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Cos’è la Generative Engine Optimization (GEO) e come funziona

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Con l’intelligenza artificiale il digital marketing ha subito un’evoluzione, che porterà a cambiamenti, come la nascita della Generative Engine Optimization

GEO, generative engine optimization Shutterstock

L’avvento dell’intelligenza artificiale generativa ha portato ad una vera e propria rivoluzione in diversi settori di lavori, tra cui spicca il digital marketing. Non cambia e solo il modo di realizzare i contenuti e pianificare le strategie, ma anche come gli utenti effettuano le ricerche e, di conseguenza, l’ottimizzazione per i motori di ricerca e per altre tipologie di strumenti AI, ad esempio ChatGPT e Bing Chat. Le attività per permettere ad un sito e alle sue pagine di apparire in cima alle liste dei risultati di ricerca era affidata esclusivamente alle attività SEO (Search Engine Optimization), ma questo approccio sta cambiando con la nascita della GEO (Generative Engine Optimization).

Ma che cos’è la Geo e come si differenzia dalle precedenti pratiche di ottimizzazione? La Generative Engine Optimization nasce per combinare le tradizionali attività SEO con un nuovo modello generativo di intelligenza artificiale e, proprio come la Search Engine Optimization, mira a migliorare la visibilità dei contenuti pubblicati onlinee dei siti web.

Per coloro che si occupano di digital marketing, è bene avere consapevolezza di tutti i cambiamenti che sono in atto, capire come funzionano i nuovi algoritmi e come elaborare delle strategie efficaci

Che cos’è la GEO e perché si è resa necessaria

GEO, generative engine optimization

Shutterstock

Generative Engine Optimization è un termine coniato di recente, che fa riferimento ad un approccio innovativo che si adatta ai motori di ricerca basati sull’intelligenza artificiale, come Bing Chat di Microsoft.

La GEO ha come scopo quello di ottimizzare tutti i contenuti pubblicati online per permettere ai modelli di intelligenza artificiale di individuarli e di riproporli nell’elaborazione delle loro risposte agli utenti che li utilizzano. 

Questo nuovo approccio si è reso necessario a causa del cambiamento delle abitudini delle persone che fanno ricerche online e può essere considerato una conseguenza all’incremento di modelli AI altamente efficaci e performanti. Gli utenti utilizzano sempre meno i classici motori di ricerca, affidandosi all’intelligenza artificiale, soprattutto per le ricerche incrociate.

Il motivo è presto spiegato. L’AI, basata su modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) riesce a fornire delle risposte già elaborate e sintetizzate, con informazioni provenienti da diverse fonti e tenendo conto di contenuti di diversi formati, come immagini e video. 

L’intelligenza artificiale è in grado di velocizzare e migliorare l’attività di ricerca online degli utenti

Chi realizza i contenuti delle pagine web e dei siti web, ha sentito la necessità di adattarsi a questa nuova tendenza, poiché far apparire citazioni e parti dei propri contenuti può aumentare significativamente la visibilità. L’obiettivo della Generative Engine Optimization è quello di far sì che i contenuti vengano individuati, interpretati e utilizzati dai motori di ricerca AI.

Qual è la differenza tra la SEO e la Generative Engine Optimization (GEO)?

GEO, generative engine optimization

Shutterstock

La SEO e la GEO raccolgono quelle attività che mirano ad aumentare la visibilità dei siti web e a permettere agli utenti di ottenere risultati sempre più precisi ed efficaci dalle loro ricerche online, ma con alcune differenze sostanziali che sono derivanti dal tipo di motore di ricerca utilizzato: quelli tradizionali o quelli basati sull’intelligenza artificiale.

Nel dettaglio, la SEO raccoglie tutte le pratiche di ottimizzazione dei siti web e dei contenuti per far sì che questi appaiano in cima alle pagine dei risultati di ricerca dei motori di ricerca tradizionali. L’obiettivo è quello di incrementare il traffico organico, non stimolato da attività di adv, e, di conseguenza, la visibilità.

Qui possiamo ritrovare la prima differenza con la GEO, che, in maniera più specifica, vuole far sì che i contenuti vengano scoperti dall’AI, interpretati nella maniera corretta e proposti nelle risposte ai prompt e alle query dell’utente.

Pertanto, cambia il target a cui si rivolgono. La SEO è pensata per i tradizionali motori di ricerca, come Google, che alle richieste degli utenti, effettuate tramite parole chiave, restituiscono una lista di siti che possono rispondere alle loro esigenze. La GEO per la ricerca basata sull’intelligenza artificiale, come la Google Search Generative Experience (SGE), BingChat di Microsoft e, quando sarà lanciato, il motore di ricerca di ChatGPT. 

I motori di ricerca tradizionali restituiscono una lista di siti che risponde alle keyword utilizzate dagli utenti. I motori di ricerca basati sull’AI restituiscono risposte elaborate a query complesse. La GEO si occupa di quest’ultimi

Per calcolare l’efficacia dell’attività SEO, vengono utilizzate metriche come la percentuale di clic e il tempo che l’utente trascorre sulla pagina. Nella GEO si fa maggiore attenzione alle citazioni che si ottengono e come i contenuti risultano pertinenti rispetto alle domande degli utenti. 

Chi si occupa della creazione dei contenuti e vuole favorire una maggiore visibilità attraverso l’AI deve cambiare approccio e prestare maggiore attenzione alle query dettagliate che possono utilizzare gli utenti e che, nei tradizionali motori di ricerca, non trovano spazio. 

Quali sono le strategie GEO e come ottimizzare i contenuti per l’intelligenza artificiale

GEO, generative engine optimization

Shutterstock

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La GEO si traduce, nella pratica, in alcune strategie da adottare. Si deve dare priorità alla qualità dei contenuti, perché l’AI, addestrata su un set di informazioni estremamente elevato, è in grado di riconoscere quelli originali, interessanti e approfonditi, da quelli che forniscono solo informazioni superficiali e poco accurate.

dati e le informazioni devono essere facilmente interpretabili. Via libera a titoli chiari, dati strutturati, elenchi puntati e numerati, backlink di qualità, citazione delle fonti e tutto ciò che può aiutare l’AI ad individuare il contenuto e a valutarlo come autorevole.

Per ottenere dei buoni risultati è consigliabile non lasciare nulla al caso e integrare strategie SEO e strategie GEO. Solo in questo modo si può ottenere la massima visibilità per i propri contenuti e per i propri siti web.

Per saperne di più: 

A cura di Cultur-e
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