Gli smartphone sono diventati una componente fondamentale della vita delle persone. Quasi ogni giorno il mercato viene “invaso” da nuovi modelli e nuove tecnologie, ma c’è una cosa che sembra restare uguale nel tempo: la durata della batteria.
Volendo trovare un tasto dolente nelle incredibili innovazioni del settore, questo riguarda proprio il bisogno di ricaricare il telefono (quasi) ogni giorno.
Scopriamo perché la durata della batteria dello smartphone è ancora così limitata.
Smartphone e batteria, prestazioni e consumi eccessivi
Il nostro telefono è cambiato nel tempo. Oggi non è più solo un dispositivo per fare e ricevere chiamate, è diventato Smart e, quindi, intelligente e con prestazioni e funzionalità oltre ogni immaginazione.
Eppure, nonostante questo, la durata della batteria sembra essere peggiorata rispetto ai cellulari di una volta che potevano restare accesi per giorni prima di essere ricaricati.
Questo dipende proprio dal loro essere così Smart e così avanzati da contenere al loro interno talmente tanta tecnologia da avere bisogno di molta più energia. Naturalmente il discorso non si applica universalmente a tutti i modelli in commercio e molto dipende anche dall’utilizzo che ne fanno gli utenti.
Ma, volendo sintetizzare la cosa, si può tranquillamente affermare che è migliorata la tecnologia degli smartphone ma non quella delle batterie.
Come stanno cambiando gli smartphone
Una tendenza che sta monopolizzando il mercato negli ultimi anni riguarda i componenti interni dei dispositivi che stanno diventando sempre più compatti. Questo in teoria dovrebbe lasciare più spazio alla batteria in modo che le case produttrici possano installarne di più grandi per compensare ai problemi del consumo.
Ma questa non è una soluzione vincente perché viene utilizzata per buona parte una tecnologia “obsoleta” che risale agli anni ’90 e che per diverse ragioni rimane ferma a quel tempo. Senza entrare troppo nei tecnicismi si può dire molto semplicemente che non è possibile ottenere più di questo dalle vecchie batterie al litio-cobalto.
Ci troviamo davanti a un gap piuttosto importante, soprattutto data la velocità con cui cambia il resto della dotazione inserita all’interno degli smartphone.
Come stanno cambiando le batterie
Ad onor del vero ci sono diversi progetti che vale la pena tenere d’occhio.
Uno è quello delle "batterie impilate" a cui starebbe lavorando Samsung, nel tentativo di lanciare un nuovo standard per il futuro.
Questa tecnologia è composta da più fogli di celle impilati uno sopra l'altro per ottenere una maggiore capacità con lo stesso ingombro. Nonostante l’intuizione potrebbe sembrare interessante, secondo le stime questo sistema aumenterebbe la capienza delle batterie di appena il 10%.
Oltretutto si tratta anche di un prototipo che ancora non ha il via libera per la produzione di massa e potrebbe non averlo mai.
Un’altra tecnologia in via di sviluppo è quella delle batterie a stato solido.
Mentre il classico modello contiene due elettrodi metallici immersi in una sostanza elettrolitica liquida, questa nuova tecnologia sostituisce l’elettrolita liquido con un metallo o una lega che, potenzialmente, potrebbe essere compresso in più strati aumentando di fatto la capacità pur mantenendo inalterate le dimensioni.
L’altra rivoluzione del settore riguarda il grafene, un reticolo cristallino di grafite dallo spessore davvero contenuto, che è un ottimo conduttore sia termico che elettrico. Secondo le prime stime, le batterie al grafene potrebbero offrire oltre il 60% di capacità in più rispetto alla stessa batteria agli ioni di litio.
Anche in questo caso si parla di una tecnologia ancora in via di sviluppo ma che, già da adesso, sembra mostrare risultati più che promettenti.
Tuttavia, nonostante questo (moderato) ottimismo, probabilmente ci vorrà ancora molto tempo prima di vedere questa tecnologia installata in uno smartphone. Per cui, al momento, non resta che ricordarsi di caricare quotidianamente il telefono oppure acquistare un caricabatterie portatile.