Giovani e social network sembrano avere un legame indissolubile. Tutte le più recenti generazioni, a partire da quella dei Millennials, sono native digitali.
Gli individui fin dall’infanzia hanno imparato a socializzare e ad interagire servendosi delle piattaforme social. Tuttavia, si inizia ad assistere ad un’inversione di tendenza, con il diffondersi dell’effetto ‘Luddite Club’ e con la presenza di sempre più ragazzi che decidono di cancellare i propri account.
È un ottimo modo per riscoprire sè stessi, trovare nuove passioni e imparare ad apprezzare la natura e tutto ciò che ci circonda. Lo ha ben compreso la giovane studentessa che, spaventata dagli effetti dello smartphone sulla sua vita, ha fondato il Luddite Club.
Luddite Club: cos’è e quando è nato
Il Luddite Club è un club fondato lo scorso anno da Logan Lane, una giovane studentessa della Edward R. Murrow High School, e a cui hanno preso parte diversi ragazzi di Brooklyn. Insieme, hanno deciso di abbracciare uno stile di vita lontano dai social network e, più in generale, dagli smartphone e dalla tecnologia.
Il nome rievocativo è ispirato a Ned Ludd, l’operaio inglese che nel XVIII secolo distrusse un telaio in segno di protesta contro l’industrializzazione e la meccanizzazione del lavoro, vista come causa dell’elevata disoccupazione del periodo.
L’ispirazione per Logan Lane arriva durante il lockdown istituito a causa della pandemia da Covid-19, quando il suo utilizzo dei social ha subito un incremento tale da preoccuparla. Come prima cosa ha deciso di cancellarsi da Instagram e, successivamente, ha iniziato a vivere sempre più lontana dalla tecnologia.
Giovani lontani dai social: come vivono
Lane, abbandonati i social network, ha riscoperto il valore delle passeggiate all’aria aperta, ha preso l’abitudine di frequentare la biblioteca e leggere libri cartacei, di addormentarsi ripensando alla sua giornata e lasciando liberi i pensieri.
I membri del Luddite Club si incontrano la domenica, spengono i telefoni, e trascorrono del tempo in compagnia disegnando, leggendo, scrivendo lettere, lavorando a maglia, parlando o semplicemente facendo meditazione e ascoltando i suoni e gli odori di ciò che li circonda. Si sentono rinati, affermano di aver trovato nuove passioni e di essersi riscoperti come individui.
Al momento i giovani che prendono parte a questa attività e adottano questa modalità di vita sono ancora pochi, ma il Luddite Club promette di espandersi e di coinvolgere più persone. D’altro canto, sono in costante aumento coloro che si sentono sopraffatti dagli smartphone, dalla tecnologia, da una vita sempre connessa e che decidono di disinstallare le applicazioni più invadenti e di eliminare i propri account su Instagram, Twitter, Pinterest, Facebook e su altre piattaforme social.
Per saperne di più: Social Media, la lista dei principali social media