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Instagram guarda al futuro e cerca sempre nuovi modi per poter tutelare i propri utenti. Non tutte le soluzioni individuate sono però prive di rischi e, dietro la possibilità di verificare l’età degli iscritti per potergli proporre contenuti adeguati, se ne nasconde uno veramente importante e da tenere in considerazione.
Instagram, il nuovo modo per determinare l’età degli utenti
Instagram è fortemente intenzionato a tutelare gli utenti minorenni, cercando di proporre solo contenuti adatti per loro e tenerli lontano dai pericoli del web e di fare una selezione delle inserzioni. Per questo motivo, grazie alla collaborazione con la startup britannica Yoti, ha sviluppato un sistema basato sull’intelligenza artificiale che permette di determinare l’età degli utenti dal loro volto.
A partire dal 7 dicembre, in Gran Bretagna tutti coloro che vorranno modificare la propria età su Instagram e passarla da meno di 18 anni a più di 18 anni dovranno sottoporsi ad un attento controllo. Gli utenti dovranno scegliere se inviare all’applicazione una foto di una patente di guida, di un altro documento di identità o un selfie per consentire la verifica.
Quest’ultima avverrà in due giorni se effettuata tramite documenti personali o in massimo 20 minuti se si sceglie di optare per un selfie personale. L’età verrà stabilita attraverso una sorta di riconoscimento facciale. La società Yoti afferma che il sistema è in grado di identificare nel 99,65% dei casi gli utenti di età compresa tra i 13 e i 17 anni, valutandoli come minori di 23 anni, studiando i tratti del viso e cercando di comprendere se c’è qualche elemento caratteristico degli adulti nel volto.
Instagram, il rischio che si corre identificando l’età con l’Intelligenza Artificiale
Sapere a quali fasce d’età appartiene un utente di Instagram è estremamente utile per evitare di esporlo a pubblicità dannose o contenuti non adatti alla sua età, ma dietro questo sistema innovativo nel mondo dei social network si nasconde un rischio che non va sottovalutato.
Il riconoscimento facciale e la richiesta di una verifica dell’età attraverso i documenti personali, pur essendo un passo avanti verso un’identità digitale certificata, potrebbe rappresentare un forte limite per la libertà di espressione. È una tematica complessa e trovare un equilibrio potrebbe non essere semplice per il legislatore europeo.
In ogni caso, la responsabilizzazione delle varie piattaforme social, che deve essere affiancata da una maggiore consapevolezza degli utenti, è necessaria per poter consentire a tutti gli individui che utilizzano quotidianamente internet una navigazione sicura e protetta e una riduzione della possibilità che malfattori possano commette illeciti penali di gravità elevata.
