Quando si parla di SEO, dall’inglese Search Engine Optimization, si fa riferimento a tutte quelle attività che permettono di migliorare il posizionamento, la scansione e l’indicizzazione di informazioni presenti in Internet. Grazie alla SEO, le pagine di determinati sito web vengono premiate dai motori di ricerca come Google, Bing, Yahoo e via dicendo.
Un aspetto fondamentale della SEO è l’individuazione di keyword specifiche: “parole chiave”, che aiutano i motori di ricerca a capire quali siano i contenuti presenti all’interno del sito.
Quando si pensano delle keyword SEO bisogna partire dall’idea di interpretare il bisogno dell’utente. Immaginare quelle parole che potrebbe utilizzare all’interno di un motore di ricerca, per cercare un’informazione, un bene o un servizio.
Come è facile intuire, per ogni singola ricerca esistono decine, a volte addirittura centinaia di possibili combinazioni di parole chiave.
Ecco perché gli esperti di SEO ricorrono a programmi e tool specifici: strumenti di pianificazione delle parole chiave, spesso descritti come “keyword planner”.
Si tratta di programmi che permettono di analizzare tantissime informazioni relative alle singole sequenze di parole chiave: dal volume delle keyword fino al costo per clic.
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1. Regole e tool per individuare keyword che funzionano
Se si parla di strumenti utili a individuare parole chiave, viene innanzitutto da pensare al Keyword Planner di Google: un tool di pianificazione keyword presente all’interno di Google Ads, un software più ampio dedicato alle sponsorizzazioni.
Inserendo una qualsiasi sequenza di parole chiave nel Keyword Planner di Google, l’utente ha immediatamente la possibilità di osservare indicazioni e suggerimenti.
Le indicazioni sono innanzitutto riferite al volume delle keyword: una metrica utile a capire quante volte sia stata cercata una determinata sequenza di parole chiave nell’arco di un intervallo di tempo preciso.
I suggerimenti invece sono relativi ad altre possibili keyword SEO in linea con quella inserita dall’utente.
Restando in ambito Google, va ricordato come lo stesso Google Trends fornisce indicazioni molto interessanti dal punto di vista delle parole chiave. Infatti, le diverse “ricerche di tendenza” sono legate proprio alla loro indicizzazione e al volume di ricerca.
Un altro programma particolarmente apprezzato dagli esperti in Search Engine Optimization è Keyword Tool: uno strumento multilingua che suggerisce rapidamente parole chiave specifiche e aiuta l’utente a raggiungere il suo obiettivo.
Infine, è impossibile non citare SEOZoom e Semrush: due programmi vincitori di diversi premi internazionali, che offrono davvero tantissimi strumenti di analisi keyword.
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2. Volume di ricerca
Per individuare parole chiave efficaci non basta scegliere un programma performante, ma bisogna conoscere le regole e i principi che sono dietro le informazioni fornite dai software. Da questo punto di vista, un concetto che merita di essere approfondito è quello del volume di ricerca.
Il volume di ricerca è una delle metriche più importanti in assoluto quando si parla di analisi keyword SEO. Si tratta di una metrica che fa riferimento al numero di volte in cui la parola chiave in questione è stata cercata, sulla base di un intervallo di tempo predeterminato.
Lo studio del volume di ricerca è utile soprattutto se prolungato nel corso del tempo, perché bisogna valutare sul lungo periodo quanto quella parola chiave sia cercata e quindi indicizzata nei motori di ricerca. I professionisti SEO studiano le parole chiave a intervalli regolari, in modo tale da ottenere informazioni molto più dettagliate in merito alla loro competitività.
A prima vista, si potrebbe pensare che i termini con un volume keyword superiore siano sempre e comunque i più efficaci, ma le cose non stanno proprio così. Quando si scelgono le parole chiave, gli aspetti da tenere in considerazione sono molteplici. Prima di tutto, bisogna ricordare che una keyword con un alto volume di ricerca è già stata utilizzata molte volte da altri competitor che cercano di posizionarsi su di essa.
Questo significa che la concorrenza sarà maggiore e scegliendo di puntare solo sulla keyword con maggiore volume, non è detto che si riesca a raggiungere l’indicizzazione sperata. In questo caso, si pagherà a caro prezzo la sponsorizzazione ma non si avrà un ritorno dell’investimento fatto.
In alcuni casi, da valutare in base a diversi parametri, sarà meglio investire su una delle keyword correlate, cioè che è legata a quella principale ma presenta un volume di traffico inferiore, così da cercare di posizionarsi meglio a fronte dell’investimento che viene fatto per la sponsorizzazione.
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3. Concorrenza e costo
I keyword planner più avanzati, oltre a fornire il livello di popolarità di una parola chiave, entrano nel dettaglio del suo possibile costo in termini di sponsorizzazione.
Nel settore dell’advertising il “CPC” (“Costo per Click”) è la metrica che indica la cifra che un inserzionista spende per ricevere un singolo click sul proprio annuncio. Per questo motivo, quando si sceglie la parola chiave su cui posizionare l’annuncio, così che venga indicizzato al meglio, bisogna introdurre un concetto fondamentale: la concorrenza.
Le keyword con maggiore volume sono anche quelle più ambite e quindi più costoso, ma proprio per questo motivo le più difficili su cui posizionarsi.
Ciò vuol dire che un utente dovrà spendere molto denaro per posizionarsi con le keyword scelte e che, col rischio di spendere molto per ottenere poco. In questo caso, orientare il proprio investimento altrove.
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4. Numero di parole e Intento di ricerca
Per trovare un buon punto di equilibrio tra il volume delle keyword e il CPC, bisogna individuare non solo le giuste parole chiave, ma anche la giusta quantità su cui puntare. Per trovare l’equilibrio, e un investimento sensato in termini SEO, bisogna tenere conto dell’intento di ricerca dell’utente. Nell’ambito delle keyword SEO, un singolo termine in più o in meno può fare tutta la differenza del mondo, ma tutto dipende anche dall’intento di ricerca degli utenti.
Scommettere su parole chiave quali “miele biologico” è molto diverso da scommettere su una sequenza più lunga e complessa, come“dove comprare miele biologico a Milano”. Questo perché indubbiamente “miele biologico” sarà la parola chiave con maggior volume in una keyword research, ma allo stesso tempo se si vuole vendere nella zona di Milano, bisogna scegliere la combinazione di parole che un utente digiterebbe nella barra di ricerca di Google, cioè quelle che siano il più possibile simili alla query posta in rete.
Ad esempio, chi cerca i migliori pneumatici da acquistare per la sua vettura, userà la query “gomme auto”, mentre chi deve riparare una gomma a terra, digiterà “riparazione gomme auto”. Un e-commerce per ricambi auto che vende gomme dovrà cercare di posizionarsi sulla prima query, mentre un’officina che fa riparazioni utilizzerà la seconda, magari inserendo anche la città di riferimento per farsi trovare facilmente online dai potenziali clienti, facendo così anche local SEO.
L’abilità di un esperto di SEO consiste proprio in questo: trovare il giusto compromesso tra la scelta di una keyword ad alto volume, che permetta di attirare il maggior numero di utenti e migliorare il posizionamento, e la valutazione della sua scalabilità e della capacità effettiva di anticipare le query degli utenti nei motori di ricerca, così da posizionarsi al meglio in SERP e ottenere i risultati sperati.
Per saperne di più: Cos’è e cosa si intende per digital marketing