C’è chi dice che la creatività sia una dote innata e chi sostiene che sia una virtù che possa essere appresa e allenata nel corso della propria vita. È considerata la dote dei geni, di chi ha un estro fuori dal comune e, grazie a questo, riesce a pensare a soluzioni e idee innovative che escono dai soliti schemi mentali in cui siamo culturalmente costretti.
La creatività ci permette di pensare a soluzioni a cui nessun altro aveva ancora pensato, di trasportare le persone all’interno di nuove angolature e coinvolgerle nel business ad un livello molto più profondo. In ambito lavorativo, la creatività è infatti essenziale per distinguersi ed emergere, soprattutto nel mondo di oggi, dove i prodotti e le soluzioni di aziende diverse si assomigliano tra loro.
Anche se non è un asset con un ritorno facilmente calcolabile, è indubbio che la creatività genera valore.
Nella nostra epoca, la creatività non esiste solo nelle sue forme tradizionali (se può esserci qualcosa di tradizionale nella creatività), ma anche e soprattutto in ambito digitale. Il digitale ha aperto alle persone e alle aziende un mondo tutto nuovo dove input, processi e soluzioni sono sempre più numerosi.
Da un lato l’individuo si trova sopraffatto da questa miriade di informazioni e spunti, dall’altra può finalmente abbattere le barriere, che fossero queste architettoniche, fisiche o mentali, che gli precludevano determinate attività.
Si pensi per esempio ad un adolescente che adora i manga, vorrebbe disegnarli, ma sente di non avere la mano portata per il disegno. Strumenti digitali come le tavolette grafiche o software e app creati apposta per far sperimentare agli utenti il disegno a mano libera sono davvero il passo in avanti per trascinare quella creatività timida e nascosta e farla uscire allo scoperto.
La digital creativity non è data solo dagli strumenti digitali di ultima generazione. Considerando tutte le nuove professioni del digitale, andando dal marketing alle risorse umane e, soprattutto, alla comunicazione, la creatività digitale ha invaso le aziende e il mondo del business.
La digital creativity ha costretto i dipendenti più restii a restare al passo per non perdersi lungo il viaggio, mentre ha permesso ad altri di fare quel balzo in avanti, essere sempre più produttivi e riuscire davvero a pensare out of the box.
Chi non sente di avere la giusta dose di creatività dentro di sé oggi può essere contagiato dalle moltissime possibilità offerte dal mondo del digitale.
Ma come si può capire se una persona è davvero creativa o meno? Secondo il mondo della psicologia, una persona creativa ha dei tratti caratteriali essenziali e distintivi che sono immediatamente riconoscibili.
La persona creativa sprigiona una grandissima energia: è attiva e sempre aperta a nuove possibilità e occasioni. Ha tenacia, non si arrende al primo ostacolo che trova sul suo cammino, rincorre i suoi obiettivi in maniera chiara e diretta fino a quando non è pienamente soddisfatta del risultato ottenuto. È curiosa e riesce ad indirizzare questa curiosità nel pieno del processo creativo.
A proposito del processo creativo: non può essere acceso a spento con un interruttore. Una persona creativa ha una mente sempre in fermento che riesce a restare concentrata più a lungo perché non può interrompere il processo creativo in atto.
Infine, la persona creativa non fa sforzi ad immaginare in modo vivido. L’immaginazione va a braccetto con la creatività: la fantasia è il fuoco che dà la miccia all’immaginazione, che permette a sua volta di esplorare le cose che ci circondano in modo diverso, creativo.
La creatività permette di unire i puntini senza rimanere costretti nelle figure che ci eravamo prefissati in mente.
Si applica così il cosiddetto “uscire dagli schemi”, quella pratica grazie alla quale si è in grado di connettere elementi anche molto diversi tra loro per dare una nuova veste alla situazione che si sta esaminando e trovare così nuove soluzioni, nate da angolature a cui non si sarebbe nemmeno pensato prima. Le nuove idee nascono così: lasciando correre l’immaginazione e pensando con creatività.
