Comunicare efficacemente significa trasmettere informazioni in modo che l’interlocutore possa riceverle in maniera chiara e non fraintendibile. L’abilità comunicativa non sta solo nel saper parlare, ma nel farlo gestendo tutti quegli elementi che potrebbero influenzare lo scambio di messaggi tra mittente e destinatario.
Per comunicare in maniera efficace, bisogna fare attenzione a tutta una serie di componenti che potrebbero influire positivamente o negativamente sul risultato finale. Occorre essere in grado di gestire bene le parole utilizzate, i gesti, la mimica facciale, e soprattutto saper ascoltare e interpretare la risposta dell’interlocutore.
A determinare quando la comunicazione è efficace è la risposta dell’interlocutore, la sua comprensione: se riesce a spingere all’azione o al cambiamento, producendo gli effetti sperati, vuol dire che si è riusciti a trasmettere il messaggio nel migliore dei modi.
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1. Comunicazione efficace: a cosa bisogna fare attenzione
Per far sì che la comunicazione sia efficace bisogna, non solo saper ponderare le parole, scegliere quelle giuste per essere più chiari possibili, ma anche trasmettere il messaggio sfruttando tono di voce, gesti, postura e così via. Occorre, quindi, avere sia una comunicazione verbale efficace sia una paraverbale controllata e mirata.
La comunicazione verbale è quella che avviene attraverso le parole, scritte o parlate. La comunicazione non verbale riguarda la mimica facciale, lo sguardo, la postura e la gesticolazione. La comunicazione paraverbale caratterizza il modo in cui si usano gli elementi vocali, ovvero il volume, il tono, il timbro e il ritmo della voce.
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2. Quali sono gli stili comunicativi
Il modo in cui si comunica e i comportamenti che si assumono nei confronti dell'interlocutore definiscono lo stile comunicativo e come l’individuo vive le dinamiche relazionali. Esistono tre tipi di stile comunicativo: passivo, assertivo e aggressivo.
Lo stile passivo è il tipico di chi ha difficoltà ad esprimere le proprie opinioni e, soprattutto, le proprie emozioni. In tal caso, affermare il proprio punto di vista diventa complicato, a volte impossibile e c'è la tendenza a lasciarsi sopraffare dall’interlocutore senza soddisfare i propri bisogni.
Quando si parla di comunicazione efficace si fa spesso riferimento allo stile assertivo. L’assertività è intesa come la capacità di esprimere sé stessi, il proprio punto di vista e le proprie idee facendole prevalere su quello del prossimo pur mantenendo il massimo rispetto per le opinioni altrui.
L’assertività, infatti, si fonda sulla consapevolezza dei propri pensieri e delle proprie emozioni, avendo sicurezza nell’esprimerli, senza però mai dimenticare i bisogni e i diritti altrui. L'assertività assicura la propensione a risolvere i conflitti, arrivare ad un punto d’incontro, essere efficaci anche nel momento in cui prevalgono tensioni e stress.
Infine, lo stile aggressivo è tipico di chi sa soddisfare i propri bisogni, ma senza il rispetto per quelli degli altri. La caratteristica principale è la violenza, sia verbale che fisica, utilizzata per prevalere sull’interlocutore.
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3. Psicologia della comunicazione: quali sono i componenti da considerare
La comunicazione è uno dei fenomeni maggiormente studiati in psicologia. Comunicare, infatti, significa soprattutto condividere con gli altri, mettere in comune, ed è un processo che coinvolge sia aspetti sociali che psicologici ed è determinante nelle relazioni interpersonali.
La psicologia della comunicazione è una disciplina che si occupa di studiare i meccanismi e i processi in base ai quali gli individui si interfacciano tra loro. Secondo i suoi fondamenti, in ogni scambio tra individui intervengono sei componenti:
- Messaggio
- Mittente
- Destinatario
- Contesto
- Codice, ad esempio la lingua
- Canale, ossia il mezzo utilizzato per trasmettere il messaggio
Queste componenti possono interferire sull’efficacia della comunicazione. Chi vuole trasmettere un messaggio, quindi, deve sempre aver ben chiaro cosa vuole dire, conoscere il suo pubblico e le caratteristiche del mezzo utilizzato, aver consapevolezza del contesto e utilizzare un codice in comune con il mittente.
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4. La tecnica del Ricalco
L’aspetto relazionale è nella comunicazione estremamente importante. Per comunicare efficacemente bisogna entrare in contatto con il destinatario, stabilire con lui un legame. La tecnica del ricalco serve proprio per avvicinarsi all’interlocutore, condividerne lo stato d’animo riproducendo i suoi atteggiamenti.
La tecnica del ricalco si basa sull’idea che ciò che è simile rassicura. Riproducendo gesti e postura, si tranquillizza il destinatario, che diventa più propenso all’ascolto e a ricevere l’informazione. Si può ricalcare il tono di voce, i gesti, la postura, lo stile comunicativo o il modo di parlare a livello lessicale. Questa tecnica è molto usata anche nel mondo del business.
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5. Perchè è importante ascoltare
Per saper comunicare bisogna innanzitutto saper ascoltare. Solo così si può comprendere il punto di vista del l’altro, le sue idee e il suo modo di pensare. Conoscendo meglio l’interlocutore, sarà possibile trasmettergli un messaggio che sarà in grado di recepire correttamente.
Serve un ascolto attivo, veramente attento a ciò che l’altro vuole comunicare senza pregiudizi, senza assumere un atteggiamento giudicante e pronto a recepire ogni sfumatura e ogni significato di ciò che viene detto. Per ascoltare attivamente, è opportuno non interrompere l’altro e intervenire con domande volte a comprendere il suo punto di vista.
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6. Come gestire i conflitti
Attraverso una buona competenza comunicativa si possono gestire più facilmente i conflitti, situazioni difficili in cui a prevalere sono l’incomprensione e gli scontri. In queste situazioni sembra impossibile arrivare a una negoziazione perchè tutti gli interlocutori vogliono imporre il proprio punto di vista.
Il conflitto si può risolvere con ascolto attivo e comunicazione assertiva. Assumendo un atteggiamento pacifico, propositivo ed empatico si evitano generalizzazioni e si arriva con più facilità alla risoluzione dello scontro. Per raggiungere tale obiettivo occorre individuare il problema, separare le persone da quest’ultimo, comprendere gli interessi di tutte le parti in causa e, rispettando i propri bisogni e quelli del prossimo, trovare dei compromessi.
Per saperne di più: Cos'è il Self Empowerment