Maggiore trasparenza. È questo l’obiettivo che il Consiglio dei Ministri vuole raggiungere dando il via libera al Ddl Beneficenza, anche sulla spinta dell’ormai noto caso Ferragni. Si tratta di un disegno di legge che impone regole più severe per gli influencer, i content creator e le aziende che sponsorizzano prodotti e servizi attraverso la loro attività sui social network e non solo.
Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e il Made in Italy, ha affermato che il Ddl assicurerà un’informazione chiara e non ingannevole e, pertanto, metterà al riparo i consumatori da eventuali comunicazioni poco trasparenti da parte degli influencer.
Le nuove regole da seguire impongono ai content creator e ai produttori di fornire chiare indicazioni sulla loro attività, soprattutto quando riguardano operazioni commerciali che coinvolgono iniziative di beneficenza. Scopriamo il Ddl Beneficenza nel dettaglio.
Ddl beneficenza, le nuove regole da seguire
Per evitare un nuovo caso Ferragni, il Ddl mette nero su bianco tutto ciò che influencer e produttori di beni devono fare quando si occupano di iniziative benefiche legate ad operazioni commerciali. Sulla confezione dei prodotti o nella descrizione dei servizi offerti, oltre al prezzo dovrà essere indicata la cifra complessiva che si intende destinare alla beneficenza se si tratta di un importo predeterminato.
Se la cifra da donare è, invece, determinata dalle vendite, deve essere indicata la percentuale sul prezzo esatta di ogni singolo prodotto destinata alla beneficenza. Altre informazioni da comunicare ai consumatori sono le finalità dell’operazione e il destinatario dei fondi. In questo modo chi acquista può sapere con estrema certezza in che modo sta contribuendo all’iniziativa.
Questi dettagli dovranno essere comunicati anche durante le sponsorizzazioni dei prodotti, anche tramite adesivi. Ma non finisce qui. Prima che il prodotto o il servizio finisca in vendita, si dovrà informare l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e indicare l’intenzione di svolgere l’attività promozionale e la data entro cui sarà effettuata la donazione. A partire da allora, si avranno a disposizione tre mesi per eseguire e comunicare il versamento.
Ddl beneficenza, le multe per chi non rispetta le regole e le prime critiche
Chi non rispetta le regole, sia che si tratti di produttori che di influencer, potrebbe andare incontro a multe che partono dai 5 mila euro e che possono arrivare fino ai 50 mila euro. Ad emettere le sanzioni sarà l’Antitrust, che vigilerà con cura affinché la legge venga rispettata. Se la violazione è reiterata, si rischia la sospensione per un anno dell’attività.
Con un nuovo decreto dovrebbero poi essere individuate delle iniziative di solidarietà a cui destinare il 50% degli importi ottenuti tramite le sanzioni a chi non rispetta le norme.
Il Ddl Beneficenza ha trovato molti sostenitori, tra cui spicca proprio Chiara Ferragni, che si è detta lieta di un vuoto legislativo colmato in fretta, ma non mancano le critiche, tra chi definisce le pene troppo leggere e chi teme che, la mancanza di proporzionalità delle sanzioni possa scoraggiare le piccole imprese e gli influencer minori ad impegnarsi in attività solidaristiche.