Quando si è in uno stato tendente alla negatività o quando semplicemente si pensa troppo a problemi che sembrano insormontabili, la creatività diminuisce e può sfuggire dalle mani. Più si sta rigidi e chiusi meno ci si divertirà. Non a caso Einstein, uno dei più grandi fisici e creativi di tutti i tempi, era solito dire che “la creatività è l’intelligenza che si diverte”.
Oltre a queste caratteristiche, un altro aspetto fondamentale nel processo creativo è l’intuito. A cosa serve vedere i puntini se non si ha quella giusta dose di intuito che permette di unirli esattamente nel modo migliore? Sono molte le sfaccettature della creatività, prima fra tutte la creatività digitale: scopriamo in cosa consiste e come svilupparla.
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0. Cosa si intende per creatività nel mondo digitale
In un mondo digitale come il nostro, tutte le persone sono anche utenti e, come tali, sono costantemente oggetto di input e opportunità create dal mondo del digitale. La digital creativity altro non è che la capacità di creare contenuti digitali utilizzando sia le nuove opportunità nate nel campo digitale, sia le conoscenze che già si hanno.
Partendo da questi presupposti, il digitale può accrescere e instillare la creatività delle persone grazie ai tantissimi strumenti digitali disponibili.
Come accennato prima, le barriere che spesso ognuno di noi si impone possono cadere o essere aggirate da strumenti digitali che permettono di raggiungere lo scopo desiderato. Fino a poco tempo fa era quasi impossibile pensare che questa miriade di occasioni potesse essere accessibile a tutti.
È questa la grande capacità dell’industria del digitale: abbattere le distanze tra l’utente e il suo traguardo.
Gli strumenti digitali permettono agli utenti di creare contenuti partendo assolutamente da zero, ma anche di cambiarli, modificarli, manipolarli, giocarci e combinarli. In una parola, come detto prima, permettono insomma di giocare.
La nascita di nuove tipologie di contenuti che mescolano testi, immagini, audio e video hanno dato un nuovo slancio alla capacità di creazione di contenuti digitali. La community di Mozilla ha individuato quattro sotto-competenze che fanno parte di questa area: remix, revise, compose e design. Con remix si intendono tutte quelle azioni che identificano, ottengono e utilizzano contenuti con licenza aperta, fruibili e utilizzabili quindi da tutti per il remix.
Revise è invece la fase in cui l’utente può aggiungere, rimuovere o modificare singoli elementi di un contenuto digitale, che sia il testo, l’audio, un frame o un’immagine. Nella fase del compose si organizzano le informazioni, i contenuti digitali e i collegamenti ipertestuali da aggiungere ad una pagina web o uno spazio online. Infine, durante lo step di design si organizza la visuale estetica dei contenuti digitali da costruire utilizzando mockup, schizzi o mappe concettuali. La creatività digitale permette quindi, se ancora non ci si è riusciti, ad andare oltre i confini stessi della creatività.
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1. Strumenti digitali per la digital creativity
Per capire l’importanza della digitalcreativity basti pensare che secondo uno studio di Adobe Educate sviluppato negli Stati Uniti, la maggior parte dei ragazzi appartenenti alla Generazione Z pensa che la creatività sarà un elemento fondamentale nella loro futura carriera lavorativa e proprio per questo vorrebbero frequentare corsi dedicati all’arte digitale.
La scuola e tutto il percorso educativo potrebbero essere la base per aiutare i giovani a riconoscere e sviluppare la creatività.
Questo gli consentirebbe di prendere confidenza con la loro immaginazione e con il pensiero laterale, che li spronerebbe a trovare soluzioni insolite e indirette per risolvere problemi.
Il game-based learning, ossia l’apprendimento basato su un gioco flessibile e legato alle caratteristiche dei ragazzi, sta riscuotendo un grande successo nel mondo dell’insegnamento. La robotica educativa è un altro approccio che sta riuscendo a far avvicinare i giovani anche a materie più difficili.
