Ogni giorno miliardi di persone si connettono online, cercando informazioni o contenuti per intrattenersi. Al contempo, ricevono numerosi stimoli e messaggi, talvolta difficili da memorizzare e recepire. Per questo motivo si è sempre più diffusa, nel tempo, la tendenza a cercare notizie e contenuti brevi, facilmente comprensibili e a cui si può facilmente accedere in qualsiasi momento. Questa necessità ha portato al successo del microblogging.
Il microblogging consiste nell’attività di diffusione di contenuti brevi e tempestivi, con cadenza regolare, sul web. Esistono delle piattaforme specifiche dove trovare questa tipologia di messaggi. La più famosa è, senza ombra di dubbio, X, precedentemente nota con il nome di Twitter.
Microblogging, che cos’è e come si è evoluto
Shutterstock
Il microblogging è una pubblicazione breve e tempestiva, che avviene con frequenza costante e che mira a fornire in poco tempo informazioni importanti. Può assumere diverse forme: testuale, immagini, video o audio o messaggi vocali. Spesso questi contenuti possono essere associati a dei collegamenti ipertestuali per approfondimenti o che aggiungono maggiori dettagli.
È un’evoluzione dei blog tradizionali e la sua diffusione è strettamente legata al lancio di Twitter, piattaforma che, dopo essere stata acquistata da Elon Musk, ha cambiato nome diventando X. Twitter (o X) è nato nel 2006 e immediatamente ha attirato l’attenzione per le sue caratteristiche, differenti da tutte le altre piattaforme presenti sul web.
Nel dettaglio, Twitter consentiva, al tempo, di pubblicare solo brevi messaggi (chiamati tweet), di pochi caratteri, associandoli a degli hashtag che indicavano l’argomento trattato e che permettevano agli utenti di individuare i contenuti per loro interessanti. Nel tempo sono state incrementate le funzioni, ma la piattaforma resta un vero e proprio punto di riferimento per chi apprezza il microblogging e per le aziende e le organizzazioni che vogliono inserirlo nella loro strategia di marketing.
Tra le altre piattaforme che permettono il microblogging c’è Tumblr, un social network che consente agli utenti di creare un proprio blog e di postare i contenuti. Ruolo importante lo ricopre Threads, il social network che lanciato sul mercato da Meta per fare concorrenza a X: il suo funzionamento è molto simile a quello del competitor, per questo motivo è stato in grado di attirare molti iscritti che non hanno apprezzato le modifiche apportate da Elon Musk a Twitter.
Ad usare le piattaforme di microblogging sono stati, in prima battuta, soprattutto i giornalisti, che vi hanno riscontrato una buona opportunità per diffondere notizie in tempo reale
Messaggi brevi e istantanei si possono pubblicare anche su altri social network come Facebook e Instagram, che offrono gli aggiornamenti di stato, e su Pinterest, dove non è difficile trovare immagini, video e infografiche su argomenti specifici.
Oltre alla brevità e all’immediatezza del messaggio, il microblogging è caratterizzato dall’interazioni rapide con un numero potenzialmente molto alto degli utenti e un tasso di coinvolgimento tendenzialmente elevato.
Il microblogging garantisce vantaggi sia alle aziende che decidono di utilizzarlo nella propria strategia di comunicazione, sia agli utenti del web. Quest’ultimi possono trovare con estrema facilità le informazioni di cui hanno bisogno, senza perdere tempo prezioso.
Le organizzazioni e i brand possono offrire contenuti interessanti, ma impiegando meno tempo nella loro creazione, e in maggiore quantità. Quando c’è un’alta presenza di contenuti, come avviene sul web, ridurre i messaggi all’essenziale può essere una buona strategia. La maggior frequenza di pubblicazione permette di essere sempre attuali.
Microblogging, come costruire un messaggio efficace
Shutterstock
Quando si utilizza una piattaforma di microblogging, per riuscire ad attirare l’attenzione, occorre costruire il messaggio nella maniera corretta. Deve essere breve, chiaro e conciso poiché le persone vogliono ottenere l’informazione in pochissimi caratteri.
L’uso dell’hashtag è essenziale per poter incrementare le interazioni e per poter permettere agli utenti di trovare ciò che stanno cercando, le informazioni di cui hanno bisogno e quello che potrebbero ritenere interessante. È consigliabile inserire un numero limitato di hashtag e tutti estremamente pertinenti.
Gli hashtag, per essere veramente utili, devono essere specifici e pertinenti con l’argomento trattato nel post
Se il contenuto è realizzato in collaborazione con altri utenti o se si sta parlando di qualcuno nello specifico, si possono usare le menzioni. È un buon modo per stimolare confronti e conversazioni.
Microblogging per la promozione di aziende o per il personal branding
Shutterstock
Il microblogging, grazie all’alto tasso di coinvolgimento, può essere particolarmente utile per le strategie di comunicazione aziendale e personale. Attraverso le attività di microblogging si possono inviare messaggi che sfruttano le tendenze del momento, cercare di influenzare i trend o analizzare il sentiment dell’opinione pubblica su determinati argomenti.
Chi vuole fare microblogging deve scegliere le piattaforme da utilizzare, tenendo conto del pubblico che si vuole raggiungere, delle risorse che si hanno a disposizione e della tipologia di contenuti che si vogliono pubblicare. Per una migliore gestione, è consigliabile selezionare solo una o due piattaforme, soprattutto se il proprio budget non è elevato.
È bene creare dei contenuti pensati, originali e costruiti per la piattaforma di destinazione, interagire con gli utenti in modo da creare una relazione e uno scambio positivo con il proprio pubblico, restare aggiornati sulle tendenze del momento e condividere offerte e promozioni esclusive.
Per saperne di più: