Spotify ha da poco pubblicato il suo quarto rapporto Culture Next, un report annuale sulle tendenze che definiscono la Generazione Z e i Millennials a livello mondiale.
In questo report la piattaforma di streaming audio ha dato maggiore importanza alle tendenze culturali ed esperienziali della Generazione Z. lo scopo è quello di dare agli inserzionisti della piattaforma una panoramica di ciò che piace ai giovani, come ragionano e come potrebbe diventare il mondo dei podcast e della musica nei prossimi anni.
La Gen Z e i Millennials su Spotify
Nel primo trimestre del 2022 gli utenti che hanno un’età compresa tra i 18 e i 24 anni hanno ascoltato più di 578 miliardi di minuti di musica su Spotify, superando di 16 miliardi anche i minuti ascoltati dai Millennials nello stesso periodo.
Sulla piattaforma i giovani utenti possono utilizzare la musica e i podcast per comprendere meglio se stessi ed essere trasportati in altre epoche, che evocano sentimenti di cui erano alla ricerca. Ben il 73% degli utenti appartenenti alla Generazione Z ascolta contenuti che riportano in qualche modo ai decenni passati perché, secondo le loro risposte durante le interviste, gli ricordano quando le cose erano meno complicate.
Il report del 2022 ha sottolineato come la Gen Z si descriva come stressata in modo molto più netto rispetto ai Millennials, assestandosi al 70% contro il 53% dei secondi. Questa sensazione è talmente radicata che il 67% della Gen Z sfrutta i contenuti di Spotify per combattere ansia e stress, mentre il 57% per rilassarsi.
Le preferenze della Generazione Z e dei Millennials in Italia
In Italia, in particolare, il 61% degli utenti di età compresa tra i 18 e i 24 anni dichiara di ascoltare i podcast per informarsi su argomenti complicati o delicati o per trovare risposte a domande personali. Prima di parlarne con gli amici o la famiglia decidono di trovare risposte ai propri dubbi attraverso gli episodi audio presenti su Spotify. Successivamente, il 69% dello stesso campione ha dichiarato che preferisce discuterne coi propri amici piuttosto che con la famiglia.
Una fetta considerevole pensa di essere nata nel decennio sbagliato, dichiarando anche che la vita era migliore prima dei social network. Il 58% dei più adulti di questa generazione si sente sopraffatto dai continui stimoli della cultura tecnologica. Dati ancora più interessanti se provengono da una generazione che non ha mai conosciuto il mondo senza connessione. Il sentimento che prevale da queste dichiarazioni è un senso di nostalgia che sta riaffiorando con questa generazione.
Il risultato è che il 77% preferisce quando i brand propongono vecchi stili o creano comunicazioni in stile retrò. Questo li aiuta anche ad imparare ad esprimersi al meglio, affermando la loro unicità anche attraverso la musica, i podcast e i creator che decidono di seguire e a cui danno la propria fiducia, creando anche community ben strutturate.