Con gli strumenti digitali si possono sollecitare i sensi, per esempio attraverso esperienze virtuali come le Viewing Rooms, o utilizzando l’approccio Inquiry, che crea una situazione di apprendimento attivo in cui è lo studente che pone le domande e deve immaginare situazioni dalle quali partire. Lo sviluppo di conoscenze e soluzioni non avviene più attraverso la teoria, ma attraverso il gioco, l’immaginazione e la creatività.
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2. Come stimolare il processo creativo
Abbiamo appurato che la creatività è sicuramente una dote innata in alcuni individui, ma nella maggior parte delle persone può nascere e crescere se si ricevono i giusti stimoli. Ne potrebbero esistere tantissimi, in base al proprio gusto e alle esperienze e alle cose che piacciono e incoraggiano ad andare oltre, ma nel prossimo paragrafo elencheremo i metodi più famosi ed efficaci per aumentare la propria creatività e tuffarsi nel processo creativo senza timori.
Diversi esperimenti hanno dimostrato che lo sport ha un ruolo molto importante per la buona riuscita di un processo creativo. Un test sperimentale ha sottoposto 176 individui a diversi test per valutare il loro pensiero critico in circostante molto diverse tra loro. Gli studiosi hanno convenuto che la variabile determinante era l’attività fisica.
Le persone che camminavano mentre rispondevano alle domande erano più vivaci e anche le risposte risultavano più interessanti di quelle di chi rimaneva seduto. Sembra proprio che lo sport possa permettere di schiarirsi le idee, restare concentrati, fare sforzo e migliorare la relazione con il proprio corpo e la propria mente. Dopo uno sforzo fisico il corpo è infatti solitamente affaticato, ma la mente rinasce con nuovo vigore e una maggiore energia.
Passeggiare/muoversi/correre
Lo stesso discorso vale per una passeggiata, una corsa o il semplice muoversi. Se non si ha la possibilità di fare lunghe passeggiate immersi nella natura, fare un po’ di allenamento su un tapis roulant nella propria stanza riuscirà lo stesso a schiarire la mente e far venire nuove idee. Il movimento fisico rende più felici perché l’attività fisica riesce a stimolare e aumentare la produzione di endorfine.
Collegandosi a quanto detto prima, più si è felici e rilassati più sarà facile essere creativi. Più ci si trova in movimento, più si viene spinti verso nuovi orizzonti e nuove soluzioni. Quante volte, fissi su un problema, si ha avuto voglia di uscire fuori, prendere una boccata d’aria e dare ossigeno ai pensieri? Il movimento fisico è un toccasana per la mente, oltre che per il corpo, e di conseguenza anche per la creatività.
Per approfondimento: Creatività: come svilupparla con lo sport
Yoga
Pratica antichissima che negli ultimi decenni sta prendendo sempre più piede, lo yoga è sicuramente un grandissimo alleato della creatività e del processo creativo. Non è un’attività facile da padroneggiare, ma più ci si eserciterà più sarà facile ottenere dei buoni risultati.
Lo yoga aiuta a far fluire la creatività attraverso l’unificazione di mente, corpo e spirito. Durante le sedute di yoga, il primo step è sentire la propria presenza fisica e psichica e, soprattutto, esserne consci. La consapevolezza della propria persona, del proprio corpo e dei propri pensieri ha un effetto benefico e rilassante sul cervello, che riesce così a concentrarsi di più.
Lo yoga chiede di restare fermi, seduti e in profonda e silenziosa meditazione.
In questo modo permette, come diceva il famoso maestro di yoga Patanjali, “di ridurre le fluttuazioni della mente”. Studi scientifici hanno constatato come le asana, ossia le posizioni dello yoga, aumentino la forza, la capacità di pensiero e la flessibilità fisica e mentale.
