Si è concluso il braccio di ferro tra TikTok, il social network più amato dalle giovani generazioni, e il Garante per la Privacy italiano, che è riuscito a conquistare una vittoria e a convincere la società a cedere alle sue richieste: i termini del servizio sulla pubblicità personalizzata non verranno modificati. Ciò significa una maggiore tutela per gli utenti minorenni che utilizzano la piattaforma.
TikTok aveva programmato un cambio delle condizioni per l’utilizzo del servizio che modificavano la politica sull’invio delle pubblicità personalizzate sul social network e che aveva messo in allarme il Garante per la Protezione dei Dati Personali (GPDP). Immediato l’intervento con un avvertimento. Dopo una iniziale resistenza, si è giunti ad un accordo.
TikTok e la modifica dei termini di servizio: in cosa consisteva
TikTok aveva fissato come data il 13 luglio per il cambio dei termini e delle condizioni per l’utilizzo della piattaforma. In sostanza, una vera e propria modifica unilaterale del contratto stipulato dal social network con gli utenti.
Il cambiamento ipotizzato da TikTok avrebbe permesso all’applicazione di mostrare pubblicità personalizzata in base agli interessi, alle caratteristiche, ai gusti e ai comportamenti dell’utente, a tutti gli iscritti che hanno superato il diciottesimo anno di età.
I dati sarebbero stati trattati non più sulla base del consenso, ma su quella del legittimo interesse della società e dei suoi partner a ottenere dei ritorni economici e a raggiungere l’obiettivo di collegare gli inserzionisti con utenti potenzialmente interessati.
TikTok: la rinuncia dopo l’intervento del Garante della Privacy
Un’ipotesi non gradita dal Garante della Privacy, per un motivo ben specifico: appare impossibile, al momento, distinguere con certezza coloro che hanno compiuto il diciottesimo anno di età dagli utenti minorenni.
L’intervento del Garante per la Protezione dei Dati Personali è stato immediato. Ha subito avviato un’istruttoria sul cambio della politica sulla privacy e chiesto a TikTok delucidazioni in merito alla modifica intrapresa. Le spiegazioni fornite non sono state sufficienti e il mutamento è risultato incompatibile con la direttiva europea 2002/58, la direttiva ePrivacy.
Il Garante per la Privacy ha adottato un provvedimento d’urgenza e inviato un avvertimento a TikTok: senza l’esplicito consenso degli utenti, l’utilizzo di dati archiviati nel loro dispositivo per avviare attività di profilazione e advertising sarebbe stato considerato illecito.
TikTok, dato l’intervento del Garante, ha dovuto rinunciare alle modifiche previste. L’Autorità, considerata la decisione del social network di non procedere con la modifica degli accordi sulla privacy policy, si è resa disponibile ad un dialogo mirato ad equilibrare gli interessi economici della piattaforma con i diritti degli utenti.