L’intelligenza artificiale ha già cambiato il mondo della comunicazione ed è sempre più pronta a entrare nel mondo dei social network.
Al giorno d’oggi esistono tantissimi tool AI che possono dare una mano all’utente nella gestione dei diversi canali social. A partire dalla creazione di contenuti inediti, fino ad arrivare alle diverse attività di interazione con altri utenti.
Senza dimenticare che l’intelligenza artificiale generativa è in grado di analizzare grandi o grandissime quantità di dati a tempo di record.
Come usare l’intelligenza artificiale per i contenuti social
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L’intelligenza artificiale, più precisamente l’intelligenza artificiale generativa, può essere utilizzata per creare le principali tipologie di contenuto che vengono veicolate sui diversi canali social.
Dai post testuali alle immagini, fino ad arrivare ai video e alle elaborazioni grafiche: i principali tool AI sul mercato sono pensati per assistere l’utente dalla prima fase di ideazione del contenuto, fino alla sua realizzazione finale.
Tutto sta nel trovare lo strumento più adatto alle proprie esigenze. Sul fronte testuale ad esempio è impossibile non citare ChatGPT o Bard: le intelligenze artificiali generative di OpenAI e Google, specializzate nel cosiddetto text to text.
Con questi strumenti l’utente carica una richiesta testuale, per ottenere un output testuale creativo e inedito. Ad esempio è possibile chiedere al chatbot di scrivere il riassunto di un libro o un articolo di giornale. Così come è possibile chiedergli di realizzare un post a partire da informazioni più o meno specifiche.
Lo stesso discorso vale per le AI generative di tipo text to image: ovvero quelle in cui l’utente invia una richiesta testuale, che verrà tradotta in immagine.
Il giusto prompt permette all’AI generativa di creare il contenuto perfetto per i diversi canali social
Anche in questo caso esistono tantissimi tool: a partire da DALL-E e Midjourney, fino ad arrivare a realtà espressamente dedicate a un output più specifico. Si pensi in tal senso alle AI specializzate in immagini fotorealistiche. Ma anche alle AI di tipo text to video.
A prescindere dal tipo di output che si vuole realizzare, è fondamentale inviare all’intelligenza artificiale generativa i giusti prompt: le indicazioni, o comandi, da seguire per realizzare il contenuto richiesto.
La qualità del prodotto finito dipende dalla qualità del prompt. Ciò vuol dire inviare al chatbot selezionato il maggior numero possibile di dettagli: da quelli sulle fonti a quelli sul tipo di output che si desidera.
Senza dimenticare lo stile. Ad esempio il testo potrebbe venire scritto in un linguaggio freddo e istituzionale, piuttosto che caldo e ironico. Allo stesso modo l’immagine o il video potrebbero venire realizzati inbianco e nero. Così come potrebbero omaggiare l’animazione americana piuttosto che quella giapponese.
Come usare l’intelligenza artificiale per interagire con utenti social
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L’impatto dell’intelligenza artificiale sui canali social non si limita alla generazione di contenuti. Si pensi in tal senso a tutti quegli strumenti che permettono di sostenere l’utente nell’interazione con altre persone.
È il caso ad esempio della moderazione di contenuti o commenti altrui. Un’attività di importanza fondamentale per i brand, che diventa sempre più impegnativa man mano che aumenta il numero di follower.
L’AI può semplificare il lavoro dell’essere umano in tutti gli step di attività: a partire dalla cosiddetta pre-moderazione, ovvero l’approvazione di tutti i contenuti che non violino le regole della community o del social di riferimento.
Fino ad arrivare alla moderazione reattiva e alla moderazione proattiva. La prima riguarda ad esempio le risposte automatiche a commenti negativi o inappropriati.
L’intelligenza artificiale può essere utilizzata per incrementare la community di un social e per moderare i commenti pubblicati.
La seconda permette addirittura di intercettare questi contenuti a rischio prima che vengano pubblicati sulle piattaforme o sui canali social di riferimento.
Un altro aspetto da non sottovalutare è l’apporto che l’AI può dare in termini di contatti con nuovi utenti. O in termini di mantenimento delle relazioni esistenti.
Attenzione però a non cadere nei tool che promettono di aumentare i follower sui diversi social in maniera automatica e costante. In molti casi infatti si tratta di utenti fasulli, che rischiano di compromettere la credibilità del canale in questione.
Il consiglio è prediligere gli strumenti che sostengono una crescita organica dei follower. Magari in base a criteri stabiliti dall’utente: dall’età al sesso, passando per la posizione geografica o i vari interessi.
Altri usi dell’intelligenza artificiale applicata ai canali social
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Al di là degli aspetti generativi, l’intelligenza artificiale è perfetta per analizzare dati di ogni genere. Con una velocità di esecuzione neanche lontanamente paragonabile a quella dell’essere umano.
L’AI è dunque il partner perfetto dell’utente per il monitoraggio di tutte le metriche legate ai suoi diversi canali social. A partire dal rendimento della comunicazione organica, fino ad arrivare ad attività più vaste di gestione del social media marketing.
Allo stesso modo l’intelligenza artificiale può essere utilizzata per tenere sempre sotto controllo le tendenze del singolo social. Ad esempio monitorando l’efficacia e la diffusione di determinati hashtag.
Infine esistono strumenti di intelligenza artificiale espressamente dedicati al mondo dei social. Soluzioni che integrano i diversi aspetti descritti nei capoversi precedenti all’interno di un unico tool.
È il caso ad esempio di Circleboom, un tool integrato con OpenAI, che genera post sui diversi social, ma non solo. Circleboom permette anche di pianificare comunicazioni future e di gestire più account contemporaneamente.
UpGros è un’AI dedicata alla crescita della community, che permette di filtrare i follower futuri in base a filtri personalizzati. Content Studio è invece uno strumento che integra il monitoraggio dei social con la creazione di contenuti inediti.
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