Tutte le aziende e le organizzazioni hanno la necessità di generare idee nuove e innovative per poter restare competitive nel mercato di riferimento, riuscire a non soccombere ai competitor, facilitare i processi decisionali e a soddisfare le esigenze nascenti dei propri clienti. Non è sempre facile trovare l’idea giusta, ma esistono dei metodi che permettono l’individuazione di nuovi input e di soluzioni da perfezionare e da adottare. Tra queste c’è il brainstorming, che letteralmente significa ‘tempesta di cervelli’.
Le aziende più attente, che hanno fiducia e stima nel proprio team, organizzano periodicamente sessioni di brainstorming, soprattutto in vista del lancio di nuovi progetti. Scopriamo di cosa si tratta, come organizzarne uno, quali strumenti possono essere utili, vantaggi e svantaggi.
Brainstorming, che cos’è e le sue origini
Shutterstock
Il brainstorming, la cui traduzione dall’inglese è tempesta di cervelli, non è altro che una tecnica creativa di gruppo e un metodo di ricerca di nuove idee e soluzioni, necessarie per giungere alla gestione e alla risoluzione di problemi e imprevisti.
Inizialmente è un termine che è stato impiegato nel settore della pubblicità e del marketing, grazie alla sua introduzione da parte del pubblicitario Alex F. Osborn intorno agli anni ’30 del Novecento , ma successivamente si diffuse nelle realtà appartenenti a diversi settori. Oggi, è ampiamente utilizzato in tantissime aziende di tutto il mondo.
Il brainstorming può essere usato nel campo della pubblicità per dar vita a slogan, immagini e campagne pubblicitarie di successo, nelle aziende per lo sviluppo di nuovi prodotti che abbiano caratteristiche uniche, per la pianificazione degli eventi e tanto altro ancora
Ad un brainstorming partecipano più persone, le quali possono esprimere liberamente i propri pensieri, in modo spontaneo e immediato. Tutte le idee vengono prese in considerazione e raccolte, senza nessuna esclusione e senza alcuna censura, poiché ognuna di queste può funzionare da stimolo per le persone coinvolte nell’attività.
Le idee vengono analizzate solo in un secondo momento, approfondendo dettagli, possibilità di applicazione ed individuando eventuali perfezionamenti, ostacoli e opportunità da cogliere.
I vantaggi garantiti dall’utilizzo della tecnica del brainstorming in azienda sono tanti. Aiuta a perfezionare i progetti aziendali, coinvolgendo i collaboratori e dando loro la possibilità di esprimere idee e dubbi in uno spazio sereno e non giudicante, favorisce lo sviluppo dell’abilità di problem solving in tutti i partecipanti, rende possibile l’innovazione, incoraggia la creatività e migliora la capacità dei team di lavorare insieme.
Come organizzare un brainstorming, le regole da seguire e gli errori da non commettere
Shutterstock
Per organizzare un brainstorming efficace occorre molta attenzione. È importante eseguire l’attività in un ambiente privo di pregiudizi e che non sia giudicante. I partecipanti si devono sentire liberi di esprimere le proprie idee e devono essere invitati ad esprimersi.
Per quanto non sia opportuno stabilire dei limiti, è bene indicare il tema e l’obiettivo al centro della discussione, delineare il contesto ed assicurarsi che tutti i partecipanti abbiano compreso tutto il necessario. In quest’ottica, si rende necessaria la nomina di un moderatore, che possa guidare la sessione, porre domande stimolanti, favorire l’integrazione di ogni membro e riportare la conversazione sull’argomento oggetto della riunione se ci si allontana troppo.
La presenza della figura del moderatore è essenziale affinché la sessione di brainstorming sia produttiva e per far sì che la conversazione non vada fuori tema
In generale, è bene invitare alla partecipazione team, dipendenti e professionisti dal background e dalla preparazione differente. Ciò consente di raccogliere idee molto differenti tra di loro e di generare sinergie uniche. Il numero di partecipanti non deve essere troppo elevato, per evitare confusione e fraintendimenti, o troppo ridotto.
In una prima fase del brainstorming, deve essere stimolata la produzione di idee senza limiti. Si parte con l’esplicitazione del problema e dell’obiettivo da parte del moderatore e delle regole da seguire. In una seconda fase, le idee vengono analizzate, rielaborate e approfondite. Si conclude con una sintesi delle proposte.
Per ottenere dei buoni risultati, devono essere evitate le critiche o i commenti negativi, la quantità delle idee deve avere la priorità sulla qualità e i partecipanti devono sentirsi liberi e ispirati dei propri colleghi. Nessuna proposta deve essere trascurata o ignorata.
Tecniche e metodologie di brainstorming e strumenti utili
Shutterstock
Ci sono differenti tecniche e metodologie di brainstorming che si possono sfruttare e numerosi gli strumenti digitali e le piattaforme da impiegare per facilitare l’esecuzione dell’attività.
Il brainstorming ABC chiede alle persone di trovare un’idea associandola ad ogni lettera dell’alfabeto, favorendo la partecipazione di tutti, ma rischiando di limitarne la creatività. Nel brainstorming inverso si chiede al team di ideare e individuare problemi per poter anticipare imprevisti e avere soluzioni prima che questi si verifichino.
Altro metodo per eseguire un brainstorming è quello che chiede ai dipendenti di pronunciare le prime parole che associano spontaneamente ad un tema, indipendentemente dal significato e dalle motivazioni. Riducendo la spontaneità, si può optare per un brainwriting, in cui i partecipanti scrivono privatamente le loro proposte e le consegnano ad un moderatore per farle analizzare in una discussione di gruppo.
Si può adottare il modello dei 5 perché, cercando di analizzare la radice di un problema, quello dell’ideazione rapida o lo starbursting, che chiede al team di trovare domande e non risposte.
Tra gli strumenti che si possono usare ci sono le mappe concettuali o mentali, i post-it digitali, lavagne virtuali, tool che generano parole chiave, programmi per la creazione di sondaggi online o che rendono possibile la gamification, per brainstorming coinvolgenti e divertenti, e app per la gestione del tempo.
Per saperne di più: Chi è e che ruolo ha il Project Manager