Google non ha nessuna intenzione di restare indietro e ha deciso di dare uno sprint a Youtube per permettergli di competere con altre piattaforme in cui i video sono protagonisti. Per tenere testa a TikTok ha deciso di introdurre gli Shorts, un nuovo formato che sta piacendo molto al pubblico, e di sostenerlo con una nuova importante iniziativa che prevede incoraggiamenti economici per chi decide di realizzare questo tipo di contenuti.
Shorts, cosa sono i nuovi video di YouTube
I video brevi si sono rivelati un gran successo su Instagram e hanno reso TikTok celebre tra un pubblico ampio ed eterogeneo. Sono ora arrivati anche su YouTube, che ha reso disponibili a tutti gli Shorts dopo un periodo di sperimentazione.
Si tratta di video verticali di breve durata che si possono scorrere rapidamente. YouTube mette a disposizione degli iscritti e dei creatorun set di strumenti per editare velocemente i contenuti, personalizzarli e renderli originali e accattivanti.
Gli Shorts hanno riscosso il gradimento del pubblico, raggiungendo i 30 miliardi di visualizzazioni al giorno. Neal Mohan, chief product officer di YouTube, qualche mese dopo l’arrivo ufficiale degli Shorts sulla piattaforma aveva annunciato un progetto di monetizzazione a lungo termine per il nuovo formato e ora quel momento sembra essere alle porte.
Shorts, cosa succederà su Youtube
Al momento non è possibile generare entrate dalla creazione e dalla pubblicazione degli Shorts attraverso la pubblicità riprodotta nel player dei video brevi. È stato però creato un Fondo di Youtube Shorts di 100 milioni di dollari destinato ai migliori creator che contribuiranno alla diffusione di questo genere di contenuti.
Per rispondere alle esigenze dei realizzatori di video che ritengono la monetizzazione degli Shorts non abbastanza stimolante e per fornire al formato un’ulteriore spinta e permettergli di guadagnare una popolarità pari ai contenuti prodotti sui TikTok e ai Reels di Instagram, YouTube promette una monetizzazione più forte.
Con molta probabilità, verrà applicato il modello standard della remunerazione di YouTube, che prevede un 45% degli introiti destinati ai creator e il 55% alla piattaforma. Quest’ultimi servono per coprire le spese che vengono sostenute per fornire agli utenti tutti gli strumenti necessari per editare video.
La monetizzazione sarà resa più facile anche per coloro che non possono aderire al Programma Partner poiché non in possesso dei mille iscritti, di dieci milioni di visualizzazioni negli ultimi 90 giorni o di 4.000 ore di visualizzazione a lungo termine. Sarà introdotto un nuovo livello che permetterà l’accesso a funzionalità avanzate come, ad esempio, gli abbonamenti al canale a pagamento.