Gli utenti del web sono costantemente sottoposti alla visione di pubblicità e alla proposta di prodotti e servizi da acquistare. Soprattutto sui social network, dove gli influencer svolgono il loro lavoro collaborando con brand di diversa tipologia, riuscire a non cadere vittima degli acquisti impulsivi è stato per lungo tempo difficile, quasi impossibile.
Gli iscritti alle piattaforme, tuttavia, hanno assunto sempre più consapevolezza e, grazie alle maggiori regolamentazioni della professione, oggi riescono a tutelarsi meglio. L’influencer marketing sta subendo un’ulteriore frenata, dovuta ad un movimento chiamato deinfluencing.
Deinfluencing, che cosa significa
De-influencer è l’opposto di influenzare. Il movimento deinfluencing è un fenomeno sempre più diffuso sui social network, in particolare su TikTok, dove un numero crescente di individui sta cercando di ridurre il potere degli influencer.
Se quest’ultimi, quotidianamente, dietro compenso dei brand, suggeriscono ai loro follower cosa acquistare (dall’editoria ai prodotti di cosmetica e tanto altro ancora), chi fa deinfluencing consiglia, al contrario, cosa non comprare.
È un termine che è stato usato per la prima volta nel 2020 da Maddie Wells, una beauty influencer, che sta rapidamente prendendo piede e che, molto probabilmente, diventerà una vera e propria tendenza. Basti pensare che l'hashtag #deinfluecing ha sfiorato e superato 70 milioni di visualizzazioni su TikTok.
Ad incrementare il successo di questo movimento, anche ragioni economiche. A causa di un rallentamento dell’economia globale, le persone non sono più predisposte ad acquistare tutto ciò che viene loro offerto, ma valutano attentamente ogni spesa, ascoltando opinioni e proposte alternative a quelle degli influencer.
Chi sono i deinfluencer
Chiunque può diventare un de-influencer. Stando a quanto riportato dal The Wall Street Journal si possono considerare tali tutti quei consumatori delusi, blogger esperti di bellezza e prodotti cosmetici, medici che tentano di sfatare i falsi miti sulla cura della pelle ed ex dipendenti del commercio al dettaglio che si lamentano dei prodotti che hanno visto restituire più spesso.
Il deinfluencing è la risposta naturale al consumo eccessivo e alla vendita di prodotti di scarso valore promossi come articoli di qualità da parte di influencer poco corretti, guidati dalla sola voglia di guadagnare. I de-influencer sono particolarmente critici e talvolta sono guidati da sentimenti forti come la rabbia.
La credibilità degli influencer, con questo movimento, viene messa in discussione. I deinfluencer affermano di essere onesti e di non avere nessun vantaggio nello sconsigliare un prodotto che hanno personalmente testato.
Per saperne di più: Social Media, la lista dei principali social media