Un’altra pratica dello yoga molto interessante è la capacità di controllare ed espandere il respiro, detta pranayama. Si fonda sul concetto di Unità: chi la pratica si focalizza sull’interno, per poi andare verso l’esterno. Se si impara a controllare il proprio respiro si impara anche a calmare la mente e il corpo.
Con lo yoga si può quindi far scaturire la creatività partendo dalla tranquillità del pensiero e del proprio essere. Se si ha la mente calma si riesce ad essere più concentrati, e la concentrazione incanalata in un processo creativo porta spesso nuove idee, atipiche e interessanti.
Per approfondimento: Sviluppare la creatività con lo yoga
Meditazione e mindfulness
Oltre allo yoga e alla pratica del pranayama, anche la meditazione aiuta molto ad abbassare i livelli di stress e ad incoraggiare il processo creativo. Spesso le emozioni prendono il sopravvento sulla concentrazione e la creatività diventa un miraggio lontano, offuscato dai pensieri e dalle preoccupazioni.
Schiarirsi le idee attraverso la meditazione permette di tenere a bada le emozioni negative e di incanalare quelle positive in un processo creativo. La creatività ne trarrà beneficio, sembrerà più accessibile e consentirà di creare nuove idee e punti di vista.
Tra le tecniche di meditazione più interessanti compare sicuramente la mindfulness.
Il significato di mindfulness è consapevolezza, uno dei principi cardine dello yoga. Nei momenti di profonda mindfulness i praticanti sono consapevoli delle sensazioni che provano e dei pensieri che hanno in quel determinato momento. Non c’è nessun giudizio o reazione ai propri pensieri, anche se dovessero sembrare strani o inopportuni. La mindfulness insegna a prenderne atto, osservarli e andare avanti, senza dare alcun tipo di valutazione.
Altro tipo di meditazione, più vicino alla pratica dello yoga, è il Dharana. Questa fase anticipa lo stato meditativo vero e proprio e permette di concentrarsi su qualcosa di specifico, come ad esempio i colori. Tradizionalmente in Oriente i colori hanno una grandissima importanza: sono il mezzo per cambiare e stabilizzare le emozioni e le energie ad esse collegate.
Una tecnica di Dharana può essere posizionarsi in Savasana, ossia in posizione supina, fare dei profondi respiri cercando di staccarsi dai propri sensi e pensare ad un colore. Una volta scelto il colore, si cerca di visualizzarlo e prenderne atto, sentendolo fluire in tutto il corpo.
Per approfondimento: Sviluppare la creatività con la Meditazione
Leggere/osservare/visitare
Il mondo in cui viviamo può dare grandi spinte per far nascere ed aumentare la creatività e l’immaginazione. Basta pensare ad un libro, un particolare luogo o una città. Che sensazioni suscitano? Quali legami e correlazioni riescono a far venire in mente? Ogni individuo avrà una reazione e una sensazione diversa di fronte allo stesso stimolo, generando anche idee totalmente diverse tra loro. Il bagaglio culturale di ogni persona può fondersi con la lettura, l’osservazione o la visita di un luogo, creando idee che stimolano e fanno venire a galla la creatività. I libri sono ottimi strumenti per far galoppare la creatività: i fatti e le persone sono descritte, è vero, ma grande spazio viene lasciato all’immaginazione.
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3. Sei un creativo? Verificalo con un test
Dopo aver visto le principali caratteristiche di una persona creativa e come poter aumentare la propria creatività per lavorare più facilmente in un continuo processo creativo, magari si sta pensando se si possiede già questa capacità a volte innata o se c’è bisogno di lavorarci un po’ su.
La domanda da porsi è solo una: sono davvero un creativo?
L’Università di Melbourne e la McGill University corrono in soccorso di tutte le persone che si stanno facendo questa domanda con un brevissimo test: il DAT, ossia Divergent Association Task.
