare la propria abilità di public speaking.
Per saperne di più: Cos'è il public speaking e come migliorarlo