In Breve (TL;DR)
- L'ibernazione su Windows 11 consente di spegnere il PC salvando lo stato delle applicazioni, ideale per risparmiare energia e riprendere il lavoro senza interruzioni.
- Per attivarla, è possibile usare il Prompt dei comandi con il comando powercfg /hibernate on e aggiungerla al menu di spegnimento tramite il Pannello di controllo.
- Pur vantaggiosa, occupa spazio su disco (hiberfil.sys) e può essere più lenta rispetto alla sospensione, con eventuali limiti di compatibilità hardware.
L’ibernazione è una funzione di Windows che può essere utilissima per chi vuole abbattere i consumi e risparmiare energia ma senza perdere ciò a cui sta lavorando.
Questa modalità, consente di salvare lo stato del sistema, spegnere completamente il computer e ripristinare tutte le applicazioni e i documenti aperti al successivo avvio.
Naturalmente, anche su Windows 11 è possibile utilizzare questa funzione e per sfruttarla al meglio, nei paragrafi che seguono andremo a vedere come attivarla e come gestire in maniera ottimale tutte le impostazioni.
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1. Cos’è l’ibernazione e come funziona
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L’ibernazione salva tutto il contenuto della memoria RAM sull’SSD, spegnendo completamente il computer.
Al riavvio, Windows andrà a leggere in totale autonomia i dati salvati nel file di ibernazione e ripristinerà la sessione precedente così come era prima di spegnere il PC.
Questo sistema permette di tornare rapidamente al proprio lavoro, anche dopo aver spento il dispositivo e la cosa vale anche per un periodo di tempo prolungato.
Rispetto alla sospensione, che mantiene il sistema in uno stato di basso consumo con alimentazione attiva, l’ibernazione consente di azzerare completamente il consumo energetico, cosa che la rende ideale per laptop e dispositivi portatili che per lavorare in mobilità hanno bisogno di conservare la batteria.
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2. Perché abilitare l’ibernazione su Windows 11
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L’ibernazione, come già accennato, offre numerosi vantaggi: il primo riguarda il risparmio energetico e dato che il sistema viene completamente spento è possibile abbattere il consumo di energia durante il periodo di inattività.
Il secondo vantaggio riguarda la continuità del lavoro; quando il PC viene riacceso tutte le applicazioni e i documenti verranno ripristinati esattamente nello stato in cui si trovavano prima dell’ibernazione, permettendo all’utente di riprendere il lavoro come se nulla fosse.
Da non trascurare nemmeno il discorso sulla sicurezza dei dati, In caso di interruzioni di corrente o di scaricamento completo della batteria, infatti, i dati personali vengono messi al sicuro e salvati su disco prima dello spegnimento.
Infine l’ultimo vantaggio della modalità è ibernazione è riguarda i lunghi periodi di inattività con tale impostazione che permette di tornare operativi rapidamente sin dal primo riavvio.
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3. Come abilitare l’ibernazione su Windows 11
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Bisogna ricordare che su Windows 11 la modalità ibernazione non sempre è disponibile nel menu di spegnimento ma è possibile attivarla manualmente seguendo alcuni semplici passaggi.
È possibile, ad esempio, attivarla tramite Prompt dei comandi; per farlo basta cliccare sul tasto Start e aprire il Prompt dei comandi come amministratore.
Nella barra che appare sullo schermo bisogna, poi, digitare il seguente comando powercfg /hibernate on e premere il tasto invio per fare in modo che l’impostazione venga attivata immediatamente.
A questo punto è possibile anche aggiungere l’opzione ibernazione al menu di spegnimento; per farlo bisogna aprire il Pannello di controllo e fare clic su Hardware e suoni e successivamente su Opzioni risparmio energia.
Nel menu a sinistra bisogna selezionare la scheda Specifica cosa avviene quando si preme il pulsante di alimentazione e fare clic su Modifica le impostazioni attualmente non disponibili.
Fatto questo non resta che spuntare la casella accanto a Ibernazione nella sezione Impostazioni di arresto e fare clic su Salva cambiamenti.
Una volta completata questa procedura, l’opzione sarà visibile nel menu di spegnimento di Windows 11.
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4. Limiti nell’utilizzo della modalità ibernazione
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Nonostante i vantaggi appena elencati è bene ricordare che la modalità ibernazione ha anche alcune limitazioni.
La prima riguarda lo spazio occupato su disco. Il file di ibernazione (hiberfil.sys), infatti, può occupare un quantitativo di memoria piuttosto importante che, generalmente, è pari al 40-75% della RAM installata, ma può variare fortemente in base al tipo di attività che si stanno svolgendo.
Con i moderni SSD, generalmente, lo spazio non è un problema ma è altrettanto vero che un PC aziendale, che contiene al suo interno diversi GB di dati, potrebbe non avere spazio a sufficienza da “sacrificare” per utilizzare questa funzione.
Bisogna considerare, inoltre, che il ripristino del sistema sarà più lento rispetto alla sospensione, niente di troppo grave, si intende, comunque parliamo di un avvio più veloce rispetto alla classica accensione ma comunque non è un procedimento istantaneo.
L’ultimo limite è quello sulla compatibilità dell’hardware, alcuni dispositivi, infatti, potrebbero non essere compatibili con la modalità ibernazione, soprattutto se utilizzano driver datati o non compatibili con Windows 11.
In quest’ultimo caso, sarà il sistema che avviserà l’utente dell’impossibilità di utilizzare questa funzione invitandolo a spegnere il device o a optare per la sospensione.
Per saperne di più: Windows, caratteristiche, interfaccia grafica, architettura, aggiornamento, versioni