Si tratta di un semplice test che, in circa 4 minuti, permette di delineare il proprio livello di creatività verbale, pensiero divergente e capacità di immaginare percorsi e soluzioni alternative. La creatività sembra così realmente misurabile.
La pagina del sito dedicata al test informa fin da subito qual è il significato che gli scienziati hanno dato alla parola creatività: secondo loro le persone creative tendono infatti a mettere una maggiore distanza tra loro stessi e le situazioni. In questo modo riescono ad analizzarle meglio, non esserne troppo coinvolti e trovare informazioni interessanti e diverse.
Un altro test molto interessante è il TTTC, Torrance Test of Creativity Thinking, ideato dallo psicologo Ellis Paul Torrance. Viene spesso utilizzato per studiare lo sviluppo creativo dei bambini. Lo scopo del TTTC è rilevare la capacità di dare risposte diverse dal solito, originali e precise che uniscono più elementi diversi tra loro.
Questo test di creatività prevede alcune semplici domande che vengono poi valutate in base a quattro diversi canoni: scioltezza, flessibilità, originalità ed elaborazione.
La scioltezza è data dal numero totale di idee rilevanti e significative che il bambino genera dopo aver ricevuto lo stimolo. La flessibilità è legata al numero di diverse categorie a cui riesce a rispondere. L’originalità è la statistica rarità della risposta ottenuta e l’elaborazione è data dalla quantità dei dettagli nelle risposte.
Secondo alcuni studi, il responso del TTTC sarebbe anche più accurato del testo del Quoziente Intellettivo se si vuole cercare di predire la futura carriera di un bambino.
Le strade per capire se si è una persona creativa sono molte, abbiamo riportato qui solo due tra gli esempi più famosi. Non resta altro che mettersi alla prova: scegliere il proprio mezzo preferito, che sia la scrittura, il disegno, lo yoga, la meditazione o lo sport e dare libero sfogo alla propria creatività.
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Per approfondimento: Test per verificare la creatività
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5. Il futuro degli eventi è nel metaverso
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Il metaverso, mondo iperconnesso basato su una realtà tridimensionale popolata da avatar, sta rivoluzionando anche l’organizzazione degli eventi con la possibilità di ospitare esperienze immersive, condivise e memorabili che annullano del tutto la distanza con la realtà fisica.
Nonostante sia ancora in fase di sviluppo, diversi brand e imprese hanno iniziato ad esplorare le potenzialità di questo nuovo mondo esperienziale in cui sperimentare nuove strategie di engagement per i consumatori.
Conferenze e meeting nel metaverso saranno fruibili da ogni tipo di piattaforma e da qualsiasi parte del mondo, non solo tramite strumenti di realtà aumentata e virtuale ma anche attraverso computer, smartphone e console di gaming.
Organizzare un evento nel metaverso significa poter usufruire di uno spazio illimitato per dar forma alle proprie idee e permettere a persone che si trovano dall’altro lato del mondo di visitare una fiera di settore o partecipare a un meeting aziendale.
Nel metaverso, i visitatori possono spostarsi fra gli stand della fiera, provare i prodotti proposti dai brand e acquistare oggetti virtuali, così come ascoltare conferenze e interagire con gli altri avatar. Ha tutte le carte in regola anche per “aumentare” un’esperienza come quella del matrimonio.
Alcune piattaforme si stanno muovendo per creare esperienze di metaverso in contesti aziendali. L’idea è consentire la partecipazione a incontri e riunioni direttamente da casa, comparendo in sale virtuali per mezzo di avatar.
Il blockchain metaverse crea un mondo del tutto alternativo dove monetizzare l’esperienza, seguendo dinamiche similari a quelle del mondo reale, pur restando in un contesto di fantasia. Ciò che consente di monetizzare sono gli NFT, token non fungibili che rendono univoca e autentica una risorsa digitale, ne determinano un valore di mercato e ne consentono una transazione tramite criptovalute.
Per approfondimento: Lavori nel Metaverso: organizzatori di Eventi