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Cos’è il De-influencing e come funziona

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Il De-influencing è un fenomeno che si contrappone all’attività degli influencer e vuole promuovere l’autenticità di recensioni, commenti e contenuti: i dettagli

deinfluencing Shutterstock

Chi utilizza i social network, si collega a blog di settore, frequenta i forum o semplicemente naviga su Internet, ne è consapevole: è difficile non lasciarsi coinvolgere dagli influencer, ascoltare le loro narrazioni, recensioni e restare indifferenti alle campagne pubblicitarie. Ogni giorno vengono proposte promozioni, prodotti e servizi da parte di creator che hanno avviato delle collaborazioni con aziende e, per i visitatori, può risultaredifficile carpire l’autenticità di ciò che viene detto. Per questo motivo, dopo una larga diffusione dell’influencer marketing, è sorto un nuovo fenomeno, chiamato de-influencing, che sta prendendo sempre più piede.

Il de-influencing, che nasce come attività opposta a quella svolta dagli influencer principalmente sui social network, è paradossalmente diventato un trend che è spopolato su TikTok, Instagram, YouTube e non solo. Scopriamo di cosa si tratta, le caratteristiche del fenomeno, i rischi e le sfide per l’influencer marketing e gli obiettivi che vogliono raggiungere i de-influncer.

Chi sono i de-influencer

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L’influencer marketing, negli ultimi anni, si è assestato tra le attività più profittevoli per le aziende. Quest’ultime hanno frequentemente coinvolto influencer e personaggi noti del web per trasmettere messaggi ad un pubblico più ampio, sfruttando il legame di fiducia stabilito tra l’utente e il creator, e per raggiungere importanti obiettivi, come un miglior posizionamento del brand e un aumento delle vendite.

L’incremento delle attività di influencer marketing ha, tuttavia, avuto anche dei riscontri negativi. Le persone, bersagliate da continue comunicazioni e sponsorizzazioni, sono diventate più scettiche e meno sensibili ai messaggi. Hanno perso fiducia e si sta assistendo ad una crescente insoddisfazione. 

In risposta a questo crescente scontento e scetticismo, è sorto un fenomeno chiamato de-influencing, che spesso coinvolge gli stessi influencer. Si tratta di una tendenza, che cresce giorno dopo giorno, che mira a scoraggiare gli acquisti, a ridurli e ad incrementare la consapevolezza nei consumatori, con comunicazioni e recensioni che siano il più autentiche, sincere e disinteressate possibili.

Gli utenti, bersagliati da sponsorizzazioni e messaggi pubblicitari veicolati dagli influencer, stanno perdendo fiducia in queste figure. Il de-influencing è una risposta al crescente scetticismo

L’impostazione, come si può comprendere, è opposta a quella dell’influencer marketing: si invitano le persone a non comprare, ad evitare gli acquisti di impulso e a ragionare attentamente sulla reale necessità di possedere un prodotto. 

Un de-influencer disincentiva l’acquisto di un prodotto troppo costoso per il suo valore, di articoli di scarsa qualità, di ciò che provoca un alto impatto sull’ambiente o sulle persone o che proviene da una produzione eticamente discutibile e suggerisce alternative valide e più sostenibili.

Gli obiettivi del de-influencing e i suoi vantaggi

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De-influencing significa la promozione di una cultura meno materialista e di una società attenta alle problematiche sociali e ambientali, a partire dalle abitudini d’acquisto. L’obiettivo principale è quello di spingere le persone a volere solo ciò di cui necessitano eliminando la tendenza ad accumulare e ad acquistare ogni novità.

I de-influencer esortano lo sviluppo di un pensiero critico nei consumatori, inducendoli a ragionare sulle caratteristiche dei prodotti, sulle loro funzionalità e sulle possibili alternative presenti in commercio. 

Hanno una particolare attenzione per le questioni ambientali e ciò li porta ad escludere la promozione di prodotti o servizi che vengono realizzati con pratiche poco etiche. Mettono in luce l’impatto ecologico delle scelte d’acquisto, cercando di ridurlo e di incentivare decisioni che riducono l’inquinamento, la produzione dei rifiuti, lo spostamento della merce e altro ancora.

I de-influencer mirano a ridurre gli sprechi e gli acquisti d’impulso, invitando i propri follower al riutilizzo di ciò che già si possiede

Il de-influencing può avere molti vantaggi per i brand, aumentando la fiducia degli utenti nei loro confronti grazie ad una comunicazione trasparente. Cresce il coinvolgimento e la fiducia, poiché i consumatori sono consapevoli dei punti deboli e dei limiti del prodotto e lo acquistano solo se risponde alle loro reali esigenze e poiché le aziende dimostrano di avere a cuore l’opinione dei propri clienti.

De-influencer e influencer, differenze, similitudini e la sfida all’influencer marketing

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Influencer e de-influencer hanno molto in comune, a partire dalle piattaforme utilizzare. Si tratta di blogger, creator, personaggi pubblici o noti del web o semplici utenti che realizzano contenuti per trasmettere delle informazioni al proprio pubblico. 

I contenuti di influencer e de-influencer si possono trovare nei blog, sui forum, su Instagram, TikTok, YouTube, Facebook, nei gruppi d’acquisto e in tanti altri spazi virtuali. 

De-influencing e influencer marketing non necessariamente si escludono a vicenda, poiché il primo non è un rifiuto netto del secondo. Sempre più creator stanno trovando una via di mezzo, scegliendo attentamente cosa sponsorizzare attraverso una corretta informazione e una comunicazione estremamente trasparente e onesta. Questo porta a rinsaldare il legame di fiducia con il pubblico.

Sia gli influencer che i de-influencer cercano di convincere, influenzare e persuadere i propri seguaci. Laddove gli influencer, in particolar modo quelli meno professionali, sponsorizzano senza spirito critico e senza aver provato gli articoli, i de-influencer cercano di promuovere solo prodotti realmente testati e considerati validi, mettendone in luce i vantaggi, le qualità ed eventuali limiti. Il de-influencing si basa su test, prove e ragionamenti logici, non cerca di creare un’immagine positiva dei brand, ma un’immagine realistica.

Il de-influencing, pertanto, può rappresentare una sfida all’evoluzione dell’influencer marketing e può essere incorporato nelle strategie di marketing di aziende e organizzazioni per aumentare la propria credibilità, rendere più saldo il rapporto di fiducia con il proprio pubblico e ottenere buoni risultati sul lungo termine.

Per saperne di più: Cos’è e cosa si intende per digital marketing

A cura di Cultur-e
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