L’attenzione dell’Unione Europea per ciò che riguarda la privacy degli utenti del web è elevata e sempre più frequentemente vengono intraprese iniziative per permettere a tutti di tutelare i propri dati personali durante la navigazione sul web. Ciò potrebbe comportare forti limitazioni per i social network e le piattaforme di ogni tipologia, che devono adattarsi velocemente alle normative. E, di fronte all’ultime regole introdotte, Meta potrebbe avere delle difficoltà e andare incontro ad una multa molto salata.
Meta, perché rischia una maxi-multa
Una maxi-multa potrebbe arrivare per Meta per l’attività svolta con tutte e tre le sue piattaforme principali: Facebook, WhatsApp e Instagram. A deciderlo sarà prima l’European Data Protection Board (EDPB), organismo europeo indipendente il cui scopo è garantire un'applicazione coerente del Regolamento generale sulla Protezione dei Dati, e poi il Garante irlandese, sotto la cui giurisdizione si trova la società.
Nell’occhio del ciclone la tendenza di Meta ad utilizzare e cedere a terzi i dati delle persone forniti nel momento della iscrizione a una delle sue piattaforme e raccolte attraverso un’analisi della loro attività per realizzare delle pubblicità estremamente personalizzate ed efficaci per ogni singolo utente.
È invece richiesta una minore leggerezza, intraprendendo una strada che porta verso la necessità di un esplicito consenso informato per il trattamento dei dati a scopi pubblicitari, offrendo così un nuovo diritto per gli iscritti. Al momento, gli utenti possono solo scegliere di non personalizzare gli annunci con dati provenienti da siti e app di terze parti.
La multa per Meta, che ha già subito pesanti sanzioni in passato, come quella di 405 milioni inflitta per Instagram, potrebbe addirittura sfiorare i due miliardi di dollari.
Maxi-multa per Meta, le possibili conseguenze
Stando ad alcune indiscrezioni, Meta si sarebbe preparata ad eventuali multe, prevedendo un fondo a cui attingere in caso di sanzioni. Tuttavia, potrebbe subire delle conseguenze estremamente negative. Basti pensare che di recente ha annunciato l’intenzione di licenziare 11 mila dipendenti a livello globale per poter far fronte alle mancate entrate dovute alle vendite risultate inferiori a quelle attese e agli sforzi economici della società per sviluppare il Metaverso.
La decisione del Comitato europeo per la Protezione dei Dati (EDPB) potrebbe inoltre dare vita ad un profondo cambiamento per il modello di business dell’azienda e porre fine al tracciamento pubblicitario su Facebook, Instagram, WhatsApp e alle inserzioni pubblicitarie personalizzate proposte in base agli interessi e all’attività degli utenti.
Non è detto che le conseguenze sulla società abbiano luogo a breve termine, poiché Meta potrebbe contestare l’eventuale scelta dell’EDPB e del Garante irlandese, dando vita ad un lungo contenzioso che richiederà tempo per essere